Orlando furioso (1928)/Canto 31: differenze tra le versioni

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<poem>
{{gap|8em}}[1]
{{O|1}} Che dolce più, che più giocondo stato
Che dolce più, che più giocondo stato
saria di quel d’un amoroso core?
cheSaria viverdi piùquel feliced’un eamoroso più beato,core?
Che viver più felice e più beato,
che ritrovarsi in servitù d’Amore?
Che ritrovarsi in servitù d’Amore?
se non fosse l’uom sempre stimulato
daSe quelnon sospettofosse rio,l’uom dasempre quel timore,stimulato
daDa quel martìrsospetto rio, da quellaquel frenesiatimore,
daDa quellaquel rabbiamartìr, dettada quella gelosia.frenesia,
Da quella rabbia detta gelosia.
 
{{O|2}} Però ch’ogni altro amaro che si pone
{{gap|8em}}[2]
tra questa soavissima dolcezza,
Però ch’ogni altro amaro che si pone
è un augumento, una perfezione,
Tra questa soavissima dolcezza,
ed è un condurre amore a più finezza.
È un augumento, una perfezione,
Ed è un condurre amore a più finezza.
L’acque parer fa saporite e buone
laLa sete, e il cibo pel digiun s’apprezza:
nonNon conosce la pace e non l’estima
chiChi provato non ha la guerra prima.
 
{{gap|8em}}[3]
{{O|3}} Se ben non veggon gli occhi ciò che vede
Se ben non veggon gli occhi ciò che vede
ognora il core, in pace si sopporta.
Ognora il core, in pace si sopporta.
Lo star lontano, poi quando si riede,
quantoQuanto più lungo fu, più riconforta.
Lo stare in servitù senza mercede
(pur che non resti la speranza morta)
patirPatir si può: che premio al ben servire
purPur viene al fin, se ben tarda a venire.
 
{{Ogap|48em}} [4]
Gli sdegni, le repulse, e finalmente
tuttiTutti i martìr d’amor, tutte le pene,
fanFan per lor rimembranza, che si sente
conCon miglior gusto un piacer quando viene.
Ma se l’infernal peste una egra mente
avvienAvvien ch’infetti, ammorbi ed avelene;
seSe ben segue poi festa ed allegrezza,
nonNon la cura l’amante e non l’apprezza.
 
{{Ogap|58em}} [5]
Questa è la cruda e avelenata piaga
aA cui non val liquor, non vale impiastro,
murmure, né imagine di saga,
val lungo osservar di benigno astro,
quanta esperienza d’arte maga
feceFece mai l’inventor suo Zoroastro:
piagaPiaga crudel che sopra ogni dolore
conduceConduce l’uom, che disperato muore.
 
{{Ogap|68em}} [6]
Oh incurabil piaga che nel petto
d’unD’un amator sì facile s’imprime,
nonNon men per falso che per ver sospetto!
piagaPiaga che l’uom sì crudelmente opprime,
cheChe la ragion gli offusca e l’intelletto,
eE lo tra’ fuor de le sembianze prime!
Oh iniqua gelosia, che così a torto
levastiLevasti a Bradamante ogni conforto!
 
{{gap|8em}}[7]
{{O|7}} Non di questo ch’Ippalca e che ’l fratello
Non di questo ch’Ippalca e che ’l fratello
le avea nel core amaramente impresso,
Le avea nel core amaramente impresso,
ma dico d’uno annunzio crudo e fello
cheMa ledico fud’uno datoannunzio pochicrudo giornie appresso.fello
Che le fu dato pochi giorni appresso.
Questo era nulla a paragon di quello
ch’ioCh’io vi dirò, ma dopo alcun digresso.
Di Rinaldo ho da dir primieramente,
cheChe vêr Parigi vien con la sua gente.
 
{{gap|8em}}[8]
{{O|8}} Scontraro il dì seguente invêr la sera
Scontraro il dì seguente invêr la sera
un cavallier ch’avea una donna al fianco,
Un cavallier ch’avea una donna al fianco,
con scudo e sopravesta tutta nera,
Con scudo e sopravesta tutta nera,
se non che per traverso ha un fregio bianco.
Se non che per traverso ha un fregio bianco.
Sfidò alla giostra Ricciardetto, ch’era
dinanziDinanzi, e vista avea di guerrier franco:
eE quel, che mai nessun ricusar volse,
giròGirò la briglia e spazio a correr tolse.
 
{{Ogap|98em}} [9]
Senza dir altro, o più notizia darsi
deDe l’esser lor, si vengono all’incontro.
Rinaldo e gli altri cavallier fermarsi
perPer veder come seguiria lo scontro.
- Tosto costui per terra ha da versarsi,
seSe in luogo fermo a mio modo lo incontro -
diceaDicea tra sé medesmo Ricciardetto;
maMa contrario al pensier seguì l’effetto:
 
{{gap|8em}}[10]
<span style="font-size:80%">10</span> però che lui sotto la vista offese
Però che lui sotto la vista offese
di tanto colpo il cavalliero istrano,
Di tanto colpo il cavalliero istrano,
che lo levò di sella, e lo distese
piùChe dilo duelevò lancedi alsella, suoe destrierlo lontano.distese
Più di due lance al suo destrier lontano.
Di vendicarlo incontinente prese
l’assuntoL’assunto Alardo, e ritrovossi al piano
storditoStordito e male acconcio: sì fu crudo
loLo scontro fier, che gli spezzò lo scudo.
 
{{gap|8em}}[11]
<span style="font-size:80%">11</span> Guicciardo pone incontinente in resta
Guicciardo pone incontinente in resta
l’asta, che vede i duo germani in terra,
benL’asta, che Rinaldovede gridi:i -duo Resta,germani resta;in terra,
che mia convienBen che siaRinaldo lagridi: terza guerra:Resta, -resta;
Che mia convien che sia la terza guerra: —
ma l’elmo ancor non ha allacciato in testa
Ma l’elmo ancor non ha allacciato in testa
sì che Guicciardo al corso si disserra;
piùche degliGuicciardo altrial sicorso seppesi tenere,disserra;
Né più degli altri si seppe tenere,
e ritrovossi subito a giacere.
E ritrovossi subito a giacere.
 
<span style="font-size:80%">12</span> Vuol Ricciardo, Viviano e Malagigi,
{{gap|8em}}[12]
e l’un prima de l’altro essere in giostra:
Vuol Ricciardo, Viviano e Malagigi,
ma Rinaldo pon fine ai lor litigi;
E l’un prima de l’altro essere in giostra:
ch’inanzi a tutti armato si dimostra,
dicendoMa loro:Rinaldo -pon Èfine tempoai irelor a Parigilitigi;
Ch’inanzi a tutti armato si dimostra,
e saria troppo la tardanza nostra,
Dicendo loro: — È tempo ire a Parigi;
s’io volesse aspettar fin che ciascuno
E saria troppo la tardanza nostra,
di voi fosse abbattuto ad uno ad uno. -
S’io volesse aspettar fin che ciascuno
 
Di voi fosse abbattuto ad uno ad uno. —
<span style="font-size:80%">13</span> Dissel tra sé, ma non che fosse inteso,
che saria stato agli altri ingiuria e scorno.
{{gap|8em}}[13]
Dissel tra sé, ma non che fosse inteso,
Che saria stato agli altri ingiuria e scorno.
L’uno e l’altro del campo avea già preso,
eE si faceano incontra aspro ritorno.
Non fu Rinaldo per terra disteso,
cheChe valea tutti gli altri ch’avea intorno;
leLe lance si fiaccar, come di vetro,
i cavallier si piegar oncia a dietro.
 
{{gap|8em}}[14]
<span style="font-size:80%">14</span> L’uno e l’altro cavallo in guisa urtosse,
L’uno e l’altro cavallo in guisa urtosse,
che gli fu forza in terra a por le groppe.
Che gli fu forza in terra a por le groppe.
Baiardo immantinente ridrizzosse,
tantoTanto ch’a pena il correre interroppe.
Sinistramente sì l’altro percosse,
cheChe la spalla e la schena insieme roppe.
Il cavallier che ’l destrier morto vede,
lasciaLascia le staffe ed è subito in piede.
 
