Pagina:Pulci - Morgante maggiore I.pdf/6: differenze tra le versioni

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prefazione dell'annotatore iii

all’ autorità dell’ arcivescovo Turpino, e invoca l'aiuto dei santi e degli angeli. Non è un Canto nel poema del Pulci, clic non cominci con una pia invocazione, (oka dall Ufficio della Chiesa Cattolica. Ma l'Ariosto, quantunque professi sempre ili ammettere la verità della cronaca di Turpino, nondimeno lasciò da parte quelle vane preghiere.

III. I vari modi che I’uomo usa narrando, tutti tro-

vano luogo nella poesia romanzesca : cosi quelle riflessioni che gli vengono suggerite dalle cose già dette o che gli re- stano a dire, quell’ altre con cui egli s’ apre la strada quando ripiglia la narrazione interrotta, le difese de’ propri meriti contra i competitori, I’ accomiatarsi di cerimonia la- sciando l’ udienza e invitandola ad ascoltare nel giorno ap- presso. E questo metodo specialmente di collegare le parti del poema tra loro è assai caro ai poeti romanzeschi, i quali sempre finiscono il Canto in un distico, di cui, se variano li- parole, pur sempre unico è il senso:

AU’ultro canto vi farò sentirò,

So all’ altro canto mi verrete a udire.

Orlando, Canto IX.

Percir esso più degli altri, io '1 serbo a dire Nell' altro canto, se '1 vorrete udire.

Ivi, Canto XL1II.

Hi forme e di materia desunta da popolari racconti

giovaronsi anco scrittori di allo ordine che riguardarono le narrazioni dei loro predecessori siccome pietre, le quali, sebbene già colorite e vagamente screziate per opera della natura, non acquistano la perfezione che dopo essere ripu- lite e lavorate con garbo. 1 poeti romanzeschi si valsero di certe tramandate invenzioni, in quella maniera che Dante delle leggende. Egli le tramutò in un poema che fu me- raviglia di tutte le età e di tutte le genti : se non che Dante e il Petrarca furono poeti, che, quantunque da per tutto fa- mosi, non vennero al certo da per tutto compresi. Si alTac-