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I. * Pezzo degli ornati incisi a semplice contorno sulla cista mistica dei museo del Collegio Romano, di cui si è parlato qui avanti al num. 11. di questo Tomo {{Sc|iI}}. Vi si raffigura una parte delle gesta degli Argonauti segnate in tutto il contorno del vaso; ed è la vittoria di Polluce sopra Amico re de’ Bebrici, che lo avea costretto a battersi con lui al cesto, sperando di farne strage come avea fatto barbaramente di tanti altri capitati nel suo regno. Le descrizioni costanti dei mitologi insegnano<ref>{{AutoreCitato|Apollonio Rodio|Apollon.}} ''lib. 2. princ''., {{AutoreCitato|Gaio Valerio Flacco|Valerio Flacco}} ''lib. 4. v. 275. segg''., {{AutoreCitato|Apollodoro|Apollod.}} ''lib. 1. cap. ult. §. 20. pag. 53.''</ref>, che Polluce vinse, e uccise quel sovrano col cesto. Qui all’opposto lo lega ad un albero dopo averlo vinto, forse per quindi ucciderlo, o farlo morire di stento. L’artista avrà seguita qualche altra relazione, o immaginazione di scrittori a noi incogniti; o avrà avuta in vista qualche altra ragione particolare, come già notammo<ref>''Tom. I. pag. lxxviij. not.'' {{Sc|a}}.</ref>. Sarebbe più interessante per l’arte, e per la storia di sapere il tempo preciso, in cui sia stlato fatto quello lavoro, e chi debba dirsene autore, cioè se sia opera di stile etrusco, o greco. Greca è senza dubbio la rappresentazione; greci sono i baccanali, ai quali appartiene la cista, e da un greco furono introdotti prima in Etruria, e quindi parlarono in Roma, ove furono solennemente proscritti l’anno 566. della sua fondazione. Dalla storia, che ce ne dà {{AutoreCitato|Tito Livio|Tito Livio}}<ref>''lib. 39. cap. 8. segg.'' Vedi anche {{AutoreCitato|Matteo Egizio|Matteo Egizio}} nella illultrazione del senatusconsulto fatto in quella occasione.</ref>, si può congetturare che vi fossero introdotti qualche tempo prima; e di certo si
I. * Pezzo degli ornati incisi a semplice contorno sulla cista mistica dei museo del Collegio Romano, di cui si è parlato qui avanti al num. 11. di questo Tomo {{Sc|iI}}. Vi si raffigura una parte delle gesta degli Argonauti segnate in tutto il contorno del vaso; ed è la vittoria di Polluce sopra Amico re de’ Bebrici, che lo avea costretto a battersi con lui al cesto, sperando di farne strage come avea fatto barbaramente di tanti altri capitati nel suo regno. Le descrizioni costanti dei mitologi insegnano<ref>{{AutoreCitato|Apollonio Rodio|Apollon.}} ''lib. 2. princ''., {{AutoreCitato|Gaio Valerio Flacco|Valerio Flacco}} ''lib. 4. v. 275. segg''., {{AutoreCitato|Apollodoro|Apollod.}} ''lib. 1. cap. ult. §. 20. pag. 53.''</ref>, che Polluce vinse, e uccise quel sovrano col cesto. Qui all’opposto lo lega ad un albero dopo averlo vinto, forse per quindi ucciderlo, o farlo morire di stento. L’artista avrà seguita qualche altra relazione, o immaginazione di scrittori a noi incogniti; o avrà avuta in vista qualche altra ragione particolare, come già notammo<ref>''Tom. I. pag. lxxviij. not.'' {{Sc|a}}.</ref>. Sarebbe più interessante per l’arte, e per la storia di sapere il tempo preciso, in cui sia stlato fatto quello lavoro, e chi debba dirsene autore, cioè se sia opera di stile etrusco, o greco. Greca è senza dubbio la rappresentazione; greci sono i baccanali, ai quali appartiene la cista, e da un greco furono introdotti prima in Etruria, e quindi parlarono in Roma, ove furono solennemente proscritti l’anno 566. della sua fondazione. Dalla storia, che ce ne dà {{AutoreCitato|Tito Livio|Tito Livio}}<ref>''lib. 39. cap. 8. segg.'' Vedi anche {{AutoreCitato|Matteo Egizio|Matteo Egizio}} nella illustrazione del senatusconsulto fatto in quella occasione.</ref>, si può congetturare che vi fossero introdotti qualche tempo prima; e di certo si