Orlando furioso (1928)/Canto 29: differenze tra le versioni

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<poem>
{{gap|8em}}[1]
{{O|1}} O degli uomini inferma e instabil mente!
O degli uomini inferma e instabil mente!
come siàn presti a variar disegno!
Come siàn presti a variar disegno!
Tutti i pensier mutamo facilmente,
piùPiù quei che nascon d’amoroso sdegno.
Io vidi dianzi il Saracin sì ardente
contraContra le donne, e passar tanto il segno,
cheChe non che spegner l’odio, ma pensai
cheChe non dovesse intiepidirlo mai.
 
{{gap|8em}}[2]
{{O|2}} Donne gentil, per quel ch’a biasmo vostro
Donne gentil, per quel ch’a biasmo vostro
parlò contra il dover, sì offeso sono,
Parlò contra il dover, sì offeso sono,
che sin che col suo mal non gli dimostro
quantoChe abbiasin fattoche error,col suo mal non gli perdono.dimostro
Quanto abbia fatto error, non gli perdono.
Io farò sì con penna e con inchiostro,
ch’ognunCh’ognun vedrà che gli era utile e buono
averAver taciuto, e mordersi anco poi
primaPrima la lingua, che dir mal di voi.
 
{{gap|8em}}[3]
{{O|3}} Ma che parlò come ignorante e sciocco,
Ma che parlò come ignorante e sciocco,
ve lo dimostra chiara esperienza.
Ve lo dimostra chiara esperienza.
Incontra tutte trasse fuor lo stocco
deDe l’ira, senza farvi differenza:
poiPoi d’Issabella un sguardo sì l’ha tocco,
cheChe subito gli fa mutar sentenza.
Già in cambio di quell’altra la disia,
l’haL’ha vista a pena, e non sa ancor chi sia.
 
{{gap|8em}}[4]
{{O|4}} E come il nuovo amor lo punge e scalda,
E come il nuovo amor lo punge e scalda,
muove alcune ragion di poco frutto,
perMuove romperalcune quellaragion mentedi interapoco e saldafrutto,
ch’ellaPer avearomper fissaquella almente Creatorintera dele tutto.salda
Ch’ella avea fissa al Creator del tutto.
Ma l’eremita che l’è scudo e falda,
perchéPerché il casto pensier non sia distrutto,
conCon argumenti più validi e fermi,
quantoQuanto più può, le fa ripari e schermi.
 
{{gap|8em}}[5]
{{O|5}} Poi che l’empio pagan molto ha sofferto
Poi che l’empio pagan molto ha sofferto
con lunga noia quel monaco audace,
Con lunga noia quel monaco audace,
e che gli ha detto invan ch’al suo deserto
E che gli ha detto invan ch’al suo deserto
senza lei può tornar quando gli piace;
eSenza chelei nuocerpuò sitornar vedequando agli viso aperto,piace;
eE che seconuocer nonsi vuolvede trieguaa viso pace:aperto,
laE manoche alseco mentonon convuol furortriegua gli stese,pace:
eLa tantomano neal pelò,mento quantocon nefuror prese.gli stese,
E tanto ne pelò, quanto ne prese.
 
{{O|6}} E sì crebbe la furia, che nel collo
{{gap|8em}}[6]
con man lo stringe a guisa di tanaglia;
E sì crebbe la furia, che nel collo
e poi ch’una e due volte raggirollo,
daCon man perlo l’ariastringe ea versoguisa il mar lodi scaglia.tanaglia;
E poi ch’una e due volte raggirollo,
Da sé per l’aria e verso il mar lo scaglia.
Che n’avenisse, né dico né sollo:
variaVaria fama è di lui, né si raguaglia.
Dice alcun che sì rotto a un sasso resta,
cheChe ’l piè non si discerne da la testa;
 
{{gap|8em}}[7]
{{O|7}} ed altri, ch’a cadere andò nel mare,
Ed altri, ch’a cadere andò nel mare,
ch’era più di tre miglia indi lontano,
eCh’era chepiù morìdi pertre nonmiglia saperindi notarelontano,
E che morì per non saper notare,
fatti assai prieghi e orazioni invano;
altri,Fatti ch’unassai santoprieghi loe venneorazioni aiutare,invano;
Altri, ch’un santo lo venne aiutare,
lo trasse al lito con visibil mano.
Lo trasse al lito con visibil mano.
Di queste, qual si vuol, la vera sia:
diDi lui non parla più l’istoria mia.
 
{{Ogap|88em}} [8]
Rodomonte crudel, poi che levato
s’ebbeS’ebbe da canto il garrulo eremita,
siSi ritornò con viso men turbato
versoVerso la donna mesta e sbigottita;
eE col parlar ch’è fra gli amanti usato,
diceaDicea ch’era il suo core e la sua vita
eE ’l suo conforto e la sua cara speme,
edEd altri nomi tai che vanno insieme.
 
{{Ogap|98em}} [9]
E si mostrò sì costumato allora,
cheChe non le fece alcun segno di forza.
Il sembiante gentil che l’innamora,
l’usatoL’usato orgoglio in lui spegne ed ammorza:
eE ben che ’l frutto trar ne possa fuora,
passarPassar non però vuole oltre a la scorza;
cheChe non gli par che potesse esser buono,
quandoQuando da lei non lo accettasse in dono.
 
{{gap|8em}}[10]
<span style="font-size:80%">10</span> E così di disporre a poco a poco
E così di disporre a poco a poco
a’ suoi piaceri Issabella credea.
A’ suoi piaceri Issabella credea.
Ella, che in sì solingo e strano loco,
qualQual topo in piede al gatto si vedea,
vorriaVorria trovarsi inanzi in mezzo il fuoco;
eE seco tuttavolta rivolgea
s’alcunS’alcun partito, alcuna via fosse atta
aA trarla quindi immaculata e intatta.
 
