Pagina:Svevo - La coscienza di Zeno, Milano 1930.djvu/530: differenze tra le versioni
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Il caporale era uno slavo che parlava discretamente l’italiano. Gli parve di dover essere brutale in presenza dell’ufficiale e, per indurmi a precederlo nella discesa, mi gridò. |
Il caporale era uno slavo che parlava discretamente l’italiano. Gli parve di dover essere brutale in presenza dell’ufficiale e, per indurmi a precederlo nella discesa, mi gridò. |
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— Marsch! — Ma quando fummo un po’ più lontani si fece dolce e familiare. Mi domandò se avevo no |
— Marsch! — Ma quando fummo un po’ più lontani si fece dolce e familiare. Mi domandò se avevo {{Pt|no-|}} |