{{gap|8em}}[15]
<span style="font-size:80%">15</span> Ed al figlio d’Amon, che già rivolto
Ed al figlio d’Amon, che già rivolto
tornava a lui con la man vota, disse:
Tornava a lui con la man vota, disse:
- Signore, il buon destrier che tu m’hai tolto,
perché caroSignore, miil fubuon mentredestrier che vissetu m’hai tolto,
miPerché fariacaro uscirmi delfu miomentre debitoche moltovisse,
Mi faria uscir del mio debito molto,
se così invendicato si morisse:
Se così invendicato si morisse:
sì che vientene, e fa ciò che tu puoi,
Sì che vientene, e fa ciò che tu puoi,
perché battaglia esser convien tra noi. -
Perché battaglia esser convien tra noi. —
 
<span style="font-size:80%">16</span> Disse Rinaldo a lui: - Se ’l destrier morto,
{{gap|8em}}[16]
e non altro ci de’ porre a battaglia,
Disse Rinaldo a lui: — Se ’l destrier morto,
un de’ miei ti darò, piglia conforto,
E non altro ci de’ porre a battaglia,
che men del tuo non crederò che vaglia. -
ColuiUn soggiunse:de’ -miei Tuti seidarò, malaccortopiglia conforto,
seChe credermen vuoidel chetuo d’unnon destriercrederò miche cagliavaglia.
Colui soggiunse: — Tu sei malaccorto,
Se creder vuoi che d’un destrier mi caglia.
Ma poi che non comprendi ciò ch’io voglio,
tiTi spiegherò più chiaramente il foglio.
 
{{gap|8em}}[17]
<span style="font-size:80%">17</span> Vo’ dir che mi parria commetter fallo,
Vo’ dir che mi parria commetter fallo,
se con la spada non ti provassi anco,
Se con la spada non ti provassi anco,
e non sapessi s’in quest’altro ballo
E non sapessi s’in quest’altro ballo
tu mi sia pari, o se più vali o manco.
Tu mi sia pari, o se più vali o manco.
Come ti piace, o scendi, o sta a cavallo:
purPur che le man tu non ti tegna al fianco,
ioIo son contento ogni vantaggio darti:
tantoTanto alla spada bramo di provarti. -
 
{{gap|8em}}[18]
<span style="font-size:80%">18</span> Rinaldo molto non lo tenne in lunga,
Rinaldo molto non lo tenne in lunga,
e disse: - La battaglia ti prometto;
eE perchédisse: tu siaLa ardito, e nonbattaglia ti pungaprometto;
E perché tu sia ardito, e non ti punga
di questi c’ho d’intorno alcun sospetto,
Di questi c’ho d’intorno alcun sospetto,
andranno inanzi fin ch’io gli raggiunga;
Andranno inanzi fin ch’io gli raggiunga;
né meco resterà fuor ch’un valletto
Né meco resterà fuor ch’un valletto
che mi tenga il cavallo: - e così disse
allaChe suami compagniatenga cheil secavallo: ne gisse.e così disse
Alla sua compagnia che se ne gisse.
 
<span style="font-size:80%">19</span> La cortesia del paladin gagliardo
{{gap|8em}}[19]
commendò molto il cavalliero estrano.
La cortesia del paladin gagliardo
Commendò molto il cavalliero estrano.
Smontò Rinaldo, e del destrier Baiardo
diedeDiede al valletto le redine in mano:
eE poi che più non vede il suo stendardo,
ilIl qual di lungo spazio è già lontano,
loLo scudo imbraccia e stringe il brando fiero,
eE sfida alla battaglia il cavalliero.
 
{{gap|8em}}[20]
<span style="font-size:80%">20</span> E quivi s’incomincia una battaglia
E quivi s’incomincia una battaglia
di ch’altra mai non fu più fiera in vista.
Di ch’altra mai non fu più fiera in vista.
Non crede l’un che tanto l’altro vaglia,
cheChe troppo lungamente gli resista.
Ma poi che ’l paragon ben gli ragguaglia,
l’un de l’altro più s’allegra o attrista,
pongonPongon l’orgoglio ed il furor da parte,
edEd al vantaggio loro usano ogn’arte.
 
{{gap|8em}}[21]
<span style="font-size:80%">21</span> S’odon lor colpi dispietati e crudi
S’odon lor colpi dispietati e crudi
intorno rimbombar con suono orrendo,
Intorno rimbombar con suono orrendo,
ora i canti levando a’ grossi scudi,
Ora i canti levando a’ grossi scudi,
schiodando or piastre, e quando maglie aprendo.
Schiodando or piastre, e quando maglie aprendo.
Né qui bisogna tanto che si studi
aA ben ferir, quanto a parar, volendo
starStar l’uno a l’altro par; ch’eterno danno
lorLor può causar il primo error che fanno.
 
{{gap|8em}}[22]
<span style="font-size:80%">22</span> Durò l’assalto un’ora e più che ’l mezzo
Durò l’assalto un’ora e più che ’l mezzo
d’un’altra; ed era il sol già sotto l’onde,
D’un’altra; ed era sparso il tenebrososol già sotto rezzol’onde,
Ed era sparso il tenebroso rezzo
de l’orizzon fin all’estreme sponde;
De l’orizzon fin all’estreme sponde;
né riposato o fatto altro intermezzo
Né riposato o fatto altro intermezzo
aveano alle percosse furibonde
Aveano alle percosse furibonde
questi guerrier, che non ira o rancore,
Questi guerrier, che non ira o rancore,
ma tratto all’arme avea disio d’onore.
Ma tratto all’arme avea disio d’onore.
 
<span style="font-size:80%">23</span> Rivolve tuttavia tra sé Rinaldo
{{gap|8em}}[23]
chi sia l’estrano cavallier sì forte,
Rivolve tuttavia tra sé Rinaldo
che non pur gli sta contra ardito e saldo,
Chi sia l’estrano cavallier sì forte,
ma spesso il mena a risco de la morte;
Che non pur gli sta contra ardito e saldo,
e già tanto travaglio e tanto caldo
gliMa haspesso posto,il chemena dela finrisco dubitade forte:la morte;
eE volentier,già setanto contravaglio suoe onortanto potesse,caldo
vorriaGli ha posto, che quelladel fin pugnadubita rimanesse.forte:
E volentier, se con suo onor potesse,
 
Vorria che quella pugna rimanesse.
<span style="font-size:80%">24</span> Da l’altra parte il cavallier estrano,
che similmente non avea notizia
{{gap|8em}}[24]
che quel fosse il signor di Montalbano,
Da l’altra parte il cavallier estrano,
quel sì famoso in tutta la milizia,
cheChe glisimilmente non avea incontra con la spada in manonotizia
Che quel fosse il signor di Montalbano,
condotto così poca nimicizia,
eraQuel certo chefamoso d’uomin ditutta piùla eccellenzamilizia,
Che gli avea incontra con la spada in mano
non potesson dar l’arme esperienza.
Condotto così poca nimicizia,
 
Era certo che d’uom di più eccellenza
<span style="font-size:80%">25</span> Vorrebbe de l’impresa esser digiuno,
Non potesson dar l’arme esperienza.
ch’avea di vendicare il suo cavallo;
e se potesse senza biasmo alcuno,
{{gap|8em}}[25]
si trarria fuor del periglioso ballo.
Vorrebbe de l’impresa esser digiuno,
Ch’avea di vendicare il suo cavallo;
E se potesse senza biasmo alcuno,
Si trarria fuor del periglioso ballo.
Il mondo era già tanto oscuro e bruno,
cheChe tutti i colpi quasi ivano in fallo.
Poco ferire e men parar sapeano,
ch’aCh’a pena in man le spade si vedeano.
 
{{gap|8em}}[26]
<span style="font-size:80%">26</span> Fu quel da Montalbano il primo a dire
Fu quel da Montalbano il primo a dire
che far battaglia non denno allo scuro,
maChe quellafar indugiarbattaglia tantonon edenno differireallo scuro,
Ma quella indugiar tanto e differire,
ch’avesse dato volta il pigro Arturo;
Ch’avesse dato volta il pigro Arturo;
e che può intanto al padiglion venire,
oveE diche può nonintanto saràal menpadiglion sicurovenire,
maOve servito,di onorato enon bensarà vedutomen sicuro,
Ma servito, onorato e ben veduto,
quanto in loco ove mai fosse venuto.
Quanto in loco ove mai fosse venuto.
 
<span style="font-size:80%">27</span> Non bisognò a Rinaldo pregar molto,
{{gap|8em}}[27]
che ’l cortese baron tenne lo ’nvito.
Non bisognò a Rinaldo pregar molto,
Che ’l cortese baron tenne lo ’nvito.
Ne vanno insieme ove il drappel raccolto
diDi Montalbano era in sicuro sito.
Rinaldo al suo scudiero avea già tolto
unUn bel cavallo e molto ben guernito,
aA spada e a lancia e ad ogni prova buono,
edEd a quel cavallier fattone dono.
 
{{gap|8em}}[28]
<span style="font-size:80%">28</span> Il guerrier peregrin conobbe quello
Il guerrier peregrin conobbe quello
esser Rinaldo, che venìa con esso;
cheEsser primaRinaldo, che giungesserovenìa all’ostello,con esso;
Che prima che giungessero all’ostello,
venuto a caso era a nomar se stesso:
Venuto a caso era a nomar se stesso:
e perché l’un de l’altro era fratello,
siE sentìrperché dentrol’un dide dolcezzal’altro oppressoera fratello,
Si sentìr dentro di dolcezza oppresso,
e di pietoso affetto tocco il core;
eE lacrimardi perpietoso gaudioaffetto etocco peril amore.core;
E lacrimar per gaudio e per amore.
 
