Lettera di Giosuè Carducci a Mario Rapisardi (19 febbraio 1877): differenze tra le versioni

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:::''Mio {{AutoreCitato|Mario Rapisardi|Signore}}'',
 
Ricevo il {{testoCitato|Lucifero}} con una gentile carta di Lei. È mio debito farLe sapere che persone di qui, e da Firenze e da Livorno e d’altrove, mi avvertirono che in un’appendice del Bersagliere erano riprodotte {{Tc|Lucifero/Canto undecimo#Sento tra una venal turba chiamarmi|alcune terzine da quel poema}}; nelle quali pareva che ci fosse un’allusione a me. Lessi; e anche a me parve di riconoscere in due o tre terzine non me, ma i soliti colori retorici coi quali gente che non mi conosce e che io non conosco crede potere figurarmi. Del che a me non importa. Ma, quando Ella mi manda ''devotamente'' il suo libro, è dover mio, ripeto, di esporLe questo o dubbio o sospetto o credenza di parecchi e di me.
 
Con la dovuta osservanza