Pagina:Della geografia di Strabone libri XVII volume 2.djvu/37: differenze tra le versioni
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''Ulisse allor, cui levò in alto un grosso'' |
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''Flutto, la terra non lontana scórse''<ref>{{TestoCitato|Odissea|Odiss.}}, lib. {{Sc|v}}, 393.</ref>.</poem> |
''Flutto, la terra non lontana scórse''<ref>{{TestoCitato|Odissea|Odiss.}}, lib. {{Sc|v}}, 393.</ref>.</poem> |
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E coloro che sopra una nave si vengono accostando al lido vi scoprono sempre nuove parti; e quelle cose che da principio parevano basse a poco a poco si elevano anch’esse. Il movimento circolare poi de’ corpi celesti si fa evidente anche dalle ombre dei gnomoni; dalle quali facilmente si raccoglie che se la profondità della terra fosse infinita, un tale rivolgimento non potrebbe effettuarsi<ref name= |
E coloro che sopra una nave si vengono accostando al lido vi scoprono sempre nuove parti; e quelle cose che da principio parevano basse a poco a poco si elevano anch’esse. Il movimento circolare poi de’ corpi celesti si fa evidente anche dalle ombre dei gnomoni; dalle quali facilmente si raccoglie che se la profondità della terra fosse infinita, un tale rivolgimento non potrebbe effettuarsi<ref name="p37">Questo si riferisce alle opinioni di {{AutoreCitato|Senofane|Senofane di Colofone}} e</ref>. |