<span style="font-size:80%">29</span> Questo guerriero era Guidon selvaggio,
{{gap|8em}}[29]
che dianzi con Marfisa e Sansonetto
Questo guerriero era Guidon selvaggio,
e’ figli d’Olivier molto viaggio
aveaChe fattodianzi percon mar,Marfisa comee v’ho detto.Sansonetto
E’ figli d’Olivier molto viaggio
Avea fatto per mar, come v’ho detto.
Di non veder più tosto il suo lignaggio
ilIl fellon Pinabel gli avea interdetto,
avendolAvendol preso e a bada poi tenuto
allaAlla difesa del suo rio statuto.
 
{{gap|8em}}[30]
<span style="font-size:80%">30</span> Guidon, che questo esser Rinaldo udio,
Guidon, che questo esser Rinaldo udio,
famoso sopra ogni famoso duce,
ch’avutoFamoso aveasopra piùogni difamoso veder disioduce,
cheCh’avuto nonavea hapiù ildi ciecoveder la perduta lucedisio,
conChe moltonon gaudioha disse:il -cieco Ola signorperduta mioluce,
Con molto gaudio disse: — O signor mio,
qual fortuna a combatter mi conduce
conQual voi,fortuna chea lungamentecombatter homi amato ed amo,conduce
eCon sopravoi, tuttoche illungamente mondoho onoraramato bramo?ed amo,
E sopra tutto il mondo onorar bramo?
 
<span style="font-size:80%">31</span> Mi partorì Costanza ne le estreme
{{gap|8em}}[31]
ripe del mar Eusino: io son Guidone,
Mi partorì Costanza ne le estreme
concetto de lo illustre inclito seme,
Ripe del mar Eusino: io son Guidone,
come ancor voi, del generoso Amone.
Concetto de lo illustre inclito seme,
Come ancor voi, del generoso Amone.
Di voi vedere e gli altri nostri insieme
ilIl desiderio è del venir cagione;
eE dove mia intenzion fu d’onorarvi,
miMi veggo esser venuto a ingiuriarvi.
 
{{gap|8em}}[32]
<span style="font-size:80%">32</span> Ma scusimi apo voi d’un error tanto,
Ma scusimi apo voi d’un error tanto,
ch’io non ho voi né gli altri conosciuto;
Ch’io non ho voi né gli altri conosciuto;
e s’emendar si può, ditemi quanto
E s’emendar si può, ditemi quanto
far debbo, ch’in ciò far nulla rifiuto. -
Far debbo, ch’in ciò far nulla rifiuto. —
Poi che si fu da questo e da quel canto
de’De’ complessi iterati al fin venuto,
risposeRispose a lui Rinaldo: - Non vi caglia
mecoMeco scusarvi più de la battaglia:
 
{{gap|8em}}[33]
<span style="font-size:80%">33</span> che per certificarne che voi sète
Che per certificarne che voi sète
di nostra antiqua stirpe un vero ramo,
darDi migliornostra testimonioantiqua nonstirpe poteteun vero ramo,
Dar miglior testimonio non potete,
che ’l gran valor ch’in voi chiaro proviamo.
Che ’l gran valor ch’in voi chiaro proviamo.
Se più pacifiche erano e quiete
vostreVostre maniere, mal vi credevamo;
cheChe la damma non genera il leone,
le colombe l’aquila o il falcone. -
 
{{gap|8em}}[34]
<span style="font-size:80%">34</span> Non, per andar, di ragionar lasciando,
Non, per nonandar, di seguir, per ragionar, lor vialasciando,
Non di seguir, per ragionar, lor via,
vennero ai padiglioni; ove narrando
Vennero ai padiglioni; ove narrando
il buon Rinaldo alla sua compagnia
cheIl questobuon eraRinaldo Guidon,alla chesua disiandocompagnia
Che questo era Guidon, che disiando
veder, tanto aspettato aveano pria,
Veder, tanto aspettato aveano pria,
molto gaudio apportò ne le sue squadre;
Molto gaudio apportò ne le sue squadre;
e parve a tutti assimigliarsi al padre.
E parve a tutti assimigliarsi al padre.
 
<span style="font-size:80%">35</span> Non dirò l’accoglienze che gli fero
{{gap|8em}}[35]
Non dirò l’accoglienze che gli fero
Alardo, Ricciardetto e gli altri dui;
cheChe gli fece Viviano ed Aldigiero,
eE Malagigi, frati e cugin sui;
ch’ogniCh’ogni signor gli fece e cavalliero;
ciòCiò ch’egli disse a loro, ed essi a lui:
maMa vi concluderò che finalmente
fuFu ben veduto da tutta la gente.
 
{{gap|8em}}[36]
<span style="font-size:80%">36</span> Caro Guidone a’ suoi fratelli stato
Caro Guidone a’ suoi fratelli stato
credo sarebbe in ogni tempo assai;
Credo sarebbe in ogni tempo assai;
ma lor fu al gran bisogno ora più grato,
Ma lor fu al gran bisogno ora più grato,
ch’esser potesse in altro tempo mai.
Ch’esser potesse in altro tempo mai.
Poscia che ’l nuovo sole incoronato
delDel mare uscì di luminosi rai,
Guidon coi frati e coi parenti in schiera
seSe ne tornò sotto la lor bandiera.
 
{{gap|8em}}[37]
<span style="font-size:80%">37</span> Tanto un giorno ed un altro se n’andaro,
Tanto un giorno ed un altro se n’andaro,
che di Parigi alle assediate porte
a menChe di dieciParigi alle migliaassediate s’accostaroporte
inA ripamen adi Senna;dieci ovemiglia per buona sortes’accostaro
In ripa a Senna; ove per buona sorte
Grifone ed Aquilante ritrovaro,
iI duo guerrier da l’armatura forte:
Grifone il bianco ed Aquilante il nero,
cheChe partorì Gismonda d’Oliviero.
 
{{gap|8em}}[38]
<span style="font-size:80%">38</span> Con essi ragionava una donzella,
Con essi ragionava una donzella,
non già di vil condizione in vista,
cheNon già di sciamitovil biancocondizione lain gonnellavista,
Che di sciamito bianco la gonnella
fregiata intorno avea d’aurata lista;
Fregiata intorno avea d’aurata lista;
molto leggiadra in apparenza e bella,
fosseMolto quantunqueleggiadra lacrimosain apparenza e trista:bella,
eFosse mostravaquantunque ne’ gestilacrimosa e nel sembiantetrista:
E mostrava ne’ gesti e nel sembiante
di cosa ragionar molto importante.
Di cosa ragionar molto importante.
 
<span style="font-size:80%">39</span> Conobbe i cavallier, come essi lui,
{{gap|8em}}[39]
Conobbe i cavallier, come essi lui,
Guidon, che fu con lor pochi dì inanzi;
edEd a Rinaldo disse: - Eccovi dui
aA cui van pochi di valore inanzi;
eE se per Carlo ne verran con nui,
nonNon ne staranno i Saracini inanzi. -
Rinaldo di Guidon conferma il detto,
cheChe l’uno e l’altro era guerrier perfetto.
 
{{gap|8em}}[40]
<span style="font-size:80%">40</span> Gli avea riconosciuti egli non manco;
Gli avea riconosciuti egli non manco;
però che quelli sempre erano usati,
Però che quelli sempre erano usati,
l’un tutto nero, e l’altro tutto bianco
vestirL’un sututto l’armenero, e moltol’altro andaretutto ornati.bianco
Vestir su l’arme, e molto andare ornati.
Da l’altra parte essi conobbero anco
eE salutar Guidon, Rinaldo e i frati;
edEd abbracciar Rinaldo come amico,
messoMesso da parte ogni lor odio antico.
 
{{gap|8em}}[41]
<span style="font-size:80%">41</span> S’ebbero un tempo in urta e in gran dispetto
S’ebbero un tempo in urta e in gran dispetto
per Truffaldin, che fôra lungo a dire;
Per Truffaldin, che fôra lungo a dire;
ma quivi insieme con fraterno affetto
Ma quivi insieme con fraterno affetto
s’accarezzar, tutte obliando l’ire.
S’accarezzar, tutte obliando l’ire.
Rinaldo poi si volse a Sansonetto,
ch’eraCh’era tardato un poco più a venire,
eE lo raccolse col debito onore,
aA pieno istrutto del suo gran valore.
 
{{gap|8em}}[42]
<span style="font-size:80%">42</span> Tosto che la donzella più vicino
Tosto che la donzella più vicino
vide Rinaldo, e conosciuto l’ebbe
Vide Rinaldo, e conosciuto l’ebbe
(ch’avea notizia d’ogni paladino),
gliGli disse una novella che gl’increbbe;
eE cominciò: - Signore, il tuo cugino,
aA cui la Chiesa e l’alto Imperio debbe,
quelQuel già sì saggio ed onorato Orlando,
èÈ fatto stolto, e va pel mondo errando.
 
{{gap|8em}}[43]
<span style="font-size:80%">43</span> Onde causato così strano e rio
Onde causato così strano e rio
accidente gli sia, non so narrarte.
Accidente gli sia, non so narrarte.
La sua spada e l’altr’arme ho vedute io,
cheChe per li campi avea gittate e sparte;
eE vidi un cavallier cortese e pio
cheChe le andò raccogliendo da ogni parte,
eE poi di tutte quelle un arbuscello
fe’Fe’, a guisa di trofeo, pomposo e bello.
 
{{gap|8em}}[44]
<span style="font-size:80%">44</span> Ma la spada ne fu tosto levata
Ma la spada ne fu tosto levata
dal figliuol d’Agricane il dì medesmo.
Dal figliuol d’Agricane il dì medesmo.
Tu pòi considerar quanto sia stata
granGran perdita alla gente del battesmo
l’essereL’essere un’altra volta ritornata
Durindana in poter del paganesmo.
Né Brigliadoro men, ch’errava sciolto
intornoIntorno all’arme, fu dal pagan tolto.
 
{{gap|8em}}[45]
<span style="font-size:80%">45</span> Son pochi dì ch’Orlando correr vidi
Son pochi dì ch’Orlando correr vidi
senza vergogna e senza senno, ignudo,
Senza vergogna e senza senno, ignudo,
con urli spaventevoli e con gridi:
Con urli spaventevoli e con gridi:
ch’è fatto pazzo in somma ti conchiudo;
Ch’è fatto pazzo in somma ti conchiudo;
e non avrei, fuor ch’a questi occhi fidi,
credutoE mainon avrei, acerbofuor casoch’a equesti crudo.occhi -fidi,
Creduto mai sì acerbo caso e crudo. —
Poi narrò che lo vide giù dal ponte
abbracciatoAbbracciato cader con Rodomonte.
 
{{gap|8em}}[46]
<span style="font-size:80%">46</span> - A qualunque io non creda esser nimico
— A qualunque io non creda esser nimico
d’Orlando (soggiungea) di ciò favello,
acciòD’Orlando ch’alcun(soggiungea) di tanticiò a ch’io lo dicofavello,
mossoAcciò ach’alcun pietàdi deltanti casoa stranoch’io elo fellodico,
cerchi oMosso a Parigipietà odel incaso altrostrano luogoe amicofello,
Cerchi o a Parigi o in altro luogo amico
ridurlo, fin che si purghi il cervello.
Ridurlo, fin che si purghi il cervello.
Ben so, se Brandimarte n’avrà nuova,
saràSarà per farne ogni possibil prova. -
 
{{gap|8em}}[47]
<span style="font-size:80%">47</span> Era costei la bella Fiordiligi,
Era costei la bella Fiordiligi,
più cara a Brandimarte che se stesso,
Più cara a Brandimarte che se stesso,
la qual, per lui trovar, venìa a Parigi:
eLa dequal, laper spadalui ellatrovar, suggiunsevenìa appresso,a Parigi:
cheE discordiade ela contesaspada eella gransuggiunse litigiappresso,
traChe il Sericanodiscordia e l’contesa Tartaroe aveagran messo;litigi
Tra il Sericano e l’ Tartaro avea messo;
e ch’avuta l’avea, poi fu casso,
diE vitach’avuta Mandricardol’avea, alpoi finfu Gradasso.casso,
Di vita Mandricardo, al fin Gradasso.
 
<span style="font-size:80%">48</span> Di così strano e misero accidente
{{gap|8em}}[48]
Di così strano e misero accidente
Rinaldo senza fin si lagna e duole;
il core intenerir men se ne sente,
cheChe soglia intenerirsi il ghiaccio al sole:
eE con disposta ed immutabil mente,
ovunqueOvunque Orlando sia, cercar lo vuole,
conCon speme, poi che ritrovato l’abbia,
diDi farlo risanar di quella rabbia.
 
{{gap|8em}}[49]
<span style="font-size:80%">49</span> Ma già lo stuolo avendo fatto unire,
Ma già lo stuolo avendo fatto unire,
sia volontà del cielo o sia aventura,
vuolSia farevolontà idel Saracincielo primao fuggiresia aventura,
eVuol liberarfare lei parigineSaracin mura.prima fuggire,
E liberar le parigine mura.
Ma consiglia l’assalto differire,
cheChe vi par gran vantaggio, a notte scura,
neNe la terza vigilia o ne la quarta,
ch’avràCh’avrà l’acqua di Lete il Sonno sparta.
 
{{gap|8em}}[50]
<span style="font-size:80%">50</span> Tutta la gente alloggiar fece al bosco,
Tutta la gente alloggiar fece al bosco,
e quivi la posò per tutto ’l giorno;
maE poiquivi chela ’lposò sol,per lasciandotutto il mondo’l fosco,giorno;
Ma poi che ’l sol, lasciando il mondo fosco,
alla nutrice antiqua fe’ ritorno,
Alla nutrice antiqua fe’ ritorno,
ed orsi e capre e serpi senza tosco
eEd l’altreorsi feree ebbenocapre e ilserpi cielosenza adorno,tosco
cheE statel’altre eranofere ascoseebbeno alil maggiorcielo lampoadorno,
Che state erano ascose al maggior lampo,
mosse Rinaldo il taciturno campo:
Mosse Rinaldo il taciturno campo:
 
<span style="font-size:80%">51</span> e venne con Grifon, con Aquilante,
{{gap|8em}}[51]
con Vivian, con Alardo e con Guidone,
E venne con Grifon, con Aquilante,
con Sansonetto, agli altri un miglio inante,
aCon chetiVivian, passicon eAlardo senzae alcuncon sermone.Guidone,
Con Sansonetto, agli altri un miglio inante,
A cheti passi e senza alcun sermone.
Trovò dormir l’ascolta d’Agramante:
tuttaTutta l’uccise, e non ne fe’ un prigione.
Indi arrivò tra l’altra gente Mora,
cheChe non fu visto né sentito ancora.
 
{{gap|8em}}[52]
<span style="font-size:80%">52</span> Del campo d’infedeli a prima giunta
Del campo d’infedeli a prima giunta
la ritrovata guardia all’improviso
La ritrovata guardia all’improviso
lasciò Rinaldo sì rotta e consunta,
Lasciò Rinaldo sì rotta e consunta,
ch’un sol non ne restò, se non ucciso.
Ch’un sol non ne restò, se non ucciso.
Spezzata che lor fu la prima punta,
iI Saracin non l’avean più da riso,
cheChe sonnolenti, timidi ed inermi,
poteanoPoteano a tai guerrier far pochi schermi.
 
{{gap|8em}}[53]
<span style="font-size:80%">53</span> Fece Rinaldo per maggior spavento
Fece Rinaldo per maggior spavento
dei Saracini, al mover de l’assalto,
aDei trombeSaracini, eal amover cornide dar subito ventol’assalto,
e,A gridando,trombe ile suoa nomecorni alzardar insubito alto.vento,
E, gridando, il suo nome alzar in alto.
Spinse Baiardo, e quel non parve lento;
cheChe dentro all’alte sbarre entrò d’un salto,
eE versò cavallier, pestò pedoni,
edEd atterrò trabacche e padiglioni.
 
{{gap|8em}}[54]
<span style="font-size:80%">54</span> Non fu sì ardito tra il popul pagano,
Non fu sì ardito tra il popul pagano,
a cui non s’arricciassero le chiome,
A cui non s’arricciassero le chiome,
quando sentì Rinaldo e Montalbano
Quando sentì Rinaldo e Montalbano
sonar per l’aria, il formidato nome.
Sonar per l’aria, il formidato nome.
Fugge col campo d’Africa l’ispano,
perde tempo a caricar le some;
ch’aspettarCh’aspettar quella furia più non vuole,
ch’averCh’aver provata anco si piagne e duole.
 
{{gap|8em}}[55]
<span style="font-size:80%">55</span> Guidon lo segue, e non fa men di lui;
Guidon lo segue, e non fa men di lui;
né men fanno i duo figli d’Oliviero,
Né men fanno i duo figli d’Oliviero,
Alardo e Ricciardetto, e gli altri dui:
colCol brando Sansonetto apre il sentiero:
Aldigiero e Vivian provar altrui
fanFan quanto in arme l’uno e l’altro è fiero.
Così fa ognun che segue lo stendardo
diDi Chiaramonte, da guerrier gagliardo.
 
{{gap|8em}}[56]
<span style="font-size:80%">56</span> Settecento con lui tenea Rinaldo
Settecento con lui tenea Rinaldo
in Montalbano e intorno a quelle ville,
In Montalbano e intorno a quelle ville,
usati a portar l’arme al freddo e al caldo,
Usati a portar l’arme al freddo e al caldo,
non già più rei dei Mirmidon d’Achille.
Non già più rei dei Mirmidon d’Achille.
Ciascun d’essi al bisogno era sì saldo,
cheChe cento insieme non fuggian per mille;
eE se ne potean molti sceglier fuori,
cheChe d’alcun dei famosi eran migliori.
 
{{gap|8em}}[57]
<span style="font-size:80%">57</span> E se Rinaldo ben non era molto
E se Rinaldo ben non era molto
ricco né di città né di tesoro,
faceaRicco condi parolecittà e condi buon voltotesoro,
eFacea ciò ch’aveacon partendoparole ognore con lorobuon volto,
E ciò ch’avea partendo ognor con loro,
ch’un di quel numer mai non gli fu tolto
Ch’un di quel numer mai non gli fu tolto
per offerire altrui più somma d’oro.
Per offerire altrui più somma d’oro.
Questi da Montalban mai non rimuove,
seSe non lo stringe un gran bisogno altrove.
 
{{gap|8em}}[58]
<span style="font-size:80%">58</span> Ed or, perch’abbia il Magno Carlo aiuto,
Ed or, perch’abbia il Magno Carlo aiuto,
lasciò con poca guardia il suo castello.
Lasciò con poca guardia il suo castello.
Tra gli African questo drappel venuto,
questoQuesto drappel del cui valor favello,
neNe fece quel che del gregge lanuto
sulSul falanteo Galeso il lupo fello,
oO quel che soglia, del barbato, appresso
ilIl barbaro Cinifio, il leon spesso.
 
{{gap|8em}}[59]
<span style="font-size:80%">59</span> Carlo, ch’aviso da Rinaldo avuto
Carlo, ch’aviso da Rinaldo avuto
avea che presso era a Parigi giunto,
eAvea che lapresso notteera ila campoParigi sprovedutogiunto,
voleaE assalir,che statola eranotte inil armecampo e in punto;sproveduto
eVolea quando bisognòassalir, vennestato era in arme e in aiutopunto;
E quando bisognò, venne in aiuto
coi paladini; e ai paladini aggiunto
Coi paladini; e ai paladini aggiunto
avea il figliol del ricco Monodante,
di FiordiligiAvea il fidofigliol edel saggioricco amante;Monodante,
Di Fiordiligi il fido e saggio amante;
 
<span style="font-size:80%">60</span> ch’ella più giorni per sì lunga via
{{gap|8em}}[60]
cercato avea per tutta Francia invano.
Ch’ella più giorni per sì lunga via
Cercato avea per tutta Francia invano.
Quivi all’insegne che portar solia,
fuFu da lei conosciuto di lontano.
Come lei Brandimarte vide pria,
lasciòLasciò la guerra, e tornò tutto umano,
eE corse ad abbracciarla; e d’amor pieno,
milleMille volte baciolla o poco meno.
 
{{gap|8em}}[61]
<span style="font-size:80%">61</span> De le lor donne e de le lor donzelle
De le lor donne e de le lor donzelle
si fidar molto a quella antica etade.
Si fidar molto a quella antica etade.
Senz’altra scorta andar lasciano quelle
perPer piani e monti e per strane contrade;
edEd al ritorno l’han per buone e belle,
mai tra lor suspizione accade.
Fiordiligi narrò quivi al suo amante,
cheChe fatto stolto era il signor d’Anglante.
 
{{gap|8em}}[62]
<span style="font-size:80%">62</span> Brandimarte sì strana e ria novella
Brandimarte sì strana e ria novella
credere ad altri a pena avria potuto;
maCredere load credettealtri a Fiordiligipena bella,avria potuto;
Ma lo credette a Fiordiligi bella,
a cui già maggior cose avea creduto.
A cui già maggior cose avea creduto.
Non pur d’averlo udito gli dice ella,
maMa che con gli occhi propri l’ha veduto
(c’ha conoscenza e pratica d’Orlando,
quantoQuanto alcun altro), e dice dove e quando
 
{{gap|8em}}[63]
<span style="font-size:80%">63</span> E gli narra del ponte periglioso,
E gli narra del ponte periglioso,
che Rodomonte ai cavallier difende,
Che Rodomonte ai cavallier difende,
ove un sepolcro adorna e fa pomposo
diOve sopravesteun esepolcro d’armeadorna die chifa prende.pomposo
Di sopraveste e d’arme di chi prende.
Narra c’ha visto Orlando furioso
farFar cose quivi orribili e stupende;
cheChe nel fiume il pagan mandò riverso,
conCon gran periglio di restar summerso.
 
{{gap|8em}}[64]
<span style="font-size:80%">64</span> Brandimarte, che ’l conte amava quanto
Brandimarte, che ’l conte amava quanto
si può compagno amar, fratello o figlio,
dispostoSi dipuò cercarlo,compagno eamar, difratello faro tantofiglio,
Disposto di cercarlo, e di far tanto,
non ricusando affanno né periglio,
Non ricusando affanno né periglio,
che per opra di medico o d’incanto
siChe pongaper aopra queldi furormedico qualcheo consiglio,d’incanto
Si ponga a quel furor qualche consiglio,
così come trovossi armato in sella,
Così come trovossi armato in sella,
si mise in via con la sua donna bella.
Si mise in via con la sua donna bella.
 
<span style="font-size:80%">65</span> Verso la parte ove la donna il conte
{{gap|8em}}[65]
avea veduto, il lor camin drizzaro,
Verso la parte ove la donna il conte
di giornata in giornata, fin ch’al ponte
cheAvea guardaveduto, il relor d’Algier,camin si ritrovaro.drizzaro,
Di giornata in giornata, fin ch’al ponte
Che guarda il re d’Algier, si ritrovaro.
La guardia ne fe’ segno a Rodomonte;
eE gli scudieri a un tempo gli arrecaro
l’armeL’arme e il cavallo: e quel si trovò in punto,
quandoQuando fu Brandimarte al passo giunto.
 
{{gap|8em}}[66]
<span style="font-size:80%">66</span> Con voce qual conviene al suo furore
Con voce qual conviene al suo furore
il Saracino a Brandimarte grida:
Il Saracino a Brandimarte grida:
- Qualunque tu ti sia, che, per errore
di viaQualunque otu diti mentesia, quiche, tuaper sorte guida,errore
scendiDi evia spogliatio l’armedi mente, equi fannetua onoresorte guida,
Scendi e spogliati l’arme, e fanne onore
al gran sepolcro, inanzi ch’io t’uccida,
Al gran sepolcro, inanzi ch’io t’uccida,
e che vittima all’ombre tu sia offerto:
E che vittima all’ombre tu sia offerto:
ch’io ’l farò poi, né te n’avrò alcun merto. -
Ch’io ’l farò poi, né te n’avrò alcun merto. —
 
<span style="font-size:80%">67</span> Non volse Brandimarte a quell’altiero
{{gap|8em}}[67]
altra risposta dar, che de la lancia.
Non volse Brandimarte a quell’altiero
Altra risposta dar, che de la lancia.
Sprona Batoldo, il suo gentil destriero,
eE inverso quel con tanto ardir si lancia,
cheChe mostra che può star d’animo fiero
conCon qual si voglia al mondo alla bilancia:
eE Rodomonte, con la lancia in resta,
loLo stretto ponte a tutta briglia pesta.
 
{{gap|8em}}[68]
<span style="font-size:80%">68</span> Il suo destrier ch’avea continuo uso
Il suo destrier ch’avea continuo uso
d’andarvi sopra, e far di quel sovente
quandoD’andarvi unosopra, e quandofar undi altroquel cader giuso,sovente
Quando uno e quando un altro cader giuso,
alla giostra correa sicuramente;
Alla giostra correa sicuramente;
l’altro, del corso insolito confuso,
L’altro, del corso insolito confuso,
venìa dubbioso, timido e tremente.
Venìa dubbioso, timido e tremente.
Trema anco il ponte, e par cader ne l’onda,
oltreOltre che stretto e che sia senza sponda.
 
{{gap|8em}}[69]
<span style="font-size:80%">69</span> I cavallier, di giostra ambi maestri,
I cavallier, di giostra ambi maestri,
che le lance avean grosse come travi,
taliChe qualle furlance neiavean lorgrosse ceppicome silvestritravi,
Tali qual fur nei lor ceppi silvestri,
si dieron colpi non troppo soavi.
Si dieron colpi non troppo soavi.
Ai lor cavalli esser possenti e destri
nonNon giovò molto agli aspri colpi e gravi;
cheChe si versar di pari ambi sul ponte,
eE seco i signor lor tutti in un monte.
 