{{gap|8em}}[11]
<span style="font-size:80%">11</span> Fa ne l’animo suo proponimento
Fa ne l’animo suo proponimento
di darsi con sua man prima la morte,
cheDi ’ldarsi barbarocon crudelsua n’abbiaman ilprima suola intentomorte,
Che ’l barbaro crudel n’abbia il suo intento,
e che le sia cagion d’errar sì forte
E che le sia cagion d’errar sì forte
contra quel cavallier ch’in braccio spento
Contra quel cavallier ch’in braccio spento
l’avea crudele e dispietata sorte;
L’avea crudele e dispietata sorte;
a cui fatto have col pensier devoto
A cui fatto have col pensier devoto
de la sua castità perpetuo voto.
De la sua castità perpetuo voto.
 
<span style="font-size:80%">12</span> Crescer più sempre l’appetito cieco
{{gap|8em}}[12]
vede del re pagan, né sa che farsi.
Crescer più sempre l’appetito cieco
Vede del re pagan, né sa che farsi.
Ben sa che vuol venire all’atto bieco,
oveOve i contrasti suoi tutti fien scarsi.
Pur discorrendo molte cose seco,
ilIl modo trovò al fin di ripararsi,
eE di salvar la castità sua, come
ioIo vi dirò, con lungo e chiaro nome.
 
{{gap|8em}}[13]
<span style="font-size:80%">13</span> Al brutto Saracin, che le venìa
Al brutto Saracin, che le venìa
già contra con parole e con effetti
priviGià dicontra tuttacon quellaparole cortesiae con effetti
Privi di tutta quella cortesia
che mostrata le avea ne’ primi detti:
-Che Semostrata fatele cheavea conne’ voiprimi sicura io siadetti:
del mioSe onorfate (disse)che econ ch’iovoi nonsicura neio sospetti,sia
Del mio onor (disse) e ch’io non ne sospetti,
cosa all’incontro vi darò, che molto
Cosa all’incontro vi darò, che molto
più vi varrà, ch’avermi l’onor tolto.
Più vi varrà, ch’avermi l’onor tolto.
 
<span style="font-size:80%">14</span> Per un piacer di sì poco momento,
{{gap|8em}}[14]
di che n’ha sì abondanza tutto ’l mondo,
Per un piacer di sì poco momento,
non disprezzate un perpetuo contento,
unDi veroche gaudion’ha a nulloabondanza altrotutto secondo.’l mondo,
Non disprezzate un perpetuo contento,
Un vero gaudio a nullo altro secondo.
Potrete tuttavia ritrovar cento
eE mille donne di viso giocondo;
maMa chi vi possa dar questo mio dono,
nessunoNessuno al mondo, o pochi altri ci sono.
 
{{gap|8em}}[15]
<span style="font-size:80%">15</span> Ho notizia d’un’erba, e l’ho veduta
Ho notizia d’un’erba, e l’ho veduta
venendo, e so dove trovarne appresso,
Venendo, e so dove trovarne appresso,
che bollita con elera e con ruta
adChe unbollita fuococon dielera legnae dicon cipresso,ruta
eAd fraun manofuoco innocentidi indilegna premutadi cipresso,
E fra mano innocenti indi premuta,
manda un liquor, che, chi si bagna d’esso
treManda volteun illiquor, corpoche, inchi talsi modobagna l’indura,d’esso
cheTre dalvolte ferroil ecorpo, dalin fuocotal l’assicura.modo l’indura,
Che dal ferro e dal fuoco l’assicura.
 
<span style="font-size:80%">16</span> Io dico, se tre volte se n’immolla,
{{gap|8em}}[16]
un mese invulnerabile si trova.
Io dico, se tre volte se n’immolla,
Un mese invulnerabile si trova.
Oprar conviensi ogni mese l’ampolla;
cheChe sua virtù più termine non giova.
Io so far l’acqua, ed oggi ancor farolla,
edEd oggi ancor voi ne vedrete prova:
eE vi può, s’io non fallo, esser più grata,
cheChe d’aver tutta Europa oggi acquistata.
 
{{gap|8em}}[17]
<span style="font-size:80%">17</span> Da voi domando in guiderdon di questo,
Da voi domando in guiderdon di questo,
che su la fede vostra mi giuriate
cheChe su inla dettofede vostra inmi opera molestogiuriate
Che né in detto né in opera molesto
mai più sarete alla mia castitate. -
Mai più sarete alla mia castitate. —
Così dicendo, Rodomonte onesto
fe’Fe’ ritornar; ch’in tanta voluntate
venneVenne ch’inviolabil si facesse,
cheChe più ch’ella non disse, le promesse:
 
{{gap|8em}}[18]
<span style="font-size:80%">18</span> e servaralle fin che vegga fatto
E servaralle fin che vegga fatto
de la mirabil acqua esperienza;
De la mirabil acqua esperienza;
e sforzerasse intanto a non fare atto,
aE nonsforzerasse farintanto segnoa alcunnon difare violenza.atto,
A non far segno alcun di violenza.
Ma pensa poi di non tenere il patto,
perchéPerché non ha timor né riverenza
diDi Dio o di santi; e nel mancar di fede
tuttaTutta a lui la bugiarda Africa cede.
 
{{gap|8em}}[19]
<span style="font-size:80%">19</span> Ad Issabella il re d’Algier scongiuri
Ad Issabella il re d’Algier scongiuri
di non la molestar fe’ più di mille,
Di non la molestar fe’ più di mille,
pur ch’essa lavorar l’acqua procuri,
Pur ch’essa lavorar l’acqua procuri,
che far lo può qual fu già Cigno e Achille.
Che far lo può qual fu già Cigno e Achille.
Ella per balze e per valloni oscuri
daDa le città lontana e da le ville
ricoglieRicoglie di molte erbe; e il Saracino
nonNon l’abandona, e l’è sempre vicino.
 
