Pagina:Notizie del bello, dell'antico, e del curioso della città di Napoli.djvu/332: differenze tra le versioni

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<ref follow="pag315">{{spazi|3}}La diocesi di Napoli si estende ad occidente sino a quel punto della grotta di Pozzuoli, dove si scorge incavata nel tufo una cappella che n’è limite; a settentrione, sino a Melito confine della Chiesa Aversana, e ad oriente, sino alla metà di Torre Annunziata, ch’è nelle giurisdizioni di Napoli e Nola. L’isola di Procida, già commenda Benedettina, e ben trentacinque tra paesi e villaggi son sottoposti al Prelato napolitano. Il quale vi esercita la sua potestà per mezzo di dieci Vicari ''foranei'', che risiedono in S. Giovanni a ''Teduccio'', Resina, Torre del Greco, Torre Annunziata, Afragola, Trocchia, Casoria, Polvica, Marano e Procida. In tutta la Diocesi vi sono tre arcipreture, una in Torre del Greco pe’ luoghi marittimi, l’altra in Capodimonte pe’ luoghi montuosi e la terza in Afragola pe’ luoghi piani. I tre arcipreti han dritto di precedere con la loro croce in tutte le pubbliche funzioni sacre che si fanno ne’ paesi della Diocesi.<br />
<ref follow="pag315">{{spazi|3}}La diocesi di Napoli si estende ad occidente sino a quel punto della grotta di Pozzuoli, dove si scorge incavata nel tufo una cappella che n’è limite; a settentrione, sino a Melito confine della Chiesa Aversana, e ad oriente, sino alla metà di Torre Annunziata, ch’è nelle giurisdizioni di Napoli e Nola. L’isola di Procida, già commenda Benedettina, e ben trentacinque tra paesi e villaggi son sottoposti al Prelato napolitano. Il quale vi esercita la sua potestà per mezzo di dieci Vicari ''foranei'', che risiedono in S. Giovanni a ''Teduccio'', Resina, Torre del Greco, Torre Annunziata, Afragola, Trocchia, Casoria, Polvica, Marano e Procida. In tutta la Diocesi vi sono tre arcipreture, una in Torre del Greco pe’ luoghi marittimi, l’altra in Capodimonte pe’ luoghi montuosi e la terza in Afragola pe’ luoghi piani. I tre arcipreti han dritto di precedere con la loro croce in tutte le pubbliche funzioni sacre che si fanno ne’ paesi della Diocesi.<br />
{{spazi|3}}La nostra Chiesa metropolitana ha un Capitolo di trenta Canonici, che fin dal tempo di S. Attanasio I dicevansi ''Cardinali'' quasi cardini della Chiesa. Il medesimo si compone, come ci ha detto il nostro autore, di quattro ordini diversi, ma tutti eguali non avendo dignità, la quale è presso del Capitolo, lì primo è de’ Canonici ''presbiteri prebendati'', che sono sette: tra essi vengono esercitati gli uffizi di ''primicerio'', ''penitenziere'' , ''teologo'', e ''cimeliarca;'' il primo era di nomina della famiglia De Gennaro, appartenuta al Sedile di Porto, la quale, estinta nel marchese Auletta, ne ha tramutato il dritto di patronato ne’ Caravita per linea femminile; degli altri tre, due si provvedono per concorso, ed il terzo, il cimeliarca, è di assoluta nomina dell’Arcivescovo. Il secondo ordine si compone di otto Canonici ''presbiteri semplici;'' il terzo di sette Canonici ''diaconi'', ed il quarto di otto ''Canonici suddiaconi''. I canonici han privilegio di onori e d’insegne pontificali, a simiglianza degli abati Benedettini, cioè usano gli abiti prelatizï, godendo del privilegio di Protonotarï Apostolici, cioè ''mantelletta'' e ''cappa concistoriale''. E da ultimo per concessione del Sommo Pontefice Pio IX felicemente regnante nell’anno 1850 furono insigniti della cappa magna Cardinalizia, che usarono la prima volta nel
{{spazi|3}}La nostra Chiesa metropolitana ha un Capitolo di trenta Canonici, che fin dal tempo di S. Attanasio I dicevansi ''Cardinali'' quasi
cardini della Chiesa. Il medesimo si compone, come ci ha detto il nostro
autore, di quattro ordini diversi, ma tutti eguali non avendo dignità, la quale è presso del Capitolo, lì primo è de’ Canonici ''presbiteri prebendati'', che sono sette: tra essi vengono esercitati gli uffizi di ''primicerio'', ''penitenziere'' , ''teologo'', e ''cimeliarca;'' il primo era di nomina della famiglia De Gennaro, appartenuta al Sedile di Porto, la quale, estinta nel marchese Auletta, ne ha tramutato il dritto di patronato ne’ Caravita per linea femminile; degli altri tre, due si provvedono per concorso, ed il terzo, il cimeliarca, è di assoluta nomina dell’Arcivescovo. Il secondo ordine si compone di otto Canonici ''presbiteri semplici;'' il terzo di sette Canonici ''diaconi'', ed il quarto di otto ''Canonici suddiaconi''. I canonici han privilegio di onori e d’insegne pontificali, a simiglianza degli abati Benedettini, cioè usano gli abiti prelatizï, godendo del privilegio di Protonotarï Apostolici, cioè ''mantelletta'' e ''cappa concistoriale''. E da ultimo per concessione del Sommo Pontefice Pio IX felicemente regnante nell’anno 1850 furono insigniti della cappa magna Cardinalizia, che usarono la prima volta nel
dì 7 luglio del medesimo anno, ricorrendo l’anniversario della dedicazione della Chiesa Metropolitana.</ref>
dì 7 luglio del medesimo anno, ricorrendo l’anniversario della dedicazione della Chiesa Metropolitana.</ref>