{{gap|8em}}[70]
<span style="font-size:80%">70</span> Nel volersi levar con quella fretta
Nel volersi levar con quella fretta
che lo spronar de’ fianchi insta e richiede,
l’asseChe dello ponticelspronar lorde’ fufianchi insta strettae richiede,
cheL’asse nondel trovaroponticel ovelor fermarefu il piede;stretta,
Che chenon unatrovaro sorteove ugualefermare ambiil li gettapiede;
ne l’acqua;che euna gransorte rimbombouguale alambi cielli ne riede,getta
Ne l’acqua; e gran rimbombo al ciel ne riede,
simile a quel ch’uscì del nostro fiume,
quandoSimile cia caddequel ilch’uscì maldel rettor delnostro lume.fiume,
Quando ci cadde il mal rettor del lume.
 
<span style="font-size:80%">71</span> I duo cavalli con tutto ’l pondo
{{gap|8em}}[71]
dei cavallier, che steron fermi in sella,
I duo cavalli con tutto ’l pondo
a cercar la rivera insin al fondo,
seDei v’eracavallier, ascosache alcunasteron ninfafermi bella.in sella,
A cercar la rivera insin al fondo,
Se v’era ascosa alcuna ninfa bella.
Non è già il primo salto né ’l secondo,
cheChe giù del ponte abbia il pagano in quella
ondaOnda spiccato col destrero audace;
peròPerò sa ben come quel fondo giace:
 
{{gap|8em}}[72]
<span style="font-size:80%">72</span> sa dove è saldo e sa dove è più molle,
Sa dove è saldo e sa dove è l’acqua bassa e dove èpiù l’alta.molle,
Sa dove è l’acqua bassa e dove è l’alta.
Dal fiume il capo e il petto e i fianchi estolle,
eE Brandimarte a gran vantaggio assalta.
Brandimarte il corrente in giro tolle:
neNe la sabbia il destrier, che ’l fondo smalta,
tuttoTutto si ficca, e non può riaversi,
conCon rischio di restarvi ambi sommersi.
 
{{gap|8em}}[73]
<span style="font-size:80%">73</span> L’onda si leva e li fa andar sozzopra,
L’onda si leva e li fa andar sozzopra,
e dove è più profonda li trasporta:
E dove è più profonda li trasporta:
va Brandimarte sotto, e ’l destrier sopra.
Va Brandimarte sotto, e ’l destrier sopra.
Fiordiligi dal ponte afflitta e smorta
eE le lacrime e i voti e i prieghi adopra:
- Ah Rodomonte, per colei che morta
tuTu riverisci, non esser sì fiero,
ch’affogarCh’affogar lasci un tanto cavalliero!
 
{{gap|8em}}[74]
<span style="font-size:80%">74</span> Deh, cortese signor, s’unque tu amasti,
Deh, cortese signor, s’unque tu amasti,
di me, ch’amo costui, pietà ti vegna.
Di me, ch’amo costui, pietà ti vegna.
Di farlo tuo prigion, per Dio, ti basti;
cheChe s’orni il sasso tuo di quella insegna,
diDi quante spoglie mai tu gli arrecasti,
questaQuesta fia la più bella e la più degna. -
E seppe sì ben dir, ch’ancor che fosse
crudo il re pagan, pur lo commosse;
 
{{gap|8em}}[75]
<span style="font-size:80%">75</span> e fe’ che ’l suo amator ratto soccorse,
E fe’ che sotto acqua’l ilsuo destrieramator tenearatto sepoltosoccorse,
eChe desotto laacqua vitail eradestrier venutotenea in forsesepolto,
eE senzade setela aveavita bevutoera molto.venuto in forse,
E senza sete avea bevuto molto.
Ma aiuto non però prima gli porse,
cheChe gli ebbe il brando e dipoi l’elmo tolto.
De l’acqua mezzo morto il trasse, e porre
conCon molti altri lo fe’ ne la sua torre.
 
{{gap|8em}}[76]
<span style="font-size:80%">76</span> Fu ne la donna ogni allegrezza spenta,
Fu ne la donna ogni allegrezza spenta,
quando prigion vide il suo amante gire;
maQuando diprigion questovide puril megliosuo siamante contenta,gire;
cheMa di vederloquesto nelpur fiumemeglio perire.si contenta,
Che di vederlo nel fiume perire.
Di se stessa, e non d’altri, si lamenta,
cheChe fu cagion di farlo ivi venire,
perPer averli narrato ch’avea il conte
riconosciutoRiconosciuto al periglioso ponte.
 
{{gap|8em}}[77]
<span style="font-size:80%">77</span> Quindi si parte, avendo già concetto
Quindi si parte, avendo già concetto
di menarvi Rinaldo paladino,
Di menarvi Rinaldo paladino,
o il Selvaggio Guidone, o Sansonetto,
oO altriil deSelvaggio laGuidone, corte dio PipinoSansonetto,
inO acquaaltri ede inla terracorte cavallierdi perfettoPipino,
In acqua e in terra cavallier perfetto
da poter contrastar col Saracino;
Da poter contrastar col Saracino;
se non più forte, almen più fortunato
Se non più forte, almen più fortunato
che Brandimarte suo non era stato.
Che Brandimarte suo non era stato.
 
<span style="font-size:80%">78</span> Va molti giorni, prima che s’abbatta
{{gap|8em}}[78]
in alcun cavallier ch’abbia sembiante
Va molti giorni, prima che s’abbatta
d’esser come lo vuol, perché combatta
In alcun cavallier ch’abbia sembiante
col Saracino e liberi il suo amante.
D’esser come lo vuol, perché combatta
Col Saracino e liberi il suo amante.
Dopo molto cercar di persona atta
alAl suo bisogno, un le vien pur avante,
cheChe sopravesta avea ricca ed ornata,
aA tronchi di cipressi ricamata.
 
{{gap|8em}}[79]
<span style="font-size:80%">79</span> Chi costui fosse, altrove ho da narrarvi;
Chi costui fosse, altrove ho da narrarvi;
che prima ritornar voglio a Parigi,
eChe deprima laritornar granvoglio sconfittaa seguitarviParigi,
E de la gran sconfitta seguitarvi,
ch’a’ Mori diè Rinaldo e Malagigi.
Ch’a’ Mori diè Rinaldo e Malagigi.
Quei che fuggiro io non saprei contarvi,
quei che fur cacciati ai fiumi stigi.
Levò a Turpino il conto l’aria oscura,
cheChe di contarli s’avea preso cura.
 
{{gap|8em}}[80]
<span style="font-size:80%">80</span> Nel primo sonno dentro al padiglione
Nel primo sonno dentro al padiglione
dormia Agramante; e un cavallier lo desta,
Dormia Agramante; e un cavallier lo desta,
dicendogli che fia fatto prigione,
Dicendogli che fia fatto prigione,
se la fuga non è via più che presta.
Se la fuga non è via più che presta.
Guarda il re intorno, e la confusione
vedeVede dei suoi, che van senza far testa
chiChi qua chi là fuggendo inermi e nudi,
cheChe non han tempo di pur tor gli scudi.
 
{{gap|8em}}[81]
<span style="font-size:80%">81</span> Tutto confuso e privo di consiglio
Tutto confuso e privo di consiglio
si facea porre indosso la corazza,
quandoSi confacea Falsironporre viindosso giunsela il figliocorazza,
Quando con Falsiron vi giunse il figlio,
Grandonio e Balugante e quella razza;
eE al re Agramante mostrano il periglio
diDi restar morto o preso in quella piazza:
eE che può dir, se salva la persona,
cheChe Fortuna gli sia propizia e buona.
 
{{gap|8em}}[82]
<span style="font-size:80%">82</span> Così Marsilio e così il buon Sobrino,
Così Marsilio e così dicon gli altri adil unabuon voceSobrino,
ch’aE suacosì distruziondicon tantogli èaltri vicinoad una voce,
Ch’a sua distruzion tanto è vicino,
quanto a Rinaldo il qual ne vien veloce;
Quanto a Rinaldo il qual ne vien veloce;
che s’aspetta che giunga il paladino
Che s’aspetta che giunga il paladino
con tanta gente, e un uom tanto feroce,
Con tanta gente, e un uom tanto feroce,
render certo si può ch’egli e i suo’ amici
Render certo si può ch’egli e i suo’ amici
rimarran morti, o in man degli nimici.
Rimarran morti, o in man degli nimici.
 
<span style="font-size:80%">83</span> Ma ridur si può in Arli o sia in Narbona
{{gap|8em}}[83]
con quella poca gente c’ha d’intorno;
Ma ridur si può in Arli o sia in Narbona
che l’una e l’altra terra è forte e buona
Con quella poca gente c’ha d’intorno;
da mantener la guerra più d’un giorno:
Che l’una e quandol’altra salvaterra siaè laforte suae persona,buona
Da mantener la guerra più d’un giorno:
si potrà vendicar di questo scorno,
E quando salva sia la sua persona,
rifacendo l’esercito in un tratto,
Si potrà vendicar di questo scorno,
onde al fin Carlo ne sarà disfatto.
Rifacendo l’esercito in un tratto,
 
Onde al fin Carlo ne sarà disfatto.
<span style="font-size:80%">84</span> Il re Agramante al parer lor s’attenne,
ben che ’l partito fosse acerbo e duro.
{{gap|8em}}[84]
Il re Agramante al parer lor s’attenne,
Ben che ’l partito fosse acerbo e duro.
Andò verso Arli, e parve aver le penne,
perPer quel camin che più trovò sicuro.
Oltre alle guide, in gran favor gli venne
cheChe la partita fu per l’aer scuro.
Ventimila tra d’Africa e di Spagna
furFur, ch’a Rinaldo uscir fuor de la ragna.
 
