Pagina:Notizie del bello, dell'antico, e del curioso della città di Napoli.djvu/304: differenze tra le versioni

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solo in Napoli, ma in tutta l’Italia. Questa chiesa e esente dall’Arcivescovo, e visitandola, la visita come Delegato
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<ref follow="pag273">politiche vicende degli ultimi anni del passato secolo; che gli Eletti e Deputati, dopo aver criminosamente oltrepassato di molto i confini delle loro incumbenze, imbarazzati dalle circostanze, avean dato le loro rinunzie alle Piazze; che queste, a malgrado dì tante obbliquità, avean mancato di procedere a novella elezione e proposta
solo in Napoli, ma in tulla l’Ilalia. Questa chiesa e esenie
di Eletti e Deputati probi e fedeli; che per tali sconci i savii e probi cavalieri poco o quasi affatto intervenivano nelle unioni de’ Sedili, perchè dandosi i voti per testa e non per famiglia, coloro, che la corruzione de’ tempi avea resi degenerati e fatti peggiori, formavano la gran maggioranza nelle risoluzioni, e le scelte sovente non cadevano che sopra indegni soggetti; divenendo così motivo di scandalo per i buoni, attesi gli intrighi che si ordivano, e che infelicemente trionfavano col procurar impieghi a chi ne faceva un esclusivo obbietto di profitto e di lucro; che l’aggregazione ugualmente a’ Sedili, punto così delicato per una illustre ed antica nobiltà, era divenuto il più delle volte un traffico vergognoso; e poichè non conveniva alla Corona di soffrire fra nobili istituzioni sì degradanti; ed essendo dovere del Principe di correggerne ed abolirne le viziose, voleva che nuova forma alla nobiltà napolitana si desse, riportandola in pari tempo al suo primitivo lustro e splendore.<br />
dall’Arcivescovo, e visitandola, la visita come Delegalo
{{spazi|3}}Al quale effetto aboliva per sempre le ''Piazze'', o siano i Sedili della città di Napoli, vietandone le unioni, sotto pena di fellonia
politiche vicende degli ultimi anni del passato secolo -, che gli Eletti
contro coloro che le procurassero o le formassero, rivocando ed annullando tutte le leggi, capitoli, e concessioni precedentemente
e Deputali, dopo aver criminosamente oltrepassato di molto i confini
accordate ed osservate.<br />
delle loro incumbenze, imbarazzati dalle circostanze, avean dato
{{spazi|3}}In conseguenza, abolito rimase il corpo degli Eletti, o sia il
le loro rinunzie alle Piazze -, che queste, a malgrado dì tante obbliquiià, avean mancato di procedere a novella elezione e proposta
Tribunale di ''S. Lorenzo'', e tutte le altre deputazioni di città,
di Eletti e Deputati probi e fedeli •, che per tali sconci i savii
provvedendo, nel modo che si dirà, al governo degli affari dell’Uuiversità della città di Napoli rispetto alle cose dell’annona, ed
e probi cavalieri poco o quasi affatto intervenivano nelle unioni
agli altri oggetti ch’eran diretti dai Tribunale medesimo e dalle
de’ Sedili, perchè dandosi i voti per testa e non per famiglia, coloro,
deputazioni accennate.<br />
che la corruzione de’ tempi avea resi degenerati e fatti peggiori,
{{spazi|3}}Creava all’uopo un ''Supremo tribunale conservatore della nobiltà del regno di Napoli'', composto di un presidente e di sei consiglieri, presi fra i distinti e probi cavalieri, conosciuti pel loro {{Pt|at-|}}</ref>
formavano la gran maggioranza nelle risoluzioni, e le scelte
sovente non cadevano che sopra indegni soggetti -, divenendo così
motivo di scandalo per ì buoni, attesi gli intrighi che si ordivano, e che infelicemente trionfavano col procurar impieghi a chi ne
faceva un esclusivo obbietto di profitto e di lucro^ che T aggregazione
ugualmente a’Sedili, punto così delicato per una illustre ed
antica nobiltà, era divenuto il più delle volte un traffico vergognoso-,
e poiché non conveniva alla Corona di soffrire fra nobili istiiij/ioni
sì degradanti -, ed essendo dovere del Principe di correggerne
ed abolirne le viziose, voleva che nuova forma alla nobiltà
iiapolitana si desse, riportandola in pari tempo al suo primitivo
lustro e splendore.
Al quale effetto aboliva per sempre le Piazze, o siano i Sedili
della cilià di Napoli, vietandone le unioni, sotto pena di fellohl’à
contro coloro che le procurassero o le formassero, rivocando
ed annullando tutte le leggi, capitoli, e concessioni precedentemente
accordale ed osservate.
In conseguenza, abolito rimase il corpo degli Eletti, o sia il
Tribunale di S. Lorenzo, e tutte le altre deputazioni di città,
provvedendo, nel modo che si dirà, al governo degli affari dell’Uuiversiià della città di Napoli rispetto alle cose dell’annona, ed
agli altri oggetti ch’eran diretti dai Tribunale^ medesimo e dalle
deputazioni accennate.
Creava all’uopo un Supremo tribunale conservatore della nobiltà
del regno di Napoli, composto di un presidente e di sei consiglieri, presi fra i distinti e probi cavalieri, conosciuti pel loro at