Pagina:Della geografia di Strabone libri XVII volume 2.djvu/64: differenze tra le versioni

Phe-bot (discussione | contributi)
m Alex_brollo: split
Stato della paginaStato della pagina
-
Pagine SAL 25%
+
Pagine SAL 75%
Intestazione (non inclusa):Intestazione (non inclusa):
Riga 1: Riga 1:
{{RigaIntestazione|52|{{Sc|della geografia di strabone}}|}}
Corpo della pagina (da includere):Corpo della pagina (da includere):
Riga 1: Riga 1:
anche a traverso della barca, tanto è lunga la spada delle galeote; e in generale questa caccia pel vigore della belva somiglia a quella dei cinghiali. Di qui, dice, può congetturarsi che secondo Omero gli errori di Ulisse furono intorno alla Sicilia; perchè egli attribuisce a Scilla la pescagione or ora descritta, la quale è propria specialmente dello scoglio Scilleo, e perchè quelle cose ch’ei dice rispetto a Cariddi sono conformi ai fenomeni che si osservano nello Stretto. Perocchè in quel verso:
{{Pt|rito|ferito}} anche a traverso della barca, tanto è lunga la spada delle galeote; e in generale questa caccia pel vigore della belva somiglia a quella dei cinghiali. Di qui, dice, può congetturarsi che secondo Omero gli errori di Ulisse furono intorno alla Sicilia; perchè egli attribuisce a Scilla la pescagione or ora descritta, la quale è propria specialmente dello scoglio Scilleo, e perchè quelle cose ch’ei dice rispetto a Cariddi sono conformi ai fenomeni che si osservano nello Stretto. Perocchè in quel verso:
<poem>
<poem>
''Tre fiate il rigetta e tre nel giorno''
''Tre fiate il rigetta e tre nel giorno''
''L’assorbe'', . . .</poem>crede che per errore di scrittura o di osservazione sia stato scritto ''tre'' volte invece di ''due''. Così anche quelle cose che si veggono nell’isola Meninge consuonano con quelle che il poeta dice dei Lotofagi: e se in qualche parte non sono concordi bisogna recarne le differenze o alla mancanza di cognizioni precise, od alla proprietà della poesia, che si compone di storia, di disposizione e di favola. Il fine poi della storia è la verità; come fece il poeta nell’enumerazione delle navi assegnando a ciaschedun lungo le qualità ad esso proprie, sicchè quale città disse ''pietrosa'', quale ''ultima'', quale ''abbondante di colombe'', e quale ''vicina al mare''. Della disposizione è fine l’evidenza, come quando introduce dei personaggi a combattere. E la favola finalmente tende al diletto ed alla meraviglia. Ora il fingere tutto non è nè credibile nè omerico: perocchè la poesia di lui è da tutti considerata come veramente filosofica, allontanandosi da Eratostene il quale comanda di non
''L’assorbe'', . . .</poem>crede che per errore di scrittura o di osservazione sia stato scritto ''tre'' volte invece di ''due''. Così anche quelle cose che si veggono nell’isola Meninge consuonano con quelle che il poeta dice dei Lotofagi: e se in qualche parte non sono concordi bisogna recarne le differenze o alla mancanza di cognizioni precise, od alla proprietà della poesia, che si compone di storia, di disposizione e di favola. Il fine poi della storia è la verità; come fece il poeta nell’enumerazione delle navi assegnando a ciaschedun lungo le qualità ad esso proprie, sicchè quale città disse ''pietrosa'', quale ''ultima'', quale ''abbondante di colombe'', e quale ''vicina al mare''. Della disposizione è fine l’evidenza, come quando introduce dei personaggi a combattere. E la favola finalmente tende al diletto ed alla meraviglia. Ora il fingere tutto non è nè credibile nè omerico: perocchè la poesia di lui è da tutti considerata come veramente filosofica, allontanandosi da {{AutoreCitato|Eratostene|Eratostene}} il quale comanda
Piè di pagina (non incluso)Piè di pagina (non incluso)
Riga 1: Riga 1:

<references/>