Orlando furioso (1928)/Canto 9: differenze tra le versioni

Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
CandalBot (discussione | contributi)
m r2.7.1) (Bot: Aggiungo: es:Orlando furioso, Canto 9
BrolloBot (discussione | contributi)
m Formattazione versione critica
Riga 10:
 
<poem>
{{gap|8em}}[1]
{{O|1}} Che non può far d’un cor ch’abbia suggetto
Che non può far d’un cor ch’abbia suggetto
questo crudele e traditore Amore,
Questo crudele e traditore Amore,
poi ch’ad Orlando può levar del petto
laPoi tantach’ad fe’Orlando chepuò debbelevar aldel suo Signore?petto
La tanta fe’ che debbe al suo Signore?
Già savio e pieno fu d’ogni rispetto,
eE de la santa Chiesa difensore;
orOr per un vano amor, poco del zio,
eE di sé poco, e men cura di Dio.
 
{{gap|8em}}[2]
{{O|2}} Ma l’escuso io pur troppo, e mi rallegro
Ma l’escuso io pur troppo, e mi rallegro
nel mio difetto aver compagno tale;
ch’anch’io sono alNel mio bendifetto languidoaver edcompagno egro,tale;
Ch’anch’io sono al mio ben languido ed egro,
sano e gagliardo a seguitare il male.
Sano e gagliardo a seguitare il male.
Quel se ne va tutto vestito a negro,
tanti amici abandonar gli cale;
eE passa dove d’Africa e di Spagna
laLa gente era attendata alla campagna:
 
{{Ogap|38em}} anzi[3]
Anzi non attendata, perché sotto
alberiAlberi e tetti l’ha sparsa la pioggia
aA dieci, a venti, a quattro, a sette, ad otto;
chiChi più distante e chi più presso alloggia.
Ognuno dorme travagliato e rotto:
chiChi steso in terra, e chi alla man s’appoggia.
Dormono; e il conte uccider ne può assai:
però stringe Durindana mai.
 
{{Ogap|48em}} [4]
Di tanto core è il generoso Orlando,
cheChe non degna ferir gente che dorma.
Or questo, e quando quel luogo cercando
vaVa, per trovar de la sua donna l’orma.
Se truova alcun che veggi, sospirando
gliGli ne dipinge l’abito e la forma;
eE poi lo priega che per cortesia
gl’insegniGl’insegni andar in parte ove ella sia.
 
{{gap|8em}}[5]
{{O|5}} E poi che venne il dì chiaro e lucente,
E poi che venne il dì chiaro e lucente,
tutto cercò l’esercito moresco:
Tutto cercò l’esercito moresco:
e ben lo potea far sicuramente,
E ben lo potea far sicuramente,
avendo indosso l’abito arabesco;
Avendo indosso l’abito arabesco;
ed aiutollo in questo parimente,
cheEd sapevaaiutollo altroin idiomaquesto che francescoparimente,
eChe l’africanosapeva tantoaltro aveaidioma espeditoche francesco,
E l’africano tanto avea espedito,
che parea nato a Tripoli e nutrito.
Che parea nato a Tripoli e nutrito.
 
{{O|6}} Quivi il tutto cercò, dove dimora
{{gap|8em}}[6]
fece tre giorni, e non per altro effetto;
Quivi il tutto cercò, dove dimora
poi dentro alle cittadi e a’ borghi fuora
nonFece spiòtre solgiorni, pere Francianon eper suoaltro distretto,effetto;
maPoi perdentro Uverniaalle cittadi e pera’ Guascognaborghi ancorafuora
Non spiò sol per Francia e suo distretto,
rivide sin all’ultimo borghetto:
Ma per Uvernia e per Guascogna ancora
e cercò da Provenza alla Bretagna,
Rivide sin all’ultimo borghetto:
e dai Picardi ai termini di Spagna.
E cercò da Provenza alla Bretagna,
 
E dai Picardi ai termini di Spagna.
{{O|7}} Tra il fin d’ottobre e il capo di novembre,
ne la stagion che la frondosa vesta
{{gap|8em}}[7]
vede levarsi e discoprir le membre
Tra il fin d’ottobre e il capo di novembre,
trepida pianta, fin che nuda resta,
Ne la stagion che la frondosa vesta
e van gli augelli a strette schiere insembre,
Vede levarsi e discoprir le membre
Trepida pianta, fin che nuda resta,
E van gli augelli a strette schiere insembre,
Orlando entrò ne l’amorosa inchiesta;
tutto il verno appresso lasciò quella,
la lasciò ne la stagion novella.
 
{{gap|8em}}[8]
{{O|8}} Passando un giorno, come avea costume,
Passando un giorno, come avea costume,
d’un paese in un altro, arrivò dove
D’un paese in un altro, arrivò dove
parte i Normandi dai Bretoni un fiume,
Parte i Normandi dai Bretoni un fiume,
e verso il vicin mar cheto si muove;
ch’alloraE gonfioverso eil biancovicin giàmar dicheto spumesi muove;
Ch’allora gonfio e bianco già di spume
per nieve sciolta e per montane piove:
Per nieve sciolta e per montane piove:
e l’impeto de l’acqua avea disciolto
E l’impeto de l’acqua avea disciolto
e tratto seco il ponte, e il passo tolto.
E tratto seco il ponte, e il passo tolto.
 
{{O|9}} Con gli occhi cerca or questo lato or quello,
{{gap|8em}}[9]
lungo le ripe il paladin, se vede
Con gli occhi cerca or questo lato or quello,
Lungo le ripe il paladin, se vede
(quando né pesce egli non è, né augello)
comeCome abbia a por ne l’altra ripa il piede:
edEd ecco a sé venir vede un battello,
neNe la cui poppa una donzella siede,
cheChe di volere a lui venir fa segno;
lascia poi ch’arrivi in terra il legno.
 
{{gap|8em}}[10]
<span style="font-size:80%">10</span> Prora in terra non pon; ché d’esser carca
Prora in terra non pon; ché d’esser carca
contra sua volontà forse sospetta.
Contra sua volontà forse sospetta.
Orlando priega lei che ne la barca
secoSeco lo tolga, ed oltre il fiume il metta.
Ed ella lui: - Qui cavallier non varca,
ilIl qual su la sua fé non mi prometta
diDi fare una battaglia a mia richiesta,
laLa più giusta del mondo e la più onesta.
 
{{gap|8em}}[11]
<span style="font-size:80%">11</span> Sì che s’avete, cavallier, desire
Sì che s’avete, cavallier, desire
di por per me ne l’altra ripa i passi,
Di por per me ne l’altra ripa i passi,
promettetemi, prima che finire
Promettetemi, prima che finire
quest’altro mese prossimo si lassi,
Quest’altro mese prossimo si lassi,
ch’al re d’Ibernia v’anderete a unire,
Ch’al re d’Ibernia v’anderete a unire,
appresso al qual la bella armata fassi
Appresso al qual la bella armata fassi
per distrugger quell’isola d’Ebuda,
Per distrugger quell’isola d’Ebuda,
che, di quante il mar cinge, è la più cruda.
Che, di quante il mar cinge, è la più cruda.
 
<span style="font-size:80%">12</span> Voi dovete saper ch’oltre l’Irlanda,
{{gap|8em}}[12]
fra molte che vi son, l’isola giace
Voi dovete saper ch’oltre l’Irlanda,
nomata Ebuda, che per legge manda
Fra molte che vi son, l’isola giace
rubando intorno il suo popul rapace;
eNomata quanteEbuda, donneche puòper pigliar,legge vivandamanda
tutteRubando destinaintorno ail unsuo animalpopul vorace,rapace;
cheE vienequante ognidonne può al litopigliar, e sempre nuovavivanda
Tutte destina a un animal vorace,
donna o donzella, onde si pasca, truova;
Che viene ogni dì al lito, e sempre nuova
 
Donna o donzella, onde si pasca, truova;
<span style="font-size:80%">13</span> che mercanti e corsar che vanno attorno,
ve ne fan copia, e più de le più belle.
{{gap|8em}}[13]
Che mercanti e corsar che vanno attorno,
Ve ne fan copia, e più de le più belle.
Ben potete contare, una per giorno,
quanteQuante morte vi sian donne e donzelle.
Ma se pietade in voi truova soggiorno,
seSe non sete d’Amor tutto ribelle,
siateSiate contento esser tra questi eletto,
cheChe van per far sì fruttuoso effetto. -
 
{{gap|8em}}[14]
<span style="font-size:80%">14</span> Orlando volse a pena udire il tutto,
Orlando volse a pena udire il tutto,
che giurò d’esser primo a quella impresa,
Che giurò d’esser primo a quella impresa,
come quel ch’alcun atto iniquo e brutto
nonCome puòquel sentire,ch’alcun eatto d’ascoltariniquo glie pesa:brutto
eNon fupuò a pensaresentire, indie ad’ascoltar temeregli indutto,pesa:
E fu a pensare, indi a temere indutto,
che quella gente Angelica abbia presa;
poiChe chequella cercatagente l’haAngelica perabbia tanta via,presa;
Poi che cercata l’ha per tanta via,
né potutone ancor ritrovar spia.
Né potutone ancor ritrovar spia.
 
<span style="font-size:80%">15</span> Questa imaginazion sì gli confuse
{{gap|8em}}[15]
e sì gli tolse ogni primier disegno,
Questa imaginazion sì gli confuse
che, quanto in fretta più potea, conchiuse
E sì gli tolse ogni primier disegno,
di navigare a quello iniquo regno.
Che, quanto in fretta più potea, conchiuse
Di navigare a quello iniquo regno.
Né prima l’altro sol nel mar si chiuse,
cheChe presso a San Malò ritrovò un legno,
nelNel qual si pose; e fatto alzar le vele,
passòPassò la notte il monte San Michele.
 
{{gap|8em}}[16]
<span style="font-size:80%">16</span> Breaco e Landriglier lascia a man manca,
Breaco e Landriglier lascia a man manca,
e va radendo il gran lito britone;
eE poiva siradendo drizzail invêrgran l’arenalito bianca,britone;
E poi si drizza invêr l’arena bianca,
onde Ingleterra si nomò Albione;
Onde Ingleterra si nomò Albione;
ma il vento, ch’era da meriggie, manca,
Ma il vento, ch’era da meriggie, manca,
e soffia tra il ponente e l’aquilone
conE tantasoffia forza,tra cheil faponente ale basso porrel’aquilone
tutteCon letanta veleforza, eche fa peral poppabasso torre.porre
Tutte le vele, e sé per poppa torre.
 
<span style="font-size:80%">17</span> Quanto il navilio inanzi era venuto
{{gap|8em}}[17]
in quattro giorni, in un ritornò indietro,
Quanto il navilio inanzi era venuto
ne l’alto mar dal buon nochier tenuto,
cheIn nonquattro diagiorni, in terra e sembri un fragilritornò vetro.indietro,
Ne l’alto mar dal buon nochier tenuto,
Che non dia in terra e sembri un fragil vetro.
Il vento, poi che furioso suto
fuFu quattro giorni, il quinto cangiò metro:
lasciòLasciò senza contrasto il legno entrare
doveDove il fiume d’Anversa ha foce in mare.
 
