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stati domatori di cavalli. E presso di me ne ho antiche
stati domatori di cavalli. E presso di me ne ho antiche
nonnulla tamen ejus vestigia adirne apparente Hos sensus in omnium
<ref follow="315">''nonnulla tamen ejus vestigia adhuc apparent. Hos sensus in omnium animos Mazochius inducit''».<br />
{{spazi|3}}Ne’ primi tre secoli non erasi ancor constituita l’attuale polizia Ecclesiastica, perchè la Chiesa essendo risguardata qual sella perniciosa e proscritta da tutte le leggi, non aveva culto stabilito ed
miimos Mazochius inducit )>.
ordinato. Ma la fede era pura e più vivamente impressa nel cuore de’ credenti, i costumi più severi, l’intenzione più santa. Non così ne’ secoli posteriori, quando cessata la persecuzione, tutti divennero
Ne’ primi tre secoli non erasi ancor conslituila T alluule polizia
Cristiani, ma molti non lo furono che d’apparenza; la santità de’ministri
EiclesiasUca, perchè la Chiesa essendo risguardaia qua! sella perniciosa
più di rado appalesata dal Cielo, e le lor menti, che doveano esser colme di virtù, furon talvolta tocche dalla peste dell’ambizione e dell’esaltata vanità.<br />
e proscrilia da tutte le leggi, non aveva cullo stabiliio ed
{{spazi|3}}Nell’incominciamento del quarto secolo, che fu faustissimo al Cattolicismo, ebbe la Chiesa napolitana due santi Vescovi Fortunato
ordinato. Ma la fede era pura e più vivamenie impressa nel cuore
e Massimo, la cui predicazione e santità di vita tornò di grandissimo fruito a’ fedeli. Ma la verità ella Religione in questo tempo era già confirmata ad evidenza con lo spargimento del sangue di lunghissimo numero di martiri; e la Chiesa travagliata abbastanza dalla rabbiosa persecuzione degli ultimi Cesari, poneva fine alle sue grandi sciagure. Costantino il grande, segnando la famosa pace alla Chiesa, portò altresì un solenne cangiamento nell’ordinamento delle cose tutte; i fedeli allora vidersi immuni da ogni persecuzione, liberi nell’esercizio del culto religioso ed autorizzati ad alzar chiese pubblicamente e convenirvi per celebrare i divini uffizi. Allor le primitive chiesette cavate nelle più remote valli, gli oratorï segreti, le critte, le catacombe rimasero come santuari ad attestar la salda fede de’ passati tempi di calamità. Gli errori del gentilesimo non furono perciò divelti dal cuore di tutti i Napolitani, ne’ quali avevano ancor profonde radici, perchè i Napolitani sono stati sempre diffìcili a cangiar fede, e vi volle tutta
de’ credenti, i costumi piìi severi, l’intenzione più santa. Non così
l’opera della grazia Divina, e la cooperazione della santità de’ Vescovi
ne’ secoli posteriori, quando cessala la persecuzione, tutti divennero
per giungere gradatamente a sradicarli.<br />
Cristiani, ma molli non lo furono che d’apparenza-, la santità de’minislri
{{spazi|3}}Nell’anno 311 essendo Vescovo Zosimo, o come meglio altri scrissero nel 334 fu innalzata in Napoli pubblicamente e per comando del primo Imperador cristiano, la prima Chiesa che fu quella detta di ''S. Restituta''. A Zosimo successero Calepodio, S. Fortunato e</ref>
più di rado appalesata dal Cielo, e le lor menti, che doveano
esser colme di viriù, furon talvolta tocche dalla peste dell’ambizione
e dell’esaltata vanità.
Neirincominciamenlo del quarto secolo, che fu faustissimo al
Cattolicismo, ebbe la Chiesa napoliiana due santi Vescovi Fortunato
e Massimo, la cui predicazione e santità di vita tornò di
grandissimo fruito a’ fedeli. Ma la verità dtllu Religione in quesio
tempo era già confirmata ad evidenza con lo spargimento del sangue
di lunghissimo numero dì martiri-, e la Chiesa travagliata abbastanza
dalla rabbiosa persecuzione degli ultimi Cesari, poneva
fine alle sue grandi sciagure. Costantino il grande, segnando la
famosa pace alla Chiesa, portò altresì un solenne cangiamento nell’ordinamento
delle cose tutte; i fedeli allora vidersi immuni da
Ogni persecuzione, liberi nell’esercizio del cullo religioso ed autorizzali
ad alzar chiese pubblicamente e convenirvi per celebrare
i divini uffizi. Allor le primitive chiesette cavate nelle più remole
valli, gli oratori segreti, le critfe, le catacombe rimasero coma
santuari ad attestar la salda fede de’ passati tempi di calamità. Gii
errori del gentilesimo non furono perciò divelli dal cuore di tulti
i Napolitani, ne’ quali avevano ancor profonde radici, perchè i Napolitani
sono stali sempre diffìcili a cangiar fede, e vi volle tu ila
l’opera della grazia Divina, e la cooperazione della santità de’Vescovi
per giungere grada laraen le a sradicarli.
Nell’anno 311 essendo Vescovo Zosimo, o come meglio altri scrissero
nel 554 fu innalzala in Napoli pubblicamente e per comando
del primo Imperador cristiano, la prima Chiesa che fu quella detta
di 5. Rrsiidita, A Zosimo successero Calepndio, S. Fortunato e