{{gap|8em}}[85]
<span style="font-size:80%">85</span> Quei ch’egli uccise e quei che i suoi fratelli,
Quei ch’egli uccise e quei che i duo figli del signor disuoi Viennafratelli,
queiQuei che provaroi empiduo nimicifigli edel fellisignor di Vienna,
Quei che provaro empi nimici e felli
i settecento a cui Rinaldo accenna,
I settecento a cui Rinaldo accenna,
e quei che spense Sansonetto, e quelli
cheE nequei lache fugaspense s’affogaroSansonetto, ine Senna,quelli
Che ne la fuga s’affogaro in Senna,
chi potesse contar, conteria ancora
Chi potesse contar, conteria ancora
ciò che sparge d’april Favonio e Flora.
Ciò che sparge d’april Favonio e Flora.
 
<span style="font-size:80%">86</span> Istima alcun che Malagigi parte
{{gap|8em}}[86]
ne la vittoria avesse de la notte;
Istima alcun che Malagigi parte
non che di sangue le campagne sparte
fosserNe perla lui,vittoria avesse perde luila teste rotte:notte;
maNon che gl’infernalidi angelisangue perle artecampagne sparte
Fosser per lui, né per lui teste rotte:
facesse uscir da le tartaree grotte,
Ma che gl’infernali angeli per arte
e con tante bandiere e tante lance,
Facesse uscir da le tartaree grotte,
ch’insieme più non ne porrian due France;
E con tante bandiere e tante lance,
 
Ch’insieme più non ne porrian due France;
<span style="font-size:80%">87</span> e che facesse udir tanti metalli,
tanti tamburi e tanti varii suoni,
{{gap|8em}}[87]
tanti anitriri in voce di cavalli,
E che facesse udir tanti gridi e tumulti di pedonimetalli,
cheTanti risonaretamburi e pianitanti e monti evarii vallisuoni,
doveanTanti deanitriri lein longiquevoce regioni:di cavalli,
edTanti aigridi Morie contumulti questodi un timor diedepedoni,
cheChe lirisonare fecee voltarepiani ine fugamonti ile piede.valli
Dovean de le longique regioni:
 
Ed ai Mori con questo un timor diede,
<span style="font-size:80%">88</span> Non si scordò il re d’Africa Ruggiero,
Che li fece voltare in fuga il piede.
ch’era ferito e stava ancora grave.
{{gap|8em}}[88]
Non si scordò il re d’Africa Ruggiero,
Ch’era ferito e stava ancora grave.
Quanto poté più acconcio s’un destriero
loLo fece por, ch’avea l’andar soave;
eE poi che l’ebbe tratto ove il sentiero
fuFu più sicuro, il fe’ posar in nave,
eE verso Arli portar commodamente,
doveDove s’avea a raccor tutta la gente.
 
{{gap|8em}}[89]
<span style="font-size:80%">89</span> Quei ch’a Rinaldo e a Carlo dier le spalle
Quei ch’a Rinaldo e a Carlo dier le spalle
(fur, credo, centomila o poco manco),
perPer campagne, per boschi e monte e valle
cercaroCercaro uscir di man del popul franco;
maMa la più parte trovò chiuso il calle,
eE fece rosso ov’era verde e bianco.
Così non fece il re di Sericana,
ch’aveaCh’avea da lor la tenda più lontana:
 
{{gap|8em}}[90]
<span style="font-size:80%">90</span> anzi, come egli sente che ’l signore
Anzi, come egli sente che ’l signore
di Montalbano è questo che gli assalta,
gioisceDi diMontalbano talè iubiloquesto nelche coregli assalta,
cheGioisce quadi etal iubilo pernel allegrezza salta.core,
Che qua e là per allegrezza salta.
Loda e ringrazia il suo sommo Fattore,
cheChe quella notte gli occorra tant’alta
eE sì rara aventura d’acquistare
Baiardo, quel destrier che non ha pare.
 
{{gap|8em}}[91]
<span style="font-size:80%">91</span> Avea quel re gran tempo desiato
Avea quel re gran tempo desiato
(credo ch’altrove voi l’abbiate letto)
d’averD’aver la buona Durindana a lato,
eE cavalcar quel corridor perfetto.
E già con più di centomila armato
eraEra venuto in Francia a questo effetto;
eE con Rinaldo già sfidato s’era
perPer quel cavallo alla battaglia fiera;
 
{{gap|8em}}[92]
<span style="font-size:80%">92</span> e sul lito del mar s’era condutto
E sul lito del mar s’era condutto
ove dovea la pugna diffinire:
maOve Malagigidovea ala turbarpugna venne il tutto,diffinire:
cheMa fe’Malagigi ila cugin,turbar malvenne grado suo,il partiretutto,
avendolChe soprafe’ unil legnocugin, inmal margrado ridutto.suo, partire,
Avendol sopra un legno in mar ridutto.
Lungo saria tutta l’istoria dire.
Da indi in qua stimò timido e vile
sempreSempre Gradasso il paladin gentile.
 
{{gap|8em}}[93]
<span style="font-size:80%">93</span> Or che Gradasso esser Rinaldo intende
Or che Gradasso esser Rinaldo intende
costui ch’assale il campo, se n’allegra.
Costui ch’assale il campo, se n’allegra.
Si veste l’arme, e la sua alfana prende,
eE cercando lo va per l’aria negra:
eE quanti ne riscontra, a terra stende;
edEd in confuso lascia afflitta ed egra
laLa gente, o sia di Libia o sia di Francia:
tuttiTutti li mena a un par la buona lancia.
 
{{gap|8em}}[94]
<span style="font-size:80%">94</span> Lo va di qua di là tanto cercando,
Lo va di qua di là tanto cercando,
chiamando spesso e quanto può più forte,
Chiamando spesso e quanto può più forte,
e sempre a quella parte declinando,
oveE piùsempre foltea sonquella leparte genti mortedeclinando,
Ove più folte son le genti morte,
ch’al fin s’incontra in lui brando per brando
poiCh’al chefin les’incontra lancein lorolui adbrando unaper sortebrando
eranPoi saliteche inle millelance scheggeloro rottead una sorte
sinEran alsalite carroin stellatomille deschegge la Notte.rotte
Sin al carro stellato de la Notte.
 
<span style="font-size:80%">95</span> Quando Gradasso il paladin gagliardo
{{gap|8em}}[95]
conosce, e non perché ne vegga insegna,
Quando Gradasso il paladin gagliardo
ma per gli orrendi colpi e per Baiardo,
cheConosce, pare chenon solperché tuttone quelvegga campo tegna;insegna,
Ma per gli orrendi colpi e per Baiardo,
non è, gridando, a improverargli tardo
laChe provapar che disol tutto fecequel noncampo degna:tegna;
Non è, gridando, a improverargli tardo
ch’al dato campo il giorno non comparse,
cheLa traprova che lordi la battagliafece doveanon farse.degna:
Ch’al dato campo il giorno non comparse,
 
Che tra lor la battaglia dovea farse.
<span style="font-size:80%">96</span> Suggiunse poi: - Tu forse avevi speme,
se potevi nasconderti quel punto,
{{gap|8em}}[96]
che non mai più per raccozzarci insieme
Suggiunse poi: — Tu forse avevi speme,
fossimo al mondo: or vedi ch’io t’ho giunto.
Se potevi nasconderti quel punto,
Che non mai più per raccozzarci insieme
Fossimo al mondo: or vedi ch’io t’ho giunto.
Sie certo, se tu andassi ne l’estreme
fosseFosse di Stige, o fossi in cielo assunto,
tiTi seguirò, quando abbi il destrier teco,
neNe l’alta luce e giù nel mondo cieco.
 
