Pagina:Della geografia di Strabone libri XVII volume 2.djvu/48: differenze tra le versioni

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''Vedresti il mio vigor, vedresti come''
''Vedresti il mio vigor, vedresti come''
''Aprir saprei dritto e profondo il solco''<ref>Odiss., lib. {{Sc|xviii}}, 367 e seg.</ref>.</poem>Nè Omero è solo fra tutti di questo avviso; ma tutti gli uomini bene educati sono d’accordo con lui, e si valgono della sua testimonianza come non dubbia, a provare che la sperienza di tutte coteste cose concorre principalmente a formare il saggio. E la rettorica altro non è che una prudenza circa il parlare; della quale Ulisse fa mostra in tutto quanto il poema; nel tentare gli animi, nelle preghiere, e nell’ambasciata, rispetto alla quale si dice di lui:
''Aprir saprei dritto e profondo il solco''<ref>Odiss., lib. {{Sc|xviii}}, 367 e seg.</ref>.</poem>Nè {{AutoreCitato|Omero|Omero}} è solo fra tutti di questo avviso; ma tutti gli uomini bene educati sono d’accordo con lui, e si valgono della sua testimonianza come non dubbia, a provare che la sperienza di tutte coteste cose concorre principalmente a formare il saggio. E la rettorica altro non è che una prudenza circa il parlare; della quale Ulisse fa mostra in tutto quanto il poema; nel tentare gli animi, nelle preghiere, e nell’ambasciata, rispetto alla quale si dice di lui:
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''Ma come alfin del vasto petto emise''
''Ma come alfin del vasto petto emise''