{{gap|8em}}[20]
<span style="font-size:80%">20</span> Poi ch’in più parti quant’era a bastanza
Poi ch’in più parti quant’era a bastanza
colson de l’erbe e con radici e senza,
tardiColson side ritornarol’erbe allae lorcon stanza;radici e senza,
doveTardi quelsi paragonritornaro dialla continenzalor stanza;
Dove quel paragon di continenza
tutta la notte spende, che l’avanza,
aTutta bollirla erbenotte conspende, moltache avertenza:l’avanza,
A bollir erbe con molta avertenza:
e a tutta l’opra e a tutti quei misteri
siE trovaa ognortutta presentel’opra ile rea d’Algieri.tutti quei misteri
Si trova ognor presente il re d’Algieri.
 
<span style="font-size:80%">21</span> Che producendo quella notte in giuoco
{{gap|8em}}[21]
con quelli pochi servi ch’eran seco,
Che producendo quella notte in giuoco
sentia, per lo calor del vicin fuoco
ch’eraCon rinchiusoquelli inpochi quelloservi angustoch’eran specoseco,
tal seteSentia, cheper bevendolo orcalor moltodel orvicin poco,fuoco
duoCh’era barilrinchiuso votarin pieniquello diangusto grecospeco,
ch’aveanoTal toltosete, unoche obevendo duoor giornimolto inantior poco,
iDuo suoibaril scudierivotar apieni certidi viandanti.greco,
Ch’aveano tolto uno o duo giorni inanti
 
I suoi scudieri a certi viandanti.
<span style="font-size:80%">22</span> Non era Rodomonte usato al vino,
perché la legge sua lo vieta e danna:
{{gap|8em}}[22]
e poi che lo gustò, liquor divino
Non era Rodomonte usato al vino,
gli par, miglior che ’l nettare o la manna;
Perché la legge sua lo vieta e danna:
e riprendendo il rito saracino,
granE tazzepoi eche pienilo fiaschigustò, neliquor tracanna.divino
Gli par, miglior che ’l nettare o la manna;
E riprendendo il rito saracino,
Gran tazze e pieni fiaschi ne tracanna.
Fece il buon vino, ch’andò spesso intorno,
girareGirare il capo a tutti come un torno.
 
{{gap|8em}}[23]
<span style="font-size:80%">23</span> La donna in questo mezzo la caldaia
La donna in questo mezzo la caldaia
dal fuoco tolse, ove quell’erbe cosse;
Dal fuoco tolse, ove quell’erbe cosse;
e disse a Rodomonte: - Acciò che paia
cheE miedisse parolea alRodomonte: vento nonAcciò hoche mosse,paia
quellaChe chemie ’lparole veral davento lanon bugiaho dispaiamosse,
eQuella che può’l dottever farda lela gentibugia grossedispaia,
E che può dotte far le genti grosse,
te ne farò l’esperienza ancora,
Te ne farò l’esperienza ancora,
non ne l’altrui, ma nel mio corpo or ora.
Non ne l’altrui, ma nel mio corpo or ora.
 
<span style="font-size:80%">24</span> Io voglio a far il saggio esser la prima
{{gap|8em}}[24]
del felice liquor di virtù pieno,
Io voglio a far il saggio esser la prima
acciò tu forse non facessi stima
Del felice liquor di virtù pieno,
che ci fosse mortifero veneno.
Acciò tu forse non facessi stima
Che ci fosse mortifero veneno.
Di questo bagnerommi da la cima
delDel capo giù pel collo e per lo seno:
tuTu poi tua forza in me prova e tua spada,
seSe questo abbia vigor, se quella rada.-
 
{{gap|8em}}[25]
<span style="font-size:80%">25</span> Bagnossi, come disse, e lieta porse
Bagnossi, come disse, e lieta porse
all’incauto pagano il collo ignudo,
All’incauto pagano il collo ignudo,
incauto, e vinto anco dal vino forse,
incontraIncauto, ae cuivinto nonanco valedal elmovino né scudo.forse,
Incontra a cui non vale elmo né scudo.
Quel uom bestial le prestò fede, e scorse
con la mano e sì col ferro crudo,
cheChe del bel capo, già d’Amore albergo,
fe’Fe’ tronco rimanere il petto e il tergo.
 
{{gap|8em}}[26]
<span style="font-size:80%">26</span> Quel fe’ tre balzi; e funne udita chiara
Quel fe’ tre balzi; e funne udita chiara
voce, ch’uscendo nominò Zerbino,
Voce, ch’uscendo nominò Zerbino,
per cui seguire ella trovò sì rara
viaPer dicui fuggirseguire diella mantrovò del Saracino.rara
Via di fuggir di man del Saracino.
Alma, ch’avesti più la fede cara,
eE ’l nome quasi ignoto e peregrino
alAl tempo nostro, de la castitade,
cheChe la tua vita e la tua verde etade,
 
{{gap|8em}}[27]
<span style="font-size:80%">27</span> vattene in pace, alma beata e bella!
Vattene in pace, alma beata e bella!
Così i miei versi avesson forza, come
benBen m’affaticherei con tutta quella
arteArte che tanto il parlar orna e come,
perchéPerché mille e mill’anni e più, novella
sentisseSentisse il mondo del tuo chiaro nome.
Vattene in pace alla superna sede,
eE lascia all’altre esempio di tua fede.
 
{{gap|8em}}[28]
<span style="font-size:80%">28</span> All’atto incomparabile e stupendo,
All’atto incomparabile e stupendo,
dal cielo il Creator giù gli occhi volse,
eDal disse:cielo -il PiùCreator digiù quellagli tiocchi commendovolse,
laE cuidisse: morte aPiù Tarquiniodi ilquella regnoti tolse;commendo,
eLa percui questomorte unaa leggeTarquinio fareil intendoregno tolse;
traE quelleper mie,questo cheuna mailegge tempofare non sciolse,intendo
Tra quelle mie, che mai tempo non sciolse,
la qual per le inviolabil’acque giuro
La qual per le inviolabil’acque giuro
che non muterà seculo futuro.
Che non muterà seculo futuro.
 