{{gap|8em}}[18]
<span style="font-size:80%">18</span> Tosto che ne la foce entrò lo stanco
Tosto che ne la foce entrò lo stanco
nochier col legno afflitto, e il lito prese,
Nochier col legno afflitto, e il lito prese,
fuor d’una terra che sul destro fianco
diFuor queld’una fiumeterra sedeva,che unsul vecchiodestro scese,fianco
Di quel fiume sedeva, un vecchio scese,
di molta età, per quanto il crine bianco
neDi davamolta indicio;età, ilper qualquanto tuttoil cortese,crine bianco
dopoNe idava saluti,indicio; alil contequal rivoltossetutto cortese,
cheDopo capoi giudicòsaluti, cheal diconte lor fosse.rivoltosse,
Che capo giudicò che di lor fosse.
 
<span style="font-size:80%">19</span> E da parte il pregò d’una donzella,
{{gap|8em}}[19]
ch’a lei venir non gli paresse grave,
E da parte il pregò d’una donzella,
la qual ritroverebbe, oltre che bella,
Ch’a lei venir non gli paresse grave,
più ch’altra al mondo affabile e soave;
La qual ritroverebbe, oltre che bella,
over fosse contento aspettar ch’ella
Più ch’altra al mondo affabile e soave;
verrebbe a trovar lui fin alla nave:
Over fosse contento aspettar ch’ella
né più restio volesse esser di quanti
Verrebbe a trovar lui fin alla nave:
quivi eran giunti cavallieri erranti;
Né più restio volesse esser di quanti
 
Quivi eran giunti cavallieri erranti;
<span style="font-size:80%">20</span> che nessun altro cavallier, ch’arriva
o per terra o per mare a questa foce,
{{gap|8em}}[20]
di ragionar con la donzella schiva,
Che nessun altro cavallier, ch’arriva
per consigliarla in un suo caso atroce.
O per terra o per mare a questa foce,
Di ragionar con la donzella schiva,
Per consigliarla in un suo caso atroce.
Udito questo, Orlando in su la riva
senzaSenza punto indugiarsi uscì veloce;
eE come umano e pien di cortesia,
doveDove il vecchio il menò, prese la via.
 
{{gap|8em}}[21]
<span style="font-size:80%">21</span> Fu ne la terra il paladin condutto
Fu ne la terra il paladin condutto
dentro un palazzo, ove al salir le scale,
unaDentro donnaun trovòpalazzo, pienaove dial luttosalir le scale,
perUna quantodonna iltrovò visopiena nedi facea segnalelutto,
ePer iquanto negriil panniviso chene coprianfacea per tuttosegnale,
eE lei loggenegri epanni leche camerecoprian eper le sale;tutto
laE qual,le dopologge accoglienzae gratale camere e onestale sale;
fattolLa sederqual, glidopo disseaccoglienza ingrata vocee mesta:onesta
Fattol seder, gli disse in voce mesta:
 
<span style="font-size:80%">22</span> - Io voglio che sappiate che figliuola
{{gap|8em}}[22]
fui del conte d’Olanda, a lui sì grata
— Io voglio che sappiate che figliuola
Fui del conte d’Olanda, a lui sì grata
(quantunque prole io non gli fossi sola,
ch’eraCh’era da dui fratelli accompagnata),
ch’aCh’a quanto io gli chiedea, da lui parola
contrariaContraria non mi fu mai replicata.
Standomi lieta in questo stato, avenne
cheChe ne la nostra terra un duca venne.
 
{{gap|8em}}[23]
<span style="font-size:80%">23</span> Duca era di Selandia, e se ne giva
Duca era di Selandia, e se ne giva
verso Biscaglia a guerreggiar coi Mori.
Verso Biscaglia a guerreggiar coi Mori.
La bellezza e l’età ch’in lui fioriva,
eE li non più da me sentiti amori
conCon poca guerra me gli fer captiva;
tantoTanto più che, per quel ch’apparea fuori,
ioIo credea e credo, e creder credo il vero,
ch’amasseCh’amasse ed ami me con cor sincero.
 
{{gap|8em}}[24]
<span style="font-size:80%">24</span> Quei giorni che con noi contrario vento,
Quei giorni che con noi contrario agli altrivento, a me propizio, il tenne
Contrario agli altri, a me propizio, il tenne
(ch’agli altri fur quaranta, a me un momento;
cosìCosì al fuggire ebbon veloci penne),
fummoFummo più volte insieme a parlamento,
doveDove, che ’l matrimonio con solenne
ritoRito al ritorno suo saria tra nui
miMi promise egli, ed io ’l promisi a lui.
 
{{gap|8em}}[25]
<span style="font-size:80%">25</span> Bireno a pena era da noi partito
Bireno a pena era da noi partito
(che così ha nome il mio fedele amante),
cheChe ’l re di Frisa (la qual, quanto il lito
delDel mar divide il fiume, è a noi distante),
disegnandoDisegnando il figliuol farmi marito,
ch’unicoCh’unico al mondo avea, nomato Arbante,
perPer li più degni del suo stato manda
aA domandarmi al mio padre in Olanda.
 
{{gap|8em}}[26]
<span style="font-size:80%">26</span> Io ch’all’amante mio di quella fede
Io ch’all’amante mio di quella fede
mancar non posso, che gli aveva data,
Mancar non posso, che gli aveva data,
e anco ch’io possa. Amor non mi conciede
cheE poteranco voglia,ch’io epossa. ch’ioAmor sianon tantomi ingrata;conciede
Che poter voglia, e ch’io sia tanto ingrata;
per ruinar la pratica ch’in piede
Per ruinar la pratica ch’in piede
era gagliarda, e presso al fin guidata,
dicoEra a mio padregagliarda, chee primapresso ch’inal Frisafin guidata,
miDico diaa maritomio padre, ioche voglioprima esserech’in uccisa.Frisa
Mi dia marito, io voglio essere uccisa.
 
<span style="font-size:80%">27</span> Il mio buon padre, al qual sol piacea quanto
{{gap|8em}}[27]
a me piacea, né mai turbar mi volse,
Il mio buon padre, al qual sol piacea quanto
per consolarmi e far cessare il pianto
ch’ioA neme faceapiacea, la praticamai disciolse:turbar mi volse,
diPer checonsolarmi ile superbofar recessare di Frisail tantopianto
Ch’io ne facea, la pratica disciolse:
isdegno prese e a tanto odio si volse,
Di che il superbo re di Frisa tanto
ch’entrò in Olanda, e cominciò la guerra
cheIsdegno tuttoprese ile sanguea miotanto cacciòodio sotterra.si volse,
Ch’entrò in Olanda, e cominciò la guerra
 
Che tutto il sangue mio cacciò sotterra.
<span style="font-size:80%">28</span> Oltre che sia robusto, e sì possente,
che pochi pari a nostra età ritruova,
{{gap|8em}}[28]
e sì astuto in mal far, ch’altrui niente
Oltre che sia robusto, e sì possente,
la possanza, l’ardir, l’ingegno giova;
Che pochi pari a nostra età ritruova,
porta alcun’arme che l’antica gente
nonE vide mai, néastuto fuorin ch’amal luifar, lach’altrui nuova:niente
La possanza, l’ardir, l’ingegno giova;
un ferro bugio, lungo da dua braccia,
Porta alcun’arme che l’antica gente
dentro a cui polve ed una palla caccia.
Non vide mai, né fuor ch’a lui, la nuova:
 
Un ferro bugio, lungo da dua braccia,
<span style="font-size:80%">29</span> Col fuoco dietro ove la canna è chiusa,
toccaDentro una spiragliocui chepolve sied vedeuna apalla pena;caccia.
a guisa che toccare il medico usa
{{gap|8em}}[29]
dove è bisogno d’allacciar la vena:
Col fuoco dietro ove la canna è chiusa,
onde vien con tal suon la palla esclusa,
cheTocca siun può dirspiraglio che tuonasi evede chea balenapena;
A menguisa che sogliatoccare il fulminemedico ove passa,usa
Dove è bisogno d’allacciar la vena:
ciò che tocca, arde, abatte, apre e fracassa.
Onde vien con tal suon la palla esclusa,
 
Che si può dir che tuona e che balena;
<span style="font-size:80%">30</span> Pose due volte il nostro campo in rotta
con questomen inganno,che esoglia iil mieifulmine fratelliove uccise:passa,
nelCiò primoche assaltotocca, ilarde, primo;abatte, cheapre lae botta,fracassa.
rotto l’usbergo, in mezzo il cor gli mise;
{{gap|8em}}[30]
ne l’altra zuffa a l’altro, il quale in frotta
Pose due volte il nostro campo in rotta
fuggìa, dal corpo l’anima divise;
Con questo inganno, e i miei fratelli uccise:
e lo ferì lontan dietro la spalla,
eNel fuorprimo delassalto pettoil uscirprimo; feceche la palla.botta,
Rotto l’usbergo, in mezzo il cor gli mise;
 
Ne l’altra zuffa a l’altro, il quale in frotta
<span style="font-size:80%">31</span> Difendendosi poi mio padre un giorno
Fuggìa, dal corpo l’anima divise;
dentro un castel che sol gli era rimaso,
cheE tuttolo ilferì restolontan aveadietro perdutola intornospalla,
loE fe’fuor condel similpetto colpouscir irefece all’occaso;la palla.
che mentre andava e che facea ritorno,
{{gap|8em}}[31]
provedendo or a questo or a quel caso,
Difendendosi poi mio padre un giorno
dal traditor fu in mezzo gli occhi colto,
Dentro un castel che sol gli era rimaso,
che l’avea di lontan di mira tolto.
Che tutto il resto avea perduto intorno,
 
Lo fe’ con simil colpo ire all’occaso;
<span style="font-size:80%">32</span> Morto i fratelli e il padre, e rimasa io
Che mentre andava e che facea ritorno,
de l’isola d’Olanda unica erede,
ilProvedendo reor dia Frisa,questo perchéor aveaa disioquel caso,
diDal bentraditor fermarefu in quellomezzo statogli ilocchi piedecolto,
miChe fal’avea sapere,di elontan cosìdi almira popul mio,tolto.
che pace e che riposo mi conciede,
{{gap|8em}}[32]
quando io vogli or, quel che non volsi inante,
Morto i fratelli e il padre, e rimasa io
tor per marito il suo figliuolo Arbante.
De l’isola d’Olanda unica erede,
 
Il re di Frisa, perché avea disio
<span style="font-size:80%">33</span> Io per l’odio non sì, che grave porto
aDi luiben efermare ain tuttaquello lastato suail iniqua schiattapiede,
ilMi qualfa m’hasapere, duie fratelli ecosì ’lal padrepopul mortomio,
Che pace e che riposo mi conciede,
saccheggiata la patria, arsa e disfatta;
comeQuando perchéio avogli coluior, nonquel vo’che non farvolsi tortoinante,
aTor cuiper giàmarito lail promessasuo avevafigliuolo fatta,Arbante.
ch’altr’uomo non saria che mi sposasse,
{{gap|8em}}[33]
fin che di Spagna a me non ritornasse:
Io per l’odio non sì, che grave porto
 
A lui e a tutta la sua iniqua schiatta,
<span style="font-size:80%">34</span> - Per un mal ch’io patisco, ne vo’ cento
Il qual m’ha dui fratelli e ’l padre morto,
patir (rispondo), e far di tutto il resto;
esserSaccheggiata mortala patria, arsa viva, e che sia al ventodisfatta;
laCome cenerperché sparsa,a inanzicolui chenon vo’ far questo. -torto,
A cui già la promessa aveva fatta,
Ch’altr’uomo non saria che mi sposasse,
Fin che di Spagna a me non ritornasse:
{{gap|8em}}[34]
— Per un mal ch’io patisco, ne vo’ cento
Patir (rispondo), e far di tutto il resto;
Esser morta, arsa viva, e che sia al vento
La cener sparsa, inanzi che far questo. —
Studia la gente mia di questo intento
tormiTormi: chi priega, e chi mi fa protesto
diDi dargli in mano me e la terra, prima
cheChe la mia ostinazion tutti ci opprima.
 
{{gap|8em}}[35]
<span style="font-size:80%">35</span> Così, poi che i protesti e i prieghi invano
Così, poi che i protesti e i prieghi invano
vider gittarsi, e che pur stava dura,
preseroVider accordo col Frisonegittarsi, e inche pur stava manodura,
comePresero aveanaccordo dettocol Frisone, gli dier me e lein mura.mano,
Come avean detto, gli dier me e le mura.
Quel, senza farmi alcuno atto villano,
deDe la vita e del regno m’assicura,
purPur ch’io indolcisca l’indurate voglie,
eE che d’Arbante suo mi faccia moglie.
 
{{gap|8em}}[36]
<span style="font-size:80%">36</span> Io che sforzar così mi veggio, voglio,
Io che sforzar così mi veggio, voglio,
per uscirgli di man, perder la vita;
maPer seuscirgli priadi nonman, mi vendico,perder mila dogliovita;
piùMa chese dipria quantanon ingiuriami abbiavendico, patita.mi doglio
Più che di quanta ingiuria abbia patita.
Fo pensier molti; e veggio al mio cordoglio
cheChe solo il simular può dare aita:
fingoFingo ch’io brami, non che non mi piaccia,
cheChe mi perdoni e sua nuora mi faccia.
 
{{gap|8em}}[37]
<span style="font-size:80%">37</span> Fra molti ch’al servizio erano stati
Fra molti ch’al servizio erano stati
già di mio padre, io scelgo dui fratelli,
Già di grandemio ingegnopadre, e diio granscelgo cordui dotatifratelli,
maDi piùgrande diingegno verae fede,di comegran quellicor dotati,
cheMa cresciuticipiù indi cortevera edfede, allevaticome quelli
siChe soncresciutici conin noicorte daed teneri citelli;allevati
eSi tantoson miei,con chenoi pocoda lorteneri parriacitelli;
laE vitatanto pormiei, perche lapoco salutelor mia.parria
La vita por per la salute mia.
 
<span style="font-size:80%">38</span> Communico con loro il mio disegno:
{{gap|8em}}[38]
essi prometton d’essermi in aiuto.
Communico con loro il mio disegno:
Essi prometton d’essermi in aiuto.
L’un viene in Fiandra, e v’apparecchia un legno;
l’altroL’altro meco in Olanda ho ritenuto.
Or mentre i forestieri e quei del regno
s’invitanoS’invitano alle nozze, fu saputo
cheChe Bireno in Biscaglia avea una armata,
perPer venire in Olanda, apparecchiata.
 
{{gap|8em}}[39]
<span style="font-size:80%">39</span> Però che, fatta la prima battaglia
Però che, fatta la prima battaglia
dove fu rotto un mio fratello e ucciso,
spacciarDove tostofu rotto un corriermio fecifratello ine Biscagliaucciso,
Spacciar tosto un corrier feci in Biscaglia,
che portassi a Bireno il tristo aviso;
Che portassi a Bireno il tristo aviso;
il qual mentre che s’arma e si travaglia,
dalIl requal dimentre Frisache ils’arma restoe fusi conquiso.travaglia,
Dal re di Frisa il resto fu conquiso.
Bireno, che di ciò nulla sapea,
perPer darci aiuto i legni sciolti avea.
 
{{gap|8em}}[40]
<span style="font-size:80%">40</span> Di questo avuto aviso il re frisone,
Di questo avuto aviso il re frisone,
de le nozze al figliuol la cura lassa;
eDe conle l’armatanozze suaal nelfigliuol marla sicura pone:lassa;
truovaE ilcon duca,l’armata losua rompe,nel ardemar esi fracassa,pone:
e,Truova comeil vuolduca, Fortunalo rompe, ilarde fae prigione;fracassa,
maE, dicome ciòvuol ancorFortuna, lail nuovafa a noi non passa.prigione;
Ma di ciò ancor la nuova a noi non passa.
Mi sposa intanto il giovene, e si vuole
mecoMeco corcar come si corchi il sole.
 
