Pagina:Svevo - La coscienza di Zeno, Milano 1930.djvu/426: differenze tra le versioni
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era aspettata dovesse divenire Guido. Era dunque amore. |
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Ed essa disse ancora |
Ed essa disse ancora: |
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— Sei il migliore uomo della nostra famiglia, la nostra fiducia, la nostra speranza. — Mi riafferrò la mano e io la serrai forse troppo. Essa me la sottrasse però tanto presto, che fu dissipato ogni dubbio. E in quella buia stanzuccia io seppi di nuovo come dovevo comportarmi. Forse per attenuare il suo atto mi mandò un’altra carezza: |
— Sei il migliore uomo della nostra famiglia, la nostra fiducia, la nostra speranza. — Mi riafferrò la mano e io la serrai forse troppo. Essa me la sottrasse però tanto presto, che fu dissipato ogni dubbio. E in quella buia stanzuccia io seppi di nuovo come dovevo comportarmi. Forse per attenuare il suo atto mi mandò un’altra carezza: — È perchè ti so così che mi dolgo tanto di averti fatto soffrire. Hai veramente sofferto tanto. |
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Io ficcai subito l’occhio nell’oscurità del mio passato per ritrovare quel dolore e mormorai. |
Io ficcai subito l’occhio nell’oscurità del mio passato per ritrovare quel dolore e mormorai. |
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— Sì. |
— Sì. |
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A poco a poco ricordai il violino di Guido eppoi come m’avrebbero gettato fuori di quel salotto se non mi fossi aggrappato ad Augusta, e poi ancora il salotto in casa Malfenti, ove intorno al tavolino Luigi XIV si faceva all’amore, mentre dall’altro tavolino si guardava. |
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Improvvisamente ricordai anche Carla perchè anche con lei c’era stata Ada. Allora sentii viva la voce di Carla che mi diceva ch’io appartenevo a mia moglie, cioè ad Ada. Ripetei, mentre le lacrime mi salivano agli occhi |
Improvvisamente ricordai anche Carla perchè anche con lei c’era stata Ada. Allora sentii viva la voce di Carla che mi diceva ch’io appartenevo a mia moglie, cioè ad Ada. Ripetei, mentre le lacrime mi salivano agli occhi: |
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— Molto! Sì! Mollo. |
— Molto! Sì! Mollo. |
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Ada singhiozzava addirittura: — Mi dispiace tanto, tanto. |
Ada singhiozzava addirittura: — Mi dispiace tanto, tanto. |
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Si fece forza e disse |
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— Ma adesso tu ami Augusta. |
— Ma adesso tu ami Augusta. |