<span style="font-size:80%">29</span> Per l’avvenir vo’ che ciascuna ch’aggia
{{gap|8em}}[29]
il nome tuo, sia di sublime ingegno,
Per l’avvenir vo’ che ciascuna ch’aggia
e sia bella, gentil, cortese e saggia,
eIl dinome veratuo, onestadesia arrividi alsublime segno:ingegno,
E sia bella, gentil, cortese e saggia,
onde materia agli scrittori caggia
diE celebraredi ilvera nomeonestade inclitoarrivi eal degno;segno:
Onde materia agli scrittori caggia
tal che Parnasso, Pindo ed Elicone
Di celebrare il nome inclito e degno;
sempre Issabella, Issabella risuone. -
Tal che Parnasso, Pindo ed Elicone
 
Sempre Issabella, Issabella risuone. —
<span style="font-size:80%">30</span> Dio così disse, e fe’ serena intorno
l’aria, e tranquillo il mar più che mai fusse.
{{gap|8em}}[30]
Dio così disse, e fe’ serena intorno
L’aria, e tranquillo il mar più che mai fusse.
Fe’ l’alma casta al terzo ciel ritorno,
eE in braccio al suo Zerbin si ricondusse.
Rimase in terra con vergogna e scorno
quelQuel fier senza pietà nuovo Breusse;
cheChe poi che ’l troppo vino ebbe digesto,
biasmòBiasmò il suo errore, e ne restò funesto.
 
{{gap|8em}}[31]
<span style="font-size:80%">31</span> Placare o in parte satisfar pensosse
Placare o in parte satisfar pensosse
a l’anima beata d’Issabella,
A l’anima beata d’Issabella,
se, poi ch’a morte il corpo le percosse,
Se, poi ch’a morte il corpo le percosse,
desse almen vita alla memoria d’ella.
Desse almen vita alla memoria d’ella.
Trovò per mezzo, acciò che così fosse,
diDi convertirle quella chiesa, quella
doveDove abitava e dove ella fu uccisa,
inIn un sepolcro; e vi dirò in che guisa.
 
{{gap|8em}}[32]
<span style="font-size:80%">32</span> Di tutti i lochi intorno fa venire
Di tutti i lochi intorno fa venire
mastri, chi per amore e chi per tema;
Mastri, chi per amore e chi per tema;
e fatto ben seimila uomini unire,
de’E gravifatto sassiben iseimila vicinuomini monti scemaunire,
eDe’ negravi fasassi unai granvicin massamonti stabilirescema,
cheE dane lafa cimauna eragran allamassa parte estremastabilire,
Che da la cima era alla parte estrema
novanta braccia; e vi rinchiude dentro
Novanta braccia; e vi rinchiude dentro
la chiesa, che i duo amanti have nel centro.
La chiesa, che i duo amanti have nel centro.
 
<span style="font-size:80%">33</span> Imita quasi la superba mole
{{gap|8em}}[33]
che fe’ Adriano all’onda tiberina.
Imita quasi la superba mole
Che fe’ Adriano all’onda tiberina.
Presso al sepolcro una torre alta vuole;
ch’abitarviCh’abitarvi alcun tempo si destina.
Un ponte stretto e di due braccia sole
feceFece su l’acqua che correa vicina.
Lungo il ponte, ma largo era sì poco,
cheChe dava a pena a duo cavalli loco;
 
{{gap|8em}}[34]
<span style="font-size:80%">34</span> a duo cavalli che venuti a paro,
A duo cavalli che venuti a paro,
o ch’insieme si fossero scontrati:
O ch’insieme si fossero scontrati:
e non avea né sponda né riparo,
eE sinon poteaavea cader dasponda tutti i lati.riparo,
E si potea cader da tutti i lati.
Il passar quindi vuol che costi caro
aA guerrieri o pagani o battezzati;
cheChe de le spoglie lor mille trofei
promettePromette al cimiterio di costei.
 
{{gap|8em}}[35]
<span style="font-size:80%">35</span> In dieci giorni e in manco fu perfetta
In dieci giorni e in manco fu perfetta
l’opra del ponticel che passa il fiume;
L’opra del ponticel che passa il fiume;
ma non fu già il sepolcro così in fretta,
Ma non fu già il sepolcro così in fretta,
né la torre condutta al suo cacume:
pur fula levatatorre sì,condutta ch’allaal velettasuo cacume:
Pur fu levata sì, ch’alla veletta
starvi in cima una guardia avea costume,
cheStarvi d’ogniin cavalliercima cheuna venìaguardia alavea pontecostume,
Che d’ogni cavallier che venìa al ponte,
col corno facea segno a Rodomonte.
Col corno facea segno a Rodomonte.
 
<span style="font-size:80%">36</span> E quel s’armava, e se gli venìa a opporre
{{gap|8em}}[36]
ora su l’una, ora su l’altra riva;
E quel s’armava, chee se ’l guerriergli venìa dia vêr la torre,opporre
Ora su l’altral’una, prodaora ilsu re d’ Algierl’altra veniva.riva;
Che se ’l guerrier venìa di vêr la torre,
Su l’altra proda il re d’ Algier veniva.
Il ponticello è il campo ove si corre;
eE se ’l destrier poco del segno usciva,
cadeaCadea nel fiume, ch’alto era e profondo:
ugualUgual periglio a quel non avea il mondo.
 
{{gap|8em}}[37]
<span style="font-size:80%">37</span> Aveasi imaginato il Saracino,
Aveasi imaginato il Saracino,
che, per gir spesso a rischio di cadere
dalChe, ponticelper nelgir fiumespesso a caporischio chino,di cadere
Dal ponticel nel fiume a capo chino,
dove gli converria molt’acqua bere,
Dove gli converria molt’acqua bere,
del fallo a che l’indusse il troppo vino,
Del fallo a che l’indusse il troppo vino,
dovesse netto e mondo rimanere;
Dovesse netto e mondo rimanere;
come l’acqua, non men che ’l vino, estingua
l’errorCome chel’acqua, fanon pelmen vinoche o’l mano ovino, lingua.estingua
L’error che fa pel vino o mano o lingua.
 
