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140 Chi l’ha detto? [471-474]

Della benedizione dei genitori così sta scritto nei libri sapienziali:

471.   Benedictio patris firmat domos fìliorum; maledictio autem matris eradicat fundamenta.1

Giacomo Leopardi nella canzone scritta per le nozze della sorella nel 1821, quando già nell’animo suo cominciava a radicarsi quel pessimismo che fu caratteristico della sua lirica, cosi a lei dice

472.   O miseri o codardi
Figliuoli avrai. Miseri eleggi.

A conforto di coloro che hanno uno stato civile poco regolare, si può affermare che

473.   On est toujours l’enfant de quelqu’un.2

come dice il giudice Brid’oison nel Mariage de Figaro (a. III, sc. 16) di Beaumarchais.

Parmi che, parlando della famiglia, sia questo il luogo migliore per ricordare anche la frase:

474.   La vie privée d’un citoyen doit être murée.3

attribuito da Stendhal (Correspondance, 1885, I partie, pag. 249) a Talleyrand; ma anche di questa attribuzione, come di tante altre, è il caso di dire che on ne prête jamais qu’aux riches. Fu il deputato francese Royer-Collard che nella seduta del Corpo legislativo del 27 aprile 1819 (Moniteur Universel, 29 avril 1819, pag. 529) in una discussione sulla libertà di stampa si esprimeva in tal guisa: «Voilà donc la vie privée murée, si je puis me servir de cette expression.» Lo stesso Royer-Collard il 7 marzo 1827 in una discussione ricordava la sua frase già diventata celebre: «Je répéterai volontiers ce que j’ai dit en 1819.... oui, la vie privée doit être murée

  1. 471.   La benedizione del padre consolida le case dei fìgli; la maledizione della madre ne sradica le fondamenta.
  2. 473.   Si è sempre il figlio di qualcuno.
  3. 474.   La vita privata di un cittadino dev’essere chiusa da un muro.