Pagina:Le Rime di Cino da Pistoia.djvu/245: differenze tra le versioni

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<section begin="1" /><poem>{{spazi|5}}Canzon, tu puoi ben dir sicuramente

<poem>Canzon, tu puoi ben dir sicuramente
Che, poi che al mondo bella donna nacque,
Che, poi che al mondo bella donna nacque,
Nessuna mai non piacque
Nessuna mai non piacque
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Perchè si trova in lei{{R|75}}
Perchè si trova in lei{{R|75}}
Beltà di corpo e d’anima bontade,
Beltà di corpo e d’anima bontade,
Fuor che le manca un poco di pietade.
Fuor che le manca un poco di pietade.</poem>



<small>(Dalle Rime antiche dell’ediz. giunt., ov’è fra quelle d’incerti.
<small>(Dalle ''Rime antiche'' dell’ediz. giunt., ov’è fra quelle d’incerti. Per autorità di molti codici la rendiamo a Fazio; riscontrata e migliorata la lezione sul testo Fratic. nelle ''R. Apocrife'' di Dante, e con alcune delle var. del cod. marciano adottate da {{AutoreIgnoto|P. Zanotto}} nei ''Lirici del sec. primo, sec. e terzo;'' Venezia, Antonelli, 1858; non senza l’aiuto de’ codd. ricc. in alcun luogo di questa e delle precedenti.)</small><section end="1" />
Per autorità di molti codici la rendiamo a Fazio; riscontrata e migliorata
la lezione sul testo Fratic. nelle R. Apocrije di Dante, e con
alcune delle var. del cod. marciano adottate da P. Zanotto nei Lirici
del sec. primo, sec. e terzo; Venezia, Antonelli, 1858; non senza
l’aiuto de’ codd. ricc. in alcun luogo di questa e delle precedenti.)</small>


{{rule|4em}}
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{{Centrato|III}}
{{Centrato|III}}

S’io sapessi formar quanto son belli
<section begin="2" /><poem>{{spazi|5}}S’io sapessi formar quanto son belli
Gli occhi di questa donna onesti e vaghi,
Gli occhi di questa donna onesti e vaghi,
Amor, quando ’1 cor piaghi,
Amor, quando ’l cor piaghi,
Per dolci bramerei i colpi amari;
Per dolci bramerei i colpi amari;
E canterei con versi tanto chiari.{{R|5}}
E canterei con versi tanto chiari.{{R|5}}
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E per le selve innamorar gli uccelli.
E per le selve innamorar gli uccelli.
E non suonar con più diletto quelli
E non suonar con più diletto quelli
D’Anfi’one co’ quai movea le pietre,{{R|10}}
D’Anfïone co’ quai movea le pietre,{{R|10}}
Ne di Mercurio a dhiuder gli occhi d’Argo
Ne di Mercurio a chiuder gli occhi d’Argo
(Deh! nota ciò ch’io spargo).
(Deh! nota ciò ch’io spargo).
Ne contra Marzia d’Apollo le cetre,
Ne contra Marzia d’Apollo le cetre,
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Ond’io a te che puoi e di cui sono
Ond’io a te che puoi e di cui sono
A giunte man domando questo dono.
A giunte man domando questo dono.
Come per primavera innanzi il giorno
{{spazi|5}}Come per primavera innanzi il giorno
Ride Diana nell’aere serena
Ride Dïana nell’aere serena
D’una luce sì piena{{R|20}}
D’una luce sì piena{{R|20}}
Che par che ne risplenda tutto 'l cielo:
Che par che ne risplenda tutto ’l cielo:
Così all’ombra del candido velo,
Così all’ombra del candido velo,</poem><section end="2" />