<span style="font-size:80%">38</span> Molti fra pochi dì vi capitaro:
{{gap|8em}}[38]
alcuni la via dritta vi condusse,
Molti fra pochi dì vi capitaro:
ch’a quei che verso Italia o Spagna andaro
altraAlcuni nonla eravia chedritta piùvi trita fusse;condusse,
Ch’a quei che verso Italia o Spagna andaro
altri l’ardire, e, più che vita caro,
l’onore,Altra anon farviera diche più provatrita indusse.fusse;
Altri l’ardire, e, più che vita caro,
L’onore, a farvi di sé prova indusse.
E tutti, ove acquistar credean la palma,
lasciavanLasciavan l’arme, e molti insieme l’alma.
 
{{gap|8em}}[39]
<span style="font-size:80%">39</span> Di quelli ch’abbattea, s’eran pagani,
Di quelli ch’abbattea, s’eran pagani,
si contentava d’aver spoglie ed armi;
Si contentava d’aver spoglie ed armi;
e di chi prima furo, i nomi piani
E di chi prima furo, i nomi piani
vi facea sopra, e sospendeale ai marmi:
Vi facea sopra, e sospendeale ai marmi:
ma ritenea in prigion tutti i cristiani;
eMa cheritenea in Algierprigion poitutti lii mandasse parmi.cristiani;
E che in Algier poi li mandasse parmi.
Finita ancor non era l’opra, quando
viVi venne a capitare il pazzo Orlando.
 
{{gap|8em}}[40]
<span style="font-size:80%">40</span> A caso venne il furioso conte
A caso venne il furioso conte
a capitar su questa gran riviera,
A capitar su questa gran riviera,
dove, come io vi dico, Rodomonte
Dove, come io vi dico, Rodomonte
fare in fretta facea, né finito era
laFare torrein fretta il sepolcrofacea, e a pena ilfinito ponte:era
eLa ditorre tutte armeil sepolcro, fuore chea dipena visiera,il ponte:
aE quell’oradi iltutte paganarme, sifuor trovòche indi puntovisiera,
A quell’ora il pagan si trovò in punto,
ch’Orlando al fiume e al ponte è sopragiunto.
Ch’Orlando al fiume e al ponte è sopragiunto.
 
<span style="font-size:80%">41</span> Orlando (come il suo furor lo caccia)
{{gap|8em}}[41]
salta la sbarra e sopra il ponte corre.
Orlando (come il suo furor lo caccia)
Salta la sbarra e sopra il ponte corre.
Ma Rodomonte con turbata faccia,
aA piè, com’era inanzi a la gran torre,
gliGli grida di lontano e gli minaccia,
se gli degna con la spada opporre:
Indiscreto villan, ferma le piante,
temerarioTemerario, importuno ed arrogante!
 
{{gap|8em}}[42]
<span style="font-size:80%">42</span> Sol per signori e cavallieri è fatto
Sol per signori e cavallieri è fatto
il ponte, non per te, bestia balorda. -
Il ponte, non per te, bestia balorda. —
Orlando, ch’era in gran pensier distratto,
vienVien pur inanzi e fa l’orecchia sorda.
- Bisogna ch’io castighi questo matto -
disseDisse il pagano; e con la voglia ingorda
venìaVenìa per traboccarlo giù ne l’onda,
nonNon pensando trovar chi gli risponda.
 
{{gap|8em}}[43]
<span style="font-size:80%">43</span> In questo tempo una gentil donzella,
In questo tempo una gentil donzella,
per passar sovra il ponte, al fiume arriva,
Per passar sovra il ponte, al fiume arriva,
leggiadramente ornata e in viso bella,
Leggiadramente ornata e in viso bella,
e nei sembianti accortamente schiva.
E nei sembianti accortamente schiva.
Era (se vi ricorda, Signor) quella
cheChe per ogni altra via cercando giva
diDi Brandimarte, il suo amator, vestigi,
fuorFuor che, dove era, dentro da Parigi.
 
{{gap|8em}}[44]
<span style="font-size:80%">44</span> Ne l’arrivar di Fiordiligi al ponte
Ne l’arrivar di Fiordiligi al ponte
(che così la donzella nomata era),
Orlando s’attaccò con Rodomonte
cheChe lo volea gittar ne la riviera.
La donna, ch’avea pratica del conte,
subitoSubito n’ebbe conoscenza vera:
eE restò d’alta maraviglia piena,
deDe la follia che così nudo il mena.
 
{{gap|8em}}[45]
<span style="font-size:80%">45</span> Fermasi a riguardar che fine avere
Fermasi a riguardar che fine avere
debba il furor dei duo tanti possenti.
Debba il furor dei duo tanti possenti.
Per far del ponte l’un l’altro cadere
aA por tutta lor forza sono intenti.
- Come è ch’un pazzo debba sì valere? -
secoSeco il fiero pagan dice tra’ denti;
eE qua e là si volge e si raggira,
pienoPieno di sdegno e di superbia e d’ira.
 
{{gap|8em}}[46]
<span style="font-size:80%">46</span> Con l’una e l’altra man va ricercando
Con l’una e l’altra man va ricercando
far nuova presa, ove il suo meglio vede;
orFar tranuova le gambepresa, orove fuoril glisuo pone,meglio quandovede;
conOr artetra ille destrogambe, eor quandofuor ilgli mancopone, piede.quando
Con arte il destro, e quando il manco piede.
Simiglia Rodomonte intorno a Orlando
loLo stolido orso che sveller si crede
l’arborL’arbor onde è caduto; e come n’abbia
quelloQuello ogni colpa, odio gli porta e rabbia.
 