{{gap|8em}}[41]
<span style="font-size:80%">41</span> Io dietro alle cortine avea nascoso
Io dietro alle cortine avea nascoso
quel mio fedele; il qual nulla si mosse
primaQuel chemio afedele; meil venirqual videnulla losi sposo;mosse
Prima che a me venir vide lo sposo;
e non l’attese che corcato fosse,
E non l’attese che corcato fosse,
ch’alzò un’accetta, e con sì valoroso
Ch’alzò un’accetta, e con sì valoroso
braccio dietro nel capo lo percosse,
cheBraccio glidietro levònel lacapo vitalo e la parola:percosse,
ioChe saltaigli presta,levò ela glivita segaie la gola.parola:
Io saltai presta, e gli segai la gola.
 
<span style="font-size:80%">42</span> Come cadere il bue suole al macello,
{{gap|8em}}[42]
cade il malnato giovene, in dispetto
Come cadere il bue suole al macello,
del re Cimosco, il più d’ogn’altro fello;
Cade il malnato giovene, in dispetto
che l’empio re di Frisa è così detto,
Del re Cimosco, il più d’ogn’altro fello;
che morto l’uno e l’altro mio fratello
Che l’empio re di Frisa è così detto,
m’avea col padre, e per meglio suggetto
Che morto l’uno e l’altro mio fratello
farsi il mio stato, mi volea per nuora;
M’avea col padre, e per meglio suggetto
e forse un giorno uccisa avria me ancora.
Farsi il mio stato, mi volea per nuora;
 
E forse un giorno uccisa avria me ancora.
<span style="font-size:80%">43</span> Prima ch’altro disturbo vi si metta,
tolto quel che più vale e meno pesa,
{{gap|8em}}[43]
il mio compagno al mar mi cala in fretta
Prima ch’altro disturbo vi si metta,
da la finestra a un canape sospesa,
Tolto dovequel attentoche ilpiù suovale fratelloe aspettameno pesa,
Il mio compagno al mar mi cala in fretta
sopra la barca ch’avea in Fiandra presa.
Da la finestra a un canape sospesa,
Là dove attento il suo fratello aspetta
Sopra la barca ch’avea in Fiandra presa.
Demmo le vele ai venti e i remi all’acque,
eE tutti ci salvian, come a Dio piacque.
 
{{gap|8em}}[44]
<span style="font-size:80%">44</span> Non so se ’l re di Frisa più dolente
Non so se ’l re di Frisa più dolente
del figliuol morto, o se più d’ira acceso
fosseDel contrafigliuol di memorto, cheo se ’lpiù d’ira seguenteacceso
giunseFosse contra dovedi sime, trovòche ’l offeso.dì seguente
Giunse là dove si trovò sì offeso.
Superbo ritornava egli e sua gente
deDe la vittoria e di Bireno preso;
eE credendo venire a nozze e a festa,
ogniOgni cosa trovò scura e funesta.
 
{{gap|8em}}[45]
<span style="font-size:80%">45</span> La pietà del figliuol, l’odio ch’aveva
La pietà del figliuol, l’odio ch’aveva
a me, né dì né notte il lascia mai.
A me, né dì né notte il lascia mai.
Ma perché il pianger morti non rileva,
eE la vendetta sfoga l’odio assai,
laLa parte del pensier, ch’esser doveva
deDe la pietade in sospirare e in guai,
vuolVuol che con l’odio a investigar s’unisca,
comeCome egli m’abbia in mano e mi punisca.
 
{{gap|8em}}[46]
<span style="font-size:80%">46</span> Quei tutti che sapeva e gli era detto
Quei tutti che mi fossino amici,sapeva oe digli queiera mieidetto
Che mi fossino amici, o di quei miei
che m’aveano aiutata a far l’effetto,
Che m’aveano aiutata a far l’effetto,
uccise, o lor beni arse, o li fe’ rei.
Uccise, o lor beni arse, o li fe’ rei.
Volse uccider Bireno in mio dispetto;
cheChe d’altro sì doler non mi potrei:
gliGli parve poi, se vivo lo tenesse,
cheChe per pigliarmi, in man la rete avesse.
 
{{gap|8em}}[47]
<span style="font-size:80%">47</span> Ma gli propone una crudele e dura
Ma gli propone una crudele e dura
condizion: gli fa termine un anno,
alCondizion: fingli del qual glifa daràtermine morteun oscuraanno,
seAl primafin eglidel perqual forzagli odarà permorte ingannooscura,
conSe amiciprima eegli parentiper nonforza procurao per inganno,
conCon tutto ciò che ponnoamici e ciòparenti chenon sannoprocura,
diCon darmiglitutto inciò prigion:che ponno chee laciò che viasanno,
diDi luidarmigli salvarein èprigion: sol lache mortela mia.via
Di lui salvare è sol la morte mia.
 
<span style="font-size:80%">48</span> Ciò che si possa far per sua salute,
{{gap|8em}}[48]
fuor che perder me stessa, il tutto ho fatto.
Ciò che si possa far per sua salute,
Fuor che perder me stessa, il tutto ho fatto.
Sei castella ebbi in Fiandra, e l’ho vendute:
eE ’l poco o ’l molto prezzo ch’io n’ho tratto,
parteParte, tentando per persone astute
iI guardiani corrumpere, ho distratto;
eE parte, per far muovere alli danni
diDi quell’empio or gl’Inglesi, or gli Alamanni.
 
