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topografica de’ principali monumenti della città di Napoli Italo-Greca, secondo il sentimento degli storici, e de’ migliori archeologi
topografica de’ principali monumenti della città di Napoli Italo-Greca, secondo il sentimento degli storici, e de’ migliori archeologi
del paese.<br />
del paese.<br />
{{spazi|3}}Abbiamo accennato in sul principio di questa annotazione quanto
{{spazi|3}}Abbiamo accennato in sul principio di questa annotazione quanto incerto e difficile fosse il rimontare all’origine de’ Sedili; pur è
nostro debito, dopo aver detto delle Fratrie quel tanto che si poteva, riunire in breve aggregato le migliori notizie de’ nostri patrii scrittori sull’antichissima loro fondazione, e sulle vicende alle quali furon soggetti.<br />

{{spazi|3}}Dopo che i Campani ottennero la cittadinanza di Napoli per tutto quel tempo che la città governossi sotto i diversi aspetti di libera e

di soggetta; fino a tanto che sotto Ruggiero perdè le prische franchigie, altro non ravvisiam dalla storia se non d’aver ella mantenuto

costantemente gli antichi suoi riti e le patrie sue costumanze sino a Sergio VI ultimo Duca. E cominciando dalla diversa denominazione de’ Seggi, da molti atti pubblici si raccoglie, che furono detti ''Tocchi, Teatri, Piazze, Portici'' e ''Seggi''. Difatti nelle Consuetudini di Napoli (cap. ult.) i Seggi son detti ''Tocchi'', e così pure in molti istromenti del tempo dell’Imperator Costantino, e de’ Re Normanni Ruggiero e Guglielmo; de’ Svevi Federico II e Corrado suo figlio; e degli Angioini sotto Carlo II e di altri. Appellavansi ''teatri'' ai tempi di Giovanna I e così leggesi ne’ Commentarii di Papa Pio II, come nella descrizione che fece il Panormita dell’ingresso in Napoli di Re Alfonso I.<br />
incprio e dimcile fosse il rimontare all’origine de’ Sedili -, pur è
{{spazi|3}}Ebbero il nome di ''Piazze'', come si ravvisa in molte antiche scritture ed istromenti registrati nella Cronica di S. Vincenzo a {{Pt|Vol-|}}</ref>
nostro debito, dopo aver detto delle Frairie quel tanto che si poteva, riunire in breve aggregato le migliori notizie de’ nostri pairii
SCI iitori suir antichissima loro fondazione, e sulle vicende alle
quali furon soggetti.
Dopo che i Campani ottennero la citladìnanza di Napoli per lutto
quel tempo che la città governossi sotto i diversi aspetti di libera e
di soggetta-, fino a tanto che scuo Ruggiero perde le prische franche
gio, altro non ravvisiam dallr storia se non d’aver ella mantenuto
cos’tanlemente gli antichi suo’ -iti e le patrie sue costumanze sino
a Sergio VI ultimo Duca. E cominciando dalla diversa denominazione
"de’ Seggi, da molti aiti pubblici si raccoglie, che furono
detti Tocchi, Teatri, Piazze, Portici e Seggi. D.faili nelle Consuetudini
di Napoli ( cap, ulL ) i Seggi son delti Tocchi, e cosi
pure in molti islromenii del tempo dell’Imperator Costantino, e
de’ Re Normanni Ruggiero e Guglielmo -, de’ Svevi Federico II e
Corrado suo figlio-, e degli Angioini sotto Carlo U e di altri. Appellavansi
leafn aìempi di Giovanna 1 e così leggesi ne’Commenlariì
di Papa Pio li, come nella descrizione che fece il Panormita
dell’ingresso in Napoli di Re Alfonso I.
Ebbero il nome di Piazze, comedi ravvisa in molte antiche scriU
ture ed ìsiromenti regislrali nella Cronica di S. Vincenzo a {{Pt|Vol-|}}</ref>