Orlando furioso (1928)/Canto 5: differenze tra le versioni

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Ti dirò da principio ogni cagione.
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==[[Pagina:Ariosto - Orlando furioso, secondo la stampa del 1532, Roma 1913.djvu/79]]==
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Voglio che sappi, signor mio, ch’essendo
Tenera ancora, alli servigi venni
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Mi porrebbe egli in sempre essermi amante.
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==[[Pagina:Ariosto - Orlando furioso, secondo la stampa del 1532, Roma 1913.djvu/80]]==
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Io, ch’era tutta a satisfargli intenta,
Né seppi o volsi contradirgli mai,
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Volse o con altri ragionar, che seco.
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==[[Pagina:Ariosto - Orlando furioso, secondo la stampa del 1532, Roma 1913.djvu/81]]==
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Fatto il pensier: — Dalinda mia, — mi dice
(che così son nomata) — saper dèi,
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Ma più di te da la sua figlia amato. —
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— Oh (disse il duca
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==[[Pagina:Ariosto - Orlando furioso, secondo la stampa del 1532, Roma 1913.djvu/82]]==
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a lui), grande è cotesto
— Oh (disse il duca a lui), grande è cotesto
Errore a che t’ha il folle amor condutto!
Tu credi esser più amato; io credo questo
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Poi che sì inferior di me ti vedi. —
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==[[Pagina:Ariosto - Orlando furioso, secondo la stampa del 1532, Roma 1913.djvu/83]]==
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Non ti vo’ creder questo (gli rispose
Ariodante), e certo so che menti;
E composto fra te t’hai queste cose,
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A me che de l’inganno era ignorante.
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==[[Pagina:Ariosto - Orlando furioso, secondo la stampa del 1532, Roma 1913.djvu/84]]==
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Ed io con veste candida, e fregiata
Per mezzo a liste d’oro e d’ogn’intorno,
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A far dinanzi al re tal fallo espresso. —
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Quando si vede Ariodante giunto
Sopra il fratel, la dura impresa lascia;
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Ed aver l’odio del re e del paese.
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==[[Pagina:Ariosto - Orlando furioso, secondo la stampa del 1532, Roma 1913.djvu/86]]==
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E inanzi al re, quando era più di gente
La sala piena, se ne venne, e disse:
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Troppo periglio era del duca e mio.
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==[[Pagina:Ariosto - Orlando furioso, secondo la stampa del 1532, Roma 1913.djvu/87]]==
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E la notte medesima mi trassi
Fuor de la corte, e al duca mi condussi;
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A veder la battaglia era ridutto,
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==[[Pagina:Ariosto - Orlando furioso, secondo la stampa del 1532, Roma 1913.djvu/88]]==
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Che tra Lurcanio e un cavallier istrano
Si fa ne l’altro capo de la terra,
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Sì che senza indugiar vengono al fatto.
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==[[Pagina:Ariosto - Orlando furioso, secondo la stampa del 1532, Roma 1913.djvu/89]]==
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Oh quanto ha il re, quanto ha il suo popul caro
Che Ginevra a provar s’abbi innocente!
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[[es:Orlando furioso, Canto 5]]
=== no match ===
5]]
[[fr:Roland furieux/Chant V]]