{{gap|8em}}[47]
<span style="font-size:80%">47</span> Orlando, che l’ingegno avea sommerso,
Orlando, che l’ingegno avea sommerso,
io non so dove, e sol la forza usava,
Io non so dove, e sol la forza usava,
l’estrema forza a cui per l’universo
L’estrema forza a cui per l’universo
nessuno o raro paragon si dava,
caderNessuno delo ponteraro siparagon lasciòsi riversodava,
Cader del ponte si lasciò riverso
col pagano abbracciato come stava.
Col pagano abbracciato come stava.
Cadon nel fiume e vanno al fondo insieme:
neNe salta in aria l’onda, e il lito geme.
 
{{gap|8em}}[48]
<span style="font-size:80%">48</span> L’acqua gli fece distaccare in fretta.
L’acqua gli fece distaccare in fretta.
Orlando è nudo, e nuota com’un pesce:
diDi qua le braccia, e di là i piedi getta,
eE viene a proda; e come di fuor esce,
correndoCorrendo va, né per mirare aspetta,
seSe in biasmo o in loda questo gli riesce.
Ma il pagan, che da l’arme era impedito,
tornòTornò più tardo e con più affanno al lito.
 
{{gap|8em}}[49]
<span style="font-size:80%">49</span> Sicuramente Fiordiligi intanto
Sicuramente Fiordiligi intanto
avea passato il ponte e la riviera;
eAvea guardatopassato il sepolcroponte ine ognila canto,riviera;
seE delguardato suoil Brandimartesepolcro insegnain v’eraogni canto,
Se del suo Brandimarte insegna v’era,
poi che né l’arme sue vede né il manto,
Poi che né l’arme sue vede né il manto,
di ritrovarlo in altra parte spera.
Di ritrovarlo in altra parte spera.
Ma ritorniamo a ragionar del conte,
cheChe lascia a dietro e torre e fiume e ponte.
 
{{gap|8em}}[50]
<span style="font-size:80%">50</span> Pazzia sarà, se le pazzie d’Orlando
Pazzia sarà, se le pazzie d’Orlando
prometto raccontarvi ad una ad una;
Prometto raccontarvi ad una ad una;
che tante e tante fur, ch’io non so quando
Che tante e tante fur, ch’io non so quando
finir: ma ve n’andrò scegliendo alcuna
Finir: ma ve n’andrò scegliendo alcuna
solenne ed atta da narrar cantando,
Solenne ed atta da narrar cantando,
e ch’all’istoria mi parrà oportuna;
E ch’all’istoria mi parrà oportuna;
né quella tacerò miraculosa,
Né quella tacerò miraculosa,
che fu nei Pirenei sopra Tolosa.
Che fu nei Pirenei sopra Tolosa.
 
<span style="font-size:80%">51</span> Trascorso avea molto paese il conte,
{{gap|8em}}[51]
come dal grave suo furor fu spinto;
Trascorso avea molto paese il conte,
ed al fin capitò sopra quel monte
per cuiCome dal Francograve èsuo ilfuror Tarraconfu distintospinto;
Ed al fin capitò sopra quel monte
tenendo tuttavia volta la fronte
versoPer cui dovedal ilFranco solè neil vieneTarracon estinto:distinto;
Tenendo tuttavia volta la fronte
e quivi giunse in uno angusto calle,
Verso là dove il sol ne viene estinto:
che pendea sopra una profonda valle.
E quivi giunse in uno angusto calle,
 
Che pendea sopra una profonda valle.
<span style="font-size:80%">52</span> Si vennero a incontrar con esso al varco
duo boscherecci gioveni, ch’inante
{{gap|8em}}[52]
avean di legna un loro asino carco;
Si vennero a incontrar con esso al varco
e perché ben s’accorsero al sembiante,
Duo boscherecci gioveni, ch’inante
ch’avea di cervel sano il capo scarco,
Avean di legna un loro asino carco;
gli gridano con voce minacciante,
E perché ben s’accorsero al sembiante,
o ch’a dietro o da parte se ne vada,
eCh’avea chedi sicervel levi disano mezzoil lacapo strada.scarco,
Gli gridano con voce minacciante,
 
O ch’a dietro o da parte se ne vada,
<span style="font-size:80%">53</span> Orlando non risponde altro a quel detto,
se nonE che consi levi furordi tiramezzo d’unla piede,strada.
e giunge a punto l’asino nel petto
{{gap|8em}}[53]
con quella forza che tutte altre eccede;
Orlando non risponde altro a quel detto,
ed alto il leva, sì, ch’uno augelletto
cheSe volinon inche aria,con sembrafuror atira chid’un lo vede.piede,
E giunge a punto l’asino nel petto
Con quella forza che tutte altre eccede;
Ed alto il leva, sì, ch’uno augelletto
Che voli in aria, sembra a chi lo vede.
Quel va a cadere alla cima d’un colle,
ch’unCh’un miglio oltre la valle il giogo estolle.
 
{{gap|8em}}[54]
<span style="font-size:80%">54</span> Indi verso i duo gioveni s’aventa,
Indi verso i duo gioveni s’aventa,
dei quali un, più che senno, ebbe aventura,
cheDei daquali la balzaun, più che duesenno, volteebbe trentaaventura,
bracciaChe cadeada la balza, siche gittòdue pervolte paura.trenta
Braccia cadea, si gittò per paura.
A mezzo il tratto trovò molle e lenta
unaUna macchia di rubi e di verzura,
aA cui bastò graffiargli un poco il volto:
delDel resto lo mandò libero e sciolto.
 
