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Con la conoscenza e l’amicizia della materia, della quale gli scienziati non possono conoscere che le reazioni psico-chimiche, noi prepariamo la creazione dell’UOMO MECCANICO DALLE PARTI CAMBIABILI. Noi lo libereremo dall’idea della morte, e quindi dalla morte stessa, suprema definizione dell’intelligenza logica.
Con la conoscenza e l’amicizia della materia, della quale gli scienziati non possono conoscere che le reazioni psico-chimiche, noi prepariamo la creazione dell’UOMO MECCANICO DALLE PARTI CAMBIABILI. Noi lo libereremo dall’idea della morte, e quindi dalla morte stessa, suprema definizione dell’intelligenza logica.


{{Centrato|{{x-larger|'''Risposte alle obiezioni.'''}}}}
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{{A destra|''11 agosto 1912.''}}
{{A destra|''11 agosto 1912.''}}
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Disprezzo gli scherzi e le ironie innumerevoli, e rispondo alle interrogazioni scettiche e alle obiezioni importanti lanciate dalla stampa europea contro il mio ''{{TestoCitato|Manifesto tecnico della letteratura futurista}}.''
Disprezzo gli scherzi e le ironie innumerevoli, e rispondo alle interrogazioni scettiche e alle obiezioni importanti lanciate dalla stampa europea contro il mio ''{{TestoCitato|Manifesto tecnico della letteratura futurista}}.''


1. — Quelli che hanno capito ciò che intendevo per ''odio dell’intelligenza'' hanno voluto scorgervi la influenza della filosofia di {{AutoreCitato|Henri Bergson|Bergson}}. Certo costoro non sanno che il mio primo poema epico: La Conquête des Etoiles, pubblicato nel 1902, recava nella prima pagina, a guisa di epigrafe, questi tre versi di {{AutoreCitato|Dante Alighieri|Dante}}:
1. — Quelli che hanno capito ciò che intendevo per ''odio dell’intelligenza'' hanno voluto scorgervi la influenza della filosofia di {{AutoreCitato|Henri Bergson|Bergson}}. Certo costoro non sanno che il mio primo poema epico: ''La Conquête des Etoiles'', pubblicato nel 1902, recava nella prima pagina, a guisa di epigrafe, questi tre versi di {{AutoreCitato|Dante Alighieri|Dante}}:


{{blocco centrato|<poem>«O insensata cura dei mortali,
{{blocco centrato|<poem>«O insensata cura dei mortali,