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Versione delle 12:52, 22 giu 2016

I BUTTERI DI HACCAKKSB Egli stava a cavallo con le gambe tutte stese, ìli corpo tirato in dietro; e con una ma|no pi¬ gliava la criniera, .quasi avesse potuto tirarla via come una pianta. 11 cavallo, forse, notn sen¬ tiva male; ma allungava il passo. Eidl egli allora, quasi avesse voluto gastigarlo, gli dava una s>pro¬ llata ; e correva per chilometri e chilometri, a caso, saltando ove c’era l’acquitrino, ripieno di cannucce verdi; e, poi, rasentataci», quanto erano lunghe, le staccionate. Pompilia lo aspettava senza sentire nè meino iti bisogno di farsi un poco alla finestra. Stava rincantucciata in cucina con la parente di Cor¬ rado; sorridendole timidamente e arrossendo tutte le volte che le passava vicino; anche se quella non pensava di badare ji lei. Sarebbe stata più tranquilla e più oontenila se il pa¬ dre e i fratelli non avessero dovuto mietere. Il padre, una sera si e una sera no, perethè erano troppo strappili, mandava il figlio più piccolo, ancora un ragazzo, a sapere come sta¬ va. Ed ella, senza ajtzarsi dalla sedila, comlei le aveva insegnato Corrado, gli diceva, tastan¬ dosi i polsi, che la febbre non ^voleva passare. Il fratello le chiedeva: