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Nel fare questo, non svolge, come fatto notare da qualcuno, una mera operazione meccanica, di copia incolla e furbate regex, ma mette insieme, nel suo piccolo, un ''cantiere critico'' che darà vita ad un'edizione ''inedita''. In gergo tecnico si chiama '''edizione critica dato un solo testimone''' (a stampa).
Il miglior esempio che posso fare è sul recente testo collaborativo, per la prima volta in edizione digitale navigabile, ''[[Nuova, e vera relazione del terribile, e spaventoso terremoto successo nella città della Matrice]], Roma, 1639'', venuto fuori non casualmente, ma seguendo tutte le dinamiche del metodo critico: '''recensio''', '''emendatio''' e '''apparato critico'''
=== Recensio ===
=== Apparato critico ===
E' il punto più delicato quando allestiamo una nuova edizione digitale di un testo importante. Come accennavo all'inizio è possibile sfruttare per tutte le nostre osservazioni<ref>Giova qui ricordare la differenza che corre tra una ''ristampa'' e una ''nuova edizione'': la prima è una nuova ''tiratura'' che può presentare ''varianti formali'' che non modificano i contenuti, mentre la seconda, che presenta invece ''varianti sostanziali'', comporta la costituzione di un nuovo testo ecc.</ref> la pagina discussione, segnalando il <u>motivo di interesse</u> per un'edizione (o un gruppo di testi) che, in genere su wikisource, cade o su un periodo specifico della vita artistica di un autore,<ref>Va ribadito che in Wikisource, per i limiti su esposti, e la natura volontaria del progetto, si fa solo ed esclusivamente ''filologia d'autore'', perché lavoriamo esclusivamente su testi approvati dagli autori e di cui esiste, qualche volta, anche più di un originale.</ref> o sulla valenza pubblica
=== Considerazioni finali ===
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