{{gap|8em}}[55]
<span style="font-size:80%">55</span> L’altro s’attacca ad un scheggion ch’usciva
L’altro s’attacca ad un scheggion ch’usciva
fuor de la roccia, per salirvi sopra;
perchéFuor side sperala roccia, s’allaper cimasalirvi arriva,sopra;
Perché si spera, s’alla cima arriva,
di trovar via che dal pazzo lo cuopra.
Di trovar via che dal pazzo lo cuopra.
Ma quel nei piedi (che non vuol che viva)
loLo piglia, mentre di salir s’adopra:
eE quanto più sbarrar puote le braccia,
leLe sbarra sì, ch’in duo pezzi lo straccia;
 
{{gap|8em}}[56]
<span style="font-size:80%">56</span> a quella guisa che veggiàn talora
A quella guisa che veggiàn talora
farsi d’uno aeron, farsi d’un pollo,
Farsi d’uno aeron, farsi d’un pollo,
quando si vuol de le calde interiora
Quando si vuol de le calde interiora
che falcone o ch’astor resti satollo.
Che falcone o ch’astor resti satollo.
Quanto è bene accaduto che non muora
quelQuel che fu a risco di fiaccarsi il collo!
ch’adCh’ad altri poi questo miracol disse,
che l’udì Turpino, e a noi lo scrisse.
 
{{gap|8em}}[57]
<span style="font-size:80%">57</span> E queste ed altre assai cose stupende
E queste ed altre assai cose stupende
fece nel traversar de la montagna.
Fece nel traversar de la montagna.
Dopo molto cercare, al fin discende
versoVerso meriggie alla terra di Spagna;
eE lungo la marina il camin prende,
ch’intornoCh’intorno a Taracona il lito bagna:
eE come vuol la furia che lo mena,
pensaPensa farsi uno albergo in quella arena,
 
{{gap|8em}}[58]
<span style="font-size:80%">58</span> dove dal sole alquanto si ricuopra;
Dove dal sole alquanto si ricuopra;
e nel sabbion si caccia arrido e trito.
E nel sabbion si caccia arrido e trito.
Stando così, gli venne a caso sopra
Angelica la bella e il suo marito,
ch’eranCh’eran (sì come io vi narrai di sopra)
scesiScesi dai monti in su l’ispano lito.
A men d’un braccio ella gli giunse appresso,
perchéPerché non s’era accorta ancora d’esso.
 
{{gap|8em}}[59]
<span style="font-size:80%">59</span> Che fosse Orlando, nulla le soviene:
Che fosse Orlando, nulla le soviene:
troppo è diverso da quel ch’esser suole.
Troppo è diverso da quel ch’esser suole.
Da indi in qua che quel furor lo tiene,
èÈ sempre andato nudo all’ombra e al sole:
seSe fosse nato all’aprica Siene,
oO dove Ammone il Garamante cole,
oO presso ai monti onde il gran Nilo spiccia,
nonNon dovrebbe la carne aver più arsiccia.
 
{{gap|8em}}[60]
<span style="font-size:80%">60</span> Quasi ascosi avea gli occhi ne la testa,
Quasi ascosi avea gli occhi ne la testa,
la faccia macra, e come un osso asciutta,
laLa chiomafaccia rabuffatamacra, orrida e mestacome un osso asciutta,
laLa barbachioma foltarabuffata, spaventosaorrida e brutta.mesta,
La barba folta, spaventosa e brutta.
Non più a vederlo Angelica fu presta,
cheChe fosse a ritornar, tremando tutta:
tuttaTutta tremando, e empiendo il ciel di grida,
siSi volse per aiuto alla sua guida.
 
{{gap|8em}}[61]
<span style="font-size:80%">61</span> Come di lei s’accorse Orlando stolto,
Come di lei s’accorse Orlando stolto,
per ritenerla si levò di botto:
Per ritenerla si levò di botto:
così gli piacque il delicato volto,
Così gli piacque il delicato volto,
così ne venne immantinente giotto.
Così ne venne immantinente giotto.
D’averla amata e riverita molto
ogniOgni ricordo era in lui guasto e rotto.
Gli corre dietro, e tien quella maniera
cheChe terria il cane a seguitar la fera.
 
{{gap|8em}}[62]
<span style="font-size:80%">62</span> Il giovine che ’l pazzo seguir vede
Il giovine che ’l pazzo seguir vede
la donna sua, gli urta il cavallo adosso,
eLa tuttodonna asua, ungli tempourta loil percuotecavallo e fiedeadosso,
comeE lotutto trovaa cheun glitempo lo voltapercuote ile dosso.fiede,
Come lo trova che gli volta il dosso.
Spiccar dal busto il capo se gli crede:
maMa la pelle trovò dura come osso,
anziAnzi via più ch’acciar; ch’Orlando nato
impenetrabileImpenetrabile era ed affatato.
 
{{gap|8em}}[63]
<span style="font-size:80%">63</span> Come Orlando sentì battersi dietro,
Come Orlando sentì battersi dietro,
girossi, e nel girare il pugno strinse,
Girossi, e con la forzanel chegirare passail ognipugno metrostrinse,
ferìE ilcon destrierla forza che ’lpassa Saracinoogni spinse.metro,
Ferì il destrier che ’l Saracino spinse.
Feril sul capo, e come fosse vetro,
loLo spezzò sì, che quel cavallo estinse:
eE rivoltosse in un medesmo istante
dietroDietro a colei che gli fuggiva inante.
 
{{gap|8em}}[64]
<span style="font-size:80%">64</span> Caccia Angelica in fretta la giumenta,
Caccia Angelica in fretta la giumenta,
e con sferza e con spron tocca e ritocca;
cheE lecon parrebbesferza ae quelcon bisognospron lenta,tocca e ritocca;
seChe benle volasseparrebbe piùa chequel stralbisogno da cocca.lenta,
Se ben volasse più che stral da cocca.
De l’annel c’ha nel dito si ramenta,
cheChe può salvarla, e se lo getta in bocca:
eE l’annel, che non perde il suo costume,
laLa fa sparir come ad un soffio il lume.
 
{{gap|8em}}[65]
<span style="font-size:80%">65</span> O fosse la paura, o che pigliasse
O fosse la paura, o che pigliasse
tanto disconcio nel mutar l’annello,
Tanto disconcio nel mutar l’annello,
o pur, che la giumenta traboccasse,
O pur, che la giumenta traboccasse,
che non posso affermar questo né quello;
Che non posso affermar questo né quello;
nel medesmo momento che si trasse
Nel medesmo momento che si trasse
l’annello in bocca e celò il viso bello,
levòL’annello lein gambebocca ede uscìcelò deil l’arcioneviso bello,
eLevò sile trovògambe riversaed inuscì sulde sabbione.l’arcione,
E si trovò riversa in sul sabbione.
 
