Pagina:Poe - Storie incredibili, 1869.djvu/20: differenze tra le versioni
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noi mai citando il {{AutoreCitato|Giacomo Leopardi|Leopardi}}? Non abbiamo forse, più innanzi, il {{AutoreCitato|Torquato Tasso|Tasso}} e il {{AutoreCitato|Galileo Galilei|Galileo}}, i quali se valgono a dimostrare la perennità, la varietà, la fecondità dell’ingegno italiano, anche in secolo di massima decadenza, le loro vite bastano a dimostrare a viceversa quanto fosse indegna di essi, da essi discorde la nazione in quel secolo? Osservazione giustissima, convalidata dalle stesse parole del {{AutoreCitato|Cesare Balbo|Balbo}}.<ref>''Sommario della Storia d’Italia''</ref> |
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noi mai citando il Leopardi? Non abbiamo forse, |
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più innanzi, il Tasso e il Galileo, i quali se |
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Con ciò non intendemmo che ad alzare come il velo di certi fatti che di per sè varrebbero a suscitare una quistione altrettanto ardente quanto profonda; ma ci basta avere accennato una causa che riduce al suo vero valore i più appariscenti e cozzanti fenomeni dell’ordine morale — intellettivo con quello della materia. |
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valgono a dimostrare la perennità, la varietà, la |
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fecondità dell'ingegno italiano, anche in secolo |
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Le eccezioni poi a queste disarmonie della materia con lo spirito costituiscono la vera sintesi della perfezione artistica umana, la quale nell’antichità pigliò nome da {{AutoreCitato|Omero|Omero}}, nel medio evo da {{AutoreCitato|Dante Alighieri|Dante}}, nell’era moderna da {{AutoreCitato|Johann Wolfgang von Goethe|Goethe}}. |
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di massima decadenza, le loro vite bastano a |
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dimostrare a viceversa quanto fosse indegna di |
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{{AutoreCitato|Heinrich Heine|Enrico Heine}}, {{AutoreCitato|Victor Hugo|Vittore Hugo}}, {{AutoreCitato|Percy Bysshe Shelley|Schelley}}, {{AutoreCitato|John Keats|Keats}}, {{AutoreCitato|Elizabeth Barrett Browning|Elisabetta Browning}}, {{AutoreCitato|Edgar Allan Poe|Edgardo Poe}}, {{AutoreCitato|Honoré de Balzac|Balzac}}, {{AutoreCitato|Henri Delacroix|Delacroix}}, [[w:Alexandre-Gabriel Decamps|Decamps]] e non pochi dei nostri connazionali poeti e pittori, passati e contemporanei, varrebbero a comprovare le antitesi, superiormente accennate, dei primi. |
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essi, da essi discorde la nazione in quel secolo ? |
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Osservazione giustissima, convalidata dalle stesse |
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parole del Balbo (1). ■ . ' • |
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Con ciò non intendemmo che ad alzare come |
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il velo di certi fatti che di per sè varrebbero, |
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a suscitare una quistione altrettanto ardente |
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quanto profonda; ma ci basìa avere accennato |
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una causa che riduce al suo vero valore i più |
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appariscenti e cozzanti fenomeni dell’ ordine |
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morale - intellettivo con-rquello della materia. |
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Le eccezioni poi a queste disarmonie della |
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materia con lo spirito costituiscono la vera sin¬ |
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tesi della perfezione artistica umana , la quale |
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nell’ antichità pigliò nome da Omero, nel medio |
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evo da Dante, nell’era moderna da Goethe. |
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Enrico Heine, Vittore Hugo, Schelley, Keats, |
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Elisabetta Browning, Edgardo Poe, Baízac, De- |
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lacroix, Decamps e non pochi dei nostri conna¬ |
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zionali poeti e pittori, passati e contemporanei, |
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varrebbero a comprovare le antitesi, superior¬ |
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mente accennate, dei primi; r • |
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