{{gap|8em}}[49]
<span style="font-size:80%">49</span> I mezzi, o che non abbiano potuto,
I mezzi, o che non abbian fatto il doverabbiano loropotuto,
O che non abbian fatto il dover loro,
m’hanno dato parole e non aiuto;
M’hanno dato parole e non aiuto;
e sprezzano or che n’han cavato l’oro:
eE pressosprezzano alor fineche iln’han terminecavato è venuto,l’oro:
dopoE ilpresso qualal fine la forzail termine ’lè tesorovenuto,
potràDopo giungeril piùqual a tempo,la forza che morte’l tesoro
ePotrà straziogiunger schivipiù ala miotempo, caro consorte.che morte
E strazio schivi al mio caro consorte.
 
<span style="font-size:80%">50</span> Mio padre e’ miei fratelli mi son stati
{{gap|8em}}[50]
morti per lui; per lui toltomi il regno;
Mio padre e’ miei fratelli mi son stati
per lui quei pochi beni che restati
Morti per lui; per lui toltomi il regno;
m’eran, del viver mio soli sostegno,
perPer trarlolui diquei prigionepochi hobeni disipati:che restati
M’eran, del viver mio soli sostegno,
né mi resta ora in che più far disegno,
Per trarlo di prigione ho disipati:
se non d’andarmi io stessa in mano a porre
di mi crudelresta nimico,ora ein luiche disciorre.più far disegno,
Se non d’andarmi io stessa in mano a porre
 
Di sì crudel nimico, e lui disciorre.
<span style="font-size:80%">51</span> Se dunque da far altro non mi resta,
né si truova al suo scampo altro riparo
{{gap|8em}}[51]
che per lui por questa mia vita, questa
Se dunque da far altro non mi resta,
mia vita per lui por mi sarà caro.
Né si truova al suo scampo altro riparo
Che per lui por questa mia vita, questa
Mia vita per lui por mi sarà caro.
Ma sola una paura mi molesta,
cheChe non saprò far patto così chiaro,
cheChe m’assicuri che non sia il tiranno,
poiPoi ch’avuta m’avrà, per fare inganno.
 
{{gap|8em}}[52]
<span style="font-size:80%">52</span> Io dubito che poi che m’avrà in gabbia
Io dubito che poi che m’avrà in gabbia
e fatto avrà di me tutti li strazi,
E Birenofatto peravrà questodi ame lasciaretutti abbiali strazi,
ch’esserBireno per mequesto scioltoa milasciare ringrazi;abbia,
come periuro,ch’esser eper pienme disciolto tantami rabbia,ringrazi;
cheCome diperiuro, mee solapien uccider nondi sitanta sazi:rabbia,
e quel ch’avràChe di me, sola uccider piùnon si menosazi:
facciaE quel ch’avrà di poime, né delpiù misero Bireno.meno
Faccia di poi del misero Bireno.
 
<span style="font-size:80%">53</span> Or la cagion che conferir con voi
{{gap|8em}}[53]
mi fa i miei casi, e ch’io li dico a quanti
Or la cagion che conferir con voi
signori e cavallier vengono a noi,
Mi fa i miei casi, e ch’io li dico a quanti
è solo acciò, parlandone con tanti,
Signori e cavallier vengono a noi,
m’insegni alcun d’assicurar che, poi
È solo acciò, parlandone con tanti,
ch’a quel crudel mi sia condotta avanti,
M’insegni alcun d’assicurar che, poi
non abbia a ritener Bireno ancora,
Ch’a quel crudel mi sia condotta avanti,
né voglia, morta me, ch’esso poi mora.
Non abbia a ritener Bireno ancora,
 
Né voglia, morta me, ch’esso poi mora.
<span style="font-size:80%">54</span> Pregato ho alcun guerrier, che meco sia
quando io mi darò in mano al re di Frisa;
{{gap|8em}}[54]
ma mi prometta e la sua fe’ mi dia,
Pregato ho alcun guerrier, che meco sia
che questo cambio sarà fatto in guisa,
ch’aQuando unio tempomi iodarò in mano data,al ere liberatodi fiaFrisa;
Ma mi prometta e la sua fe’ mi dia,
Che questo cambio sarà fatto in guisa,
Ch’a un tempo io data, e liberato fia
Bireno: sì che quando io sarò uccisa,
morròMorrò contenta, poi che la mia morte
avràAvrà dato la vita al mio consorte.
 
{{gap|8em}}[55]
<span style="font-size:80%">55</span> Né fino a questo dì truovo chi toglia
Né fino a questo dì truovo chi toglia
sopra la fede sua d’assicurarmi,
Sopra la fede sua d’assicurarmi,
che quando io sia condotta, e che mi voglia
Che quando io sia condotta, e che mi voglia
aver quel re, senza Bireno darmi,
egliAver nonquel lascieràre, contrasenza miaBireno vogliadarmi,
Egli non lascierà contra mia voglia
che presa io sia: sì teme ognun quell’armi;
Che presa io sia: sì teme ognun quell’armi;
teme quell’armi, a cui par che non possa
starTeme piastra incontraquell’armi, ea cui siapar quantoche vuolnon grossa.possa
Star piastra incontra, e sia quanto vuol grossa.
 