{{gap|8em}}[97]
<span style="font-size:80%">97</span> Se d’aver meco a far non ti dà il core,
Se d’aver meco a e vedi già chefar non puoiti starmi ail parocore,
eE piùvedi stimigià lache vitanon chepuoi starmi a l’onoreparo,
senzaE perigliopiù cistimi puoila farvita riparoche l’onore,
Senza periglio ci puoi far riparo,
quando mi lasci in pace il corridore;
eQuando vivermi puoi,lasci sein sì t’èpace il viver caro:corridore;
maE viviviver a pièpuoi, chese non mertit’è cavallo,il viver caro:
Ma vivi a piè, che non merti cavallo,
s’alla cavalleria fai sì gran fallo. -
S’alla cavalleria fai sì gran fallo. —
 
<span style="font-size:80%">98</span> A quel parlar si ritrovò presente
{{gap|8em}}[98]
con Ricciardetto il cavallier Selvaggio;
A quel parlar si ritrovò presente
e le Spade ambi trassero ugualmente,
perCon far parereRicciardetto il Serican malcavallier saggio.Selvaggio;
E le Spade ambi trassero ugualmente,
Per far parere il Serican mal saggio.
Ma Rinaldo s’oppose immantinente,
eE non patì che se gli fêsse oltraggio,
dicendoDicendo: - Senza voi dunque non sono
aA chi m’oltraggia per risponder buono? -
 
{{gap|8em}}[99]
<span style="font-size:80%">99</span> Poi se ne ritornò verso il pagano,
Poi se ne ritornò verso il pagano,
e disse: - Odi, Gradasso; io voglio farte,
eE tudisse: m’ascolti— Odi, manifestoGradasso; eio pianovoglio farte,
E tu m’ascolti, manifesto e piano
ch’io venni alla marina a ritrovarte:
Ch’io venni alla marina a ritrovarte:
e poi ti sosterrò con l’arme in mano,
E poi ti sosterrò con l’arme in mano,
che t’avrò detto il vero in ogni parte;
eChe sempret’avrò chedetto tuil dicavero mentirai,in ogni parte;
E sempre che tu dica mentirai,
ch’alla cavalleria mancass’io mai.
Ch’alla cavalleria mancass’io mai.
 
<span style="font-size:80%">100</span> Ma ben ti priego che prima che sia
{{gap|8em}}[100]
pugna tra noi, che pianamente intenda
Ma ben ti priego che prima che sia
la giustissima e vera scusa mia,
Pugna tra noi, che pianamente intenda
acciò ch’a torto più non mi riprenda;
eLa poigiustissima Baiardo ale terminevera discusa priamia,
traAcciò noich’a vorròtorto ch’apiù piedinon simi contendariprenda;
daE solopoi aBaiardo soloal intermine solitariodi lato,pria
Tra comenoi avorrò puntoch’a fupiedi dasi te ordinato. -contenda
Da solo a solo in solitario lato,
 
Sì come a punto fu da te ordinato. —
<span style="font-size:80%">101</span> Era cortese il re di Sericana,
come ogni cor magnanimo esser suole;
{{gap|8em}}[101]
ed è contento udir la cosa piana,
Era cortese il re di Sericana,
e come il paladin scusar si vuole.
Come ogni cor magnanimo esser suole;
Ed è contento udir la cosa piana,
E come il paladin scusar si vuole.
Con lui ne viene in ripa alla fiumana,
oveOve Rinaldo in semplici parole
allaAlla sua vera istoria trasse il velo,
eE chiamò in testimonio tutto ’l cielo:
 
{{gap|8em}}[102]
<span style="font-size:80%">102</span> e poi chiamar fece il figliuol di Buovo,
E poi chiamar fece il figliuol di Buovo,
l’uom che di questo era informato a pieno,
L’uom che di questo era informato a pieno,
ch’a parte a parte replicò di nuovo
l’incantoCh’a suo,parte a disseparte piùreplicò di meno.nuovo
L’incanto suo, né disse più né meno.
Soggiunse poi Rinaldo: - Ciò ch’io provo
Soggiunse poi Rinaldo: — Ciò ch’io provo
col testimonio, io vo’ che l’arme sieno,
che ora eCol intestimonio, ogniio tempovo’ che til’arme piacesieno,
teChe n’abbianoora ae farin provaogni piùtempo verace.che -ti piace,
Te n’abbiano a far prova più verace. —
 
<span style="font-size:80%">103</span> Il re Gradasso, che lasciar non volle
{{gap|8em}}[103]
per la seconda la querela prima,
Il re Gradasso, che lasciar non volle
le scuse di Rinaldo in pace tolle,
Per la seconda la querela prima,
ma se son vere o false in dubbio stima.
Le scuse di Rinaldo in pace tolle,
Ma se son vere o false in dubbio stima.
Non tolgon campo più sul lito molle
diDi Barcelona, ove lo tolser prima;
maMa s’accordaro per l’altra matina
trovarsiTrovarsi a una fontana indi vicina:
 
{{gap|8em}}[104]
<span style="font-size:80%">104</span> ove Rinaldo seco abbia il cavallo,
Ove Rinaldo seco abbia il cavallo,
che posto sia communemente in mezzo:
Che posto sia communemente in mezzo:
se ’l re uccide Rinaldo o il fa vassallo,
Se ’l re uccide Rinaldo o il fa vassallo,
se ne pigli il destrier senz’altro mezzo,
maSe sene Gradassopigli èil queldestrier chesenz’altro faccia fallomezzo,
Ma se Gradasso è quel che faccia fallo,
che sia condotto all’ultimo ribrezzo,
Che sia condotto all’ultimo ribrezzo,
o, per più non poter, che gli si renda,
O, per più non poter, che gli si renda,
da lui Rinaldo Durindana prenda.
Da lui Rinaldo Durindana prenda.
 
<span style="font-size:80%">105</span> Con maraviglia molta e più dolore
{{gap|8em}}[105]
Con maraviglia molta e più dolore
(come v’ho detto) avea Rinaldo udito
daDa Fiordiligi bella, ch’era fuore
deDe l’intelletto il suo cugino uscito.
Avea de l’arme inteso anco il tenore,
eE del litigio che n’era seguito;
eE ch’in somma Gradasso avea quel brando
ch’ornòCh’ornò di mille e mille palme Orlando.
 
{{gap|8em}}[106]
<span style="font-size:80%">106</span> Poi che furon d’accordo, ritornosse
Poi che furon d’accordo, ritornosse
il re Gradasso ai servitori sui
benIl chere dalGradasso paladinai pregatoservitori fossesui
Ben che ne venisse addal alloggiarpaladin conpregato lui.fosse
Che ne venisse ad alloggiar con lui.
Come fu giorno, il re pagano armosse;
cosìCosì Rinaldo: e giunsero ambedui
oveOve dovea non lungi alla fontana
combattersiCombattersi Baiardo e Durindana.
 
{{gap|8em}}[107]
<span style="font-size:80%">107</span> De la battaglia che Rinaldo avere
De la battaglia che Rinaldo avere
con Gradasso dovea da solo a solo,
pareanCon gliGradasso amicidovea suoida tuttisolo temerea solo,
Parean gli amici suoi tutti temere,
e inanzi il caso ne faceano il duolo.
E inanzi il caso ne faceano il duolo.
Molto ardir, molta forza, alto sapere
aveaAvea Gradasso; ed or che del figliuolo
delDel gran Milone avea la spada al fianco,
diDi timor per Rinaldo era ognun bianco.
 
{{gap|8em}}[108]
<span style="font-size:80%">108</span> E più degli altri il frate di Viviano
E più degli altri il frate di Viviano
stava di questa pugna in dubbio e in tema,
Stava di questa pugna in dubbio e in tema,
ed anco volentier vi porria mano
Ed anco volentier vi porria mano
per farla rimaner d’effetto scema:
Per farla rimaner d’effetto scema:
ma non vorria che quel da Montalbano
Ma non vorria che quel da Montalbano
seco venisse a inimicizia estrema;
Seco venisse a inimicizia estrema;
ch’anco avea di quell’altra seco sdegno,
Ch’anco avea di quell’altra seco sdegno,
che gli turbò, quando il levò sul legno.
Che gli turbò, quando il levò sul legno.
 
<span style="font-size:80%">109</span> Ma stiano gli altri in dubbio, in tema, in doglia:
{{gap|8em}}[109]
Ma stiano gli altri in dubbio, in tema, in doglia:
Rinaldo se ne va lieto e sicuro,
sperandoSperando ch’ora il biasmo se gli toglia,
ch’avereCh’avere a torto gli parea pur duro;
che quei da Pontieri e d’Altafoglia
facciaFaccia cheti restar, come mai furo.
Va con baldanza e sicurtà di core
diDi riportarne il trionfale onore.
 
{{gap|8em}}[110]
<span style="font-size:80%">110</span> Poi che l’un quinci e l’altro quindi giunto
Poi che l’un quinci e l’altro quindi giunto
fu quasi a un tempo in su la chiara fonte,
Fu quasi a un tempo in su la chiara fonte,
s’accarezzaro, e fero a punto a punto
S’accarezzaro, e fero a punto a punto
così serena ed amichevol fronte,
Così serena ed amichevol fronte,
come di sangue e d’amistà congiunto
Come di sangue e d’amistà congiunto
fosse Gradasso a quel di Chiaramonte.
Fosse Gradasso a quel di Chiaramonte.
Ma come poi s’andassero a ferire,
viVi voglio a un’altra volta differire.
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