Pagina:Omero - L'Odissea (Romagnoli) I.djvu/96: differenze tra le versioni

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ché a prenderlo io verrò, come giunto sia Vespero’ quando
ché a prenderlo io verrò, come giunto sia Vespero’ quando
alle sue stanze salga mia madre, e s’accinga a dormire.
alle sue stanze salga mia madre, e s’accinga a dormire.
Ch io voglio a Sparta e a Pilo sabbiosa recarmi, e notizie
Ch’io voglio a Sparta e a Pilo sabbiosa recarmi, e notizie
chieder, se averle mai potessi, del padre diletto».
chieder, se averle mai potessi, del padre diletto».

Disse. Ed in pianto scoppiò la fida nutrice Euriclea;
Disse. Ed in pianto scoppiò la fida nutrice Euriclea;
e, singhiozzando, a lui parlò queste alate parole:
e, singhiozzando, a lui parlò queste alate parole:
Riga 13: Riga 14:
stirpe di Numi, Ulisse, fra genti straniere. Ed i Proci
stirpe di Numi, Ulisse, fra genti straniere. Ed i Proci
come tu parta, ordiranno raggiri, sicché tu di frode
come tu parta, ordiranno raggiri, sicché tu di frode
debba perire, ed essi divorino tutti i tuoi beni I
debba perire, ed essi divorino tutti i tuoi beni!
No no, rimani qui, rimani sul tuo: ché bisogno
No no, rimani qui, rimani sul tuo: ché bisogno
non hai, d’andare errando, cercando malanni pel mare».
non hai, d’andare errando, cercando malanni pel mare».

A lei queste parole Telemaco scaltro rispose:
A lei queste parole Telemaco scaltro rispose:
«Mamma, fa’ cuore: questo consiglio non fu senza un Nume.
«Mamma, fa’ cuore: questo consiglio non fu senza un Nume.
Riga 22: Riga 24:
o ch’ella sappia ch’io son d’Itaca lungi, e s’affligga,
o ch’ella sappia ch’io son d’Itaca lungi, e s’affligga,
si che le guance belle non debba distrugger nel pianto».
si che le guance belle non debba distrugger nel pianto».

Cosídunque parlava. La vecchia prestava il solenne
Cosí dunque parlava. La vecchia prestava il solenne
giuro dei Numi; e quando ebbe giurato, compiuto il suo giuro,
giuro dei Numi; e quando ebbe giurato, compiuto il suo giuro,
subito dopo, il vino gl’infuse nell’anfore, gli otri
subito dopo, il vino gl’infuse nell’anfore, gli otri
di pelle ben cuciti gli empie’ di farina. E nell’atrio
di pelle ben cuciti gli empie’ di farina. E nell’atrio
Telemaco frattanto tornò, si trattenne coi Proci.
Telemaco frattanto tornò, si trattenne coi Proci.

Ed ora Atena, glauca pupilla, ebbe un altro pensiero.
Ed ora Atena, glauca pupilla, ebbe un altro pensiero.
Per tutta la città, di Telemaco assunte le forme,
Per tutta la città, di Telemaco assunte le forme,