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e i suoi occhi rotearono per ogni verso sotto io aggrottate sopracciglia, brillando provocatori sugli astanti. Studiò il passo regolarmente, senz’interruzione. Tuttavia, allorchè egli ebbe fatto il giro della piazza, io mi accorsi con sorpresa ch’ei ritornava sulle proprie orme. Anzi, fui preso da doppio stupore, veggendo com’e’ ripetesse più volte la stessa passeggiata: e, ascoltate! avvenne che, essendosi una fiata voltato bruscamente indietro, poco mancò non fossi da lui scoperto.
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aggrottate sopracciglia, brillando provocatori sugli
Tuttavia, consumò una buon’ora in questo indefinibile esercizio, che in fin fine ci lasciò più liberi di noi e, quasi direi, soli. La pioggia cadeva sottile e fitta, l’aria diveniva diacciata e le persone rientravano tutte alle lor case. L’errante con un gesto di viva impazienza s’immise in una via oscura e quasi deserta: e, per un quarto di miglio circa, in tutta la di lei lunghezza camminò con tale agilità, ch’io non avrei certo supposto in un essere de’ suoi anni, — agilità cui durava gran fatica il tenere dietro. In pochi istanti ci trovammo di faccia a un immenso ed affollatissimo bazzarre. Lo sconosciuto mutava la sua fisionomia a seconda delle località rispettive. — E qui egli prese altra, fiata il primitivo suo incesso, e, — senza scopo errando qua e là — s’aperse la via tra la calca de’ compratori e de’ venditori.
astanti. Studiò il passo regolarmente, senz’inter¬

ruzione. Tuttavia, allorché egli ebbe fatto il giro
In un’ora e mezzo all’incirca che consumammo in questo nuovo sito, confesso che abbisognommi prudenza moltissima per non perderlo di vista, senza svegliare la di lui attenzione.
della piazza, io mi accorsi con sorpresa di’ ei ri¬

tornava sulle proprie orme. Anzi, fui preso da
Per buona fortuna io portava delle soprascarpe di ''guttaperca'', per cui andava e veniva senza destare il menomo rumore.
doppio stupore, veggendo coni’ e' ripetesse più
vòlte la stessa passeggiata: e, ascoltate! avvenne
cher essendosi una fiata voltalo bruscamente in¬
dietro, pocoumancò non fossi da lui Scoperto.
' Tuttavia, consumò una buon’ ora in questo in¬
definibile esercizio, che in fin fine ci lasciò più
liberi di noi e, quasi direi, soli. La pioggia ca¬
deva sottile e fitta, l’ aria diveniva diacciala e le
persone rientravano tulle alle lor case. L’ errante
con un gesto di Viva impazienza s’ immise in
una via oscura e quasi deserta: e, per un quarto
di miglio eirca, in tutta la di lei lunghezza cam¬
minò con tale agilità, eh’ io non avrei certo sup¬
posto in un essere de’ suoi anni, * agilità cui du¬
rava gran fatica il tenere dietro. In pochi istanti
ci trovammo di faccia a un immenso ed affollatis¬
simo bazzarre. Lo sconosciuto mutava la sua fi-
. sionomia a seconda delle località rispettive. - E
qui egli prese altra, fiata il primitivo suo incesso,
e, ? senza scopo errando qua e là - s’aperse la
via tra la calca de’ compratori e de’ venditori.
In un’ ora e mezzo all incirca che consumammo
in questo nuovo silo, confesso che abbisognommi
prudenza moltissima per non perderlo di vista ,
senza svegliare la di lui attenzione.
Per buona fortuna io portava delle soprascarpe
di guttaperca, per cui andava e veniva senza de¬
stare il menomo rumore. ’ •• < v