<span style="font-size:80%">66</span> Più corto che quel salto era dua dita,
{{gap|8em}}[66]
aviluppata rimanea col matto,
Più corto che quel salto era dua dita,
che con l’urto le avria tolta la vita;
Aviluppata rimanea col matto,
ma gran ventura l’aiutò a quel tratto.
Che con l’urto le avria tolta la vita;
Ma gran ventura l’aiutò a quel tratto.
Cerchi pur, ch’altro furto le dia aita
d’un’altraD’un’altra bestia, come prima ha fatto;
cheChe più non è per riaver mai questa
ch’inanziCh’inanzi al paladin l’arena pesta.
 
{{gap|8em}}[67]
<span style="font-size:80%">67</span> Non dubitate già ch’ella non s’abbia
Non dubitate già ch’ella non s’abbia
a provedere; e seguitiamo Orlando,
A provedere; e seguitiamo Orlando,
in cui non cessa l’impeto e la rabbia
In cui non cessa l’impeto e la rabbia
perché si vada Angelica celando.
Perché si vada Angelica celando.
Segue la bestia per la nuda sabbia,
eE se le vien più sempre approssimando:
giàGià già la tocca, ed ecco l’ha nel crine,
indiIndi nel freno, e la ritiene al fine.
 
{{gap|8em}}[68]
<span style="font-size:80%">68</span> Con quella festa il paladin la piglia,
Con quella festa il paladin la piglia,
ch’un altro avrebbe fatto una donzella:
Ch’un altro avrebbe fatto una donzella:
le rassetta le redine e la briglia,
eLe spiccarassetta unle saltoredine ed entra nee la sella;briglia,
eE correndospicca laun cacciasalto molteed entra ne la miglia,sella;
senzaE riposo,correndo inla questacaccia partemolte e in quella:miglia,
maiSenza nonriposo, lein levaquesta parte sellae in freno,quella:
Mai non le lascialeva gustare erbasellafieno.freno,
Né le lascia gustare erba né fieno.
 
<span style="font-size:80%">69</span> Volendosi cacciare oltre una fossa,
{{gap|8em}}[69]
sozzopra se ne va con la cavalla.
Volendosi cacciare oltre una fossa,
Sozzopra se ne va con la cavalla.
Non nocque a lui, né sentì la percossa;
maMa nel fondo la misera si spalla.
Non vede Orlando come trar la possa;
eE finalmente se l’arreca in spalla,
eE su ritorna, e va con tutto il carco,
quantoQuanto in tre volte non trarrebbe un arco.
 
{{gap|8em}}[70]
<span style="font-size:80%">70</span> Sentendo poi che gli gravava troppo,
Sentendo poi che gli gravava troppo,
la pose in terra, e volea trarla a mano.
La pose in terra, e volea trarla a mano.
Ella il seguia con passo lento e zoppo;
diceaDicea Orlando: - Camina! - e dicea invano.
Se l’avesse seguito di galoppo,
assaiAssai non era al desiderio insano.
Al fin dal capo le levò il capestro,
eE dietro la legò sopra il piè destro;
 
{{gap|8em}}[71]
<span style="font-size:80%">71</span> e così la strascina, e la conforta
E così la strascina, e la conforta
che lo potrà seguir con maggior agio.
Che lo potrà seguir con maggior agio.
Qual leva il pelo, e quale il cuoio porta,
deiDei sassi ch’eran nel camin malvagio.
La mal condotta bestia restò morta
finalmenteFinalmente di strazio e di disagio.
Orlando non le pensa e non la guarda,
eE via correndo il suo camin non tarda.
 
{{gap|8em}}[72]
<span style="font-size:80%">72</span> Di trarla, anco che morta, non rimase,
Di trarla, anco che morta, non rimase,
continoando il corso ad occidente;
Continoando il corso ad occidente;
e tuttavia saccheggia ville e case,
seE bisognotuttavia disaccheggia ciboville avere si sente;case,
Se bisogno di cibo aver si sente;
e frutte e carne e pan, pur ch’egli invase,
E frutte e carne e pan, pur ch’egli invase,
rapisce; ed usa forza ad ogni gente:
qualRapisce; lasciaed mortousa eforza qualad storpiatoogni lassa;gente:
pocoQual silascia ferma,morto e semprequal inanzistorpiato passa.lassa;
Poco si ferma, e sempre inanzi passa.
 
<span style="font-size:80%">73</span> Avrebbe così fatto, o poco manco,
{{gap|8em}}[73]
alla sua donna, se non s’ascondea;
Avrebbe così fatto, o poco manco,
perché non discernea il nero dal bianco,
eAlla disua giovardonna, nocendose sinon credea.s’ascondea;
Perché non discernea il nero dal bianco,
E di giovar, nocendo si credea.
Deh maledetto sia l’annello ed anco
ilIl cavallier che dato le l’avea!
cheChe se non era, avrebbe Orlando fatto
diDi sé vendetta e di mill’altri a un tratto.
 
{{gap|8em}}[74]
<span style="font-size:80%">74</span> Né questa sola, ma fosser pur state
Né questa sola, ma fosser pur state
in man d’Orlando quante oggi ne sono;
In man d’Orlando quante oggi ne sono;
ch’ad ogni modo tutte sono ingrate,
Ch’ad ogni modo tutte sono ingrate,
né si trova tra loro oncia di buono.
Né si trova tra loro oncia di buono.
Ma prima che le corde rallentate
alAl canto disugual rendano il suono,
fiaFia meglio differirlo a un’altra volta,
acciòAcciò men sia noioso a chi l’ascolta.
</poem>