Pagina:Opere di Procopio di Cesarea, Tomo I.djvu/451: differenze tra le versioni

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{{Pt|ba|superba}} e lietissima del trionfo di avere allevato e dato a’ Romani un tal Principe, le cui imprese eccedono ogni modo di dire e di scrivere.
{{Pt|ba|superba}} e lietissima del trionfo di avere allevato e dato a’ Romani un tal Principe, le cui imprese eccedono ogni modo di dire e di scrivere.


Presso i Dardani d’Europa, i quali abitano oltre i confini degli Epidannii, prossimo ad un castello chiamato Bederiana, sta Tauresio; ed ivi é nato il riparatore del mondo, Giustiniano Augusto. In breve giro questo luogo egli cinse di mora quadrate, ed ogni angolo fortificò con una torre, sicché e chiamossi Tetrapirgia, o Quadriturrita. Presso quel luogo poi fondò una città nobilissima, e con latino nome la chiamò Giustiniana Prima, cosi ricompensando chi lo avea nutrito: sebbene dee dirsi che quest’officio toccava a tutti i Romani, perciocché quel paese erasi prestato al comune salvatore di tutti. Fabbricato ivi un acquidotto, di ottima acqua perenne provvide gli abitanti; e molte altre cose egli fece insigni, e gloriose pel fondatore di una città: ché l’enumerare le chiese consacrate a Dio, il descrivere i palazzi de’ magistrati, l’ampiezza de’ portici, lo splendor delle piazze, le fontane, i quartieri, i bagni, i fori pei mercati, é impresa superiore alle nostre forze. Dirò in breve: La città é grande, popolatissima, di tutte cose beata, e con ragione metropoli di tutta la provincia. A tanta dignità la inalzò! Essa inoltre é sede dell’arcivescovo degl’Illirii, tutte le altre città cedendo ad essa quest’onore, come a quella, che é maggiore di tutte: sicché essa e un manifesto monumento dell’onore e della gloria del Principe; vantandosi essa del suo allievo imperadore, ed egli gloriandosi in ricambio della fondata città. E basti il finquì detto: non potendo noi {{Pt|as-|}}
Presso i Dardani d’Europa, i quali abitano oltre i confini degli Epidannii, prossimo ad un castello chiamato Bederiana, sta Tauresio; ed ivi è nato il riparatore del mondo, Giustiniano Augusto. In breve giro questo luogo egli cinse di mura quadrate, ed ogni angolo fortificò con una torre, sicchè e chiamossi Tetrapirgia, o Quadriturrita. Presso quel luogo poi fondò una città nobilissima, e con latino nome la chiamò Giustiniana Prima, così ricompensando chi lo avea nutrito: sebbene dee dirsi che quest’officio toccava a tutti i Romani, perciocchè quel paese erasi prestato al comune salvatore di tutti. Fabbricato ivi un acquidotto, di ottima acqua perenne provvide gli abitanti; e molte altre cose egli fece insigni, e gloriose pel fondatore di una città: chè l’enumerare le chiese consacrate a Dio, il descrivere i palazzi de’ magistrati, l’ampiezza de’ portici, lo splendor delle piazze, le fontane, i quartieri, i bagni, i fori pei mercati, è impresa superiore alle nostre forze. Dirò in breve: La città è grande, popolatissima, di tutte cose beata, e con ragione metropoli di tutta la provincia. A tanta dignità la inalzò! Essa inoltre è sede dell’arcivescovo degl’Illirii, tutte le altre città cedendo ad essa quest’onore, come a quella, che è maggiore di tutte: sicchè essa è un manifesto monumento dell’onore e della gloria del Principe; vantandosi essa del suo allievo imperadore, ed egli gloriandosi in ricambio della fondata città. E basti il finquì detto: non potendo noi {{Pt|as-|}}