<span style="font-size:80%">56</span> Or, s’in voi la virtù non è diforme
{{gap|8em}}[56]
dal fier sembiante e da l’erculeo aspetto,
Or, s’in voi la virtù non è diforme
e credete poter darmegli, e torme
Dal fier sembiante e da l’erculeo aspetto,
anco da lui, quando non vada retto;
siateE contentocredete d’esserpoter mecodarmegli, ae pormetorme
neAnco leda manlui, sue: ch’ioquando non avròvada sospetto,retto;
quandoSiate voicontento siated’esser meco, sea ben ioporme
poiNe nele morrò,man chesue: muorach’io ilnon signoravrò mio. -sospetto,
Quando voi siate meco, se ben io
 
Poi ne morrò, che muora il signor mio. —
<span style="font-size:80%">57</span> Qui la donzella il suo parlar conchiuse,
che con pianto e sospir spesso interroppe.
{{gap|8em}}[57]
Qui la donzella il suo parlar conchiuse,
Che con pianto e sospir spesso interroppe.
Orlando, poi ch’ella la bocca chiuse,
leLe cui voglie al ben far mai non fur zoppe,
inIn parole con lei non si diffuse;
cheChe di natura non usava troppe:
maMa le promise, e la sua fé le diede,
cheChe farìa più di quel ch’ella gli chiede.
 
{{gap|8em}}[58]
<span style="font-size:80%">58</span> Non è sua intenzion ch’ella in man vada
Non è sua intenzion ch’ella in man vada
del suo nimico per salvar Bireno:
benDel salveràsuo amendui,nimico seper lasalvar sua spadaBireno:
eBen l’usatosalverà valoramendui, nonse glila viensua meno.spada
E l’usato valor non gli vien meno.
Il medesimo dì piglian la strada,
poiPoi c’hanno il vento prospero e sereno.
Il paladin s’affretta; che di gire
all’isolaAll’isola del mostro avea desire.
 
{{gap|8em}}[59]
<span style="font-size:80%">59</span> Or volta all’una, or volta all’altra banda
Or volta all’una, or volta all’altra banda
per gli alti stagni il buon nochier la vela:
Per gli alti stagni il buon nochier la vela:
scuopre un’isola e un’altra di Zilanda;
scuopreScuopre una inanzi,un’isola e un’altra a dietrodi cela.Zilanda;
Scuopre una inanzi, e un’altra a dietro cela.
Orlando smonta il terzo dì in Olanda;
maMa non smonta colei che si querela
delDel re di Frisa: Orlando vuol che intenda
laLa morte di quel rio, prima che scenda.
 
{{gap|8em}}[60]
<span style="font-size:80%">60</span> Nel lito armato il paladino varca
Nel lito armato il paladino varca
sopra un corsier di pel tra bigio e nero,
nutritoSopra inun Fiandracorsier edi natopel intra bigio e Danismarcanero,
grandeNutrito ein possenteFiandra assaie piùnato chein leggiero;Danismarca,
Grande e possente assai più che leggiero;
però ch’avea, quando si messe in barca,
inPerò Bretagnach’avea, lasciatoquando ilsi suomesse in destrierobarca,
quelIn BrigliadorBretagna lasciato belloil esuo sì gagliardodestriero,
cheQuel nonBrigliador ha paragon,bello fuore che Baiardo.gagliardo,
Che non ha paragon, fuor che Baiardo.
 
<span style="font-size:80%">61</span> Giunge Orlando a Dordreche, e quivi truova
{{gap|8em}}[61]
di molta gente armata in su la porta;
Giunge Orlando a Dordreche, e quivi truova
sì perché sempre, ma più quando è nuova,
secoDi ognimolta signoriagente sospettoarmata in su la porta;
perché dianzisempre, giuntama erapiù unaquando è nuova,
Seco ogni signoria sospetto porta;
che di Selandia con armata scorta
di naviliperché edianzi digiunta genteera ununa cugin vienenuova,
Che di quel signor che quiSelandia prigioncon siarmata tiene.scorta
Di navili e di gente un cugin viene
 
Di quel signor che qui prigion si tiene.
<span style="font-size:80%">62</span> Orlando prega uno di lor, che vada
e dica al re, ch’un cavalliero errante
{{gap|8em}}[62]
disia con lui provarsi a lancia e a spada;
Orlando prega uno di lor, che vada
ma che vuol che tra lor sia patto inante:
cheE sedica ’lal re fa che, chich’un locavalliero sfida, cada,errante
Disia con lui provarsi a lancia e a spada;
la donna abbia d’aver, ch’uccise Arbante;
Ma che ’lvuol cavallierche l’hatra inlor locosia nonpatto lontanoinante:
Che se ’l re fa che, chi lo sfida, cada,
da poter sempremai darglila in mano;
La donna abbia d’aver, ch’uccise Arbante;
 
Che ’l cavallier l’ha in loco non lontano
<span style="font-size:80%">63</span> ed all’incontro vuol che ’l re prometta,
Da poter sempremai darglila in mano;
ch’ove egli vinto ne la pugna sia,
{{gap|8em}}[63]
Ed all’incontro vuol che ’l re prometta,
Ch’ove egli vinto ne la pugna sia,
Bireno in libertà subito metta,
eE che lo lasci andare alla sua via.
Il fante al re fa l’ambasciata in fretta:
maMa quel, che né virtù né cortesia
conobbeConobbe mai, drizzò tutto il suo intento
allaAlla fraude, all’inganno, al tradimento.
 
{{gap|8em}}[64]
<span style="font-size:80%">64</span> Gli par ch’avendo in mano il cavalliero,
Gli par ch’avendo in mano il cavalliero,
avrà la donna ancor, che sì l’ha offeso,
s’inAvrà possanzala didonna luiancor, lache donna èl’ha verooffeso,
cheS’in sipossanza ritruovi,di elui illa fantedonna haè ben inteso.vero
Che si ritruovi, e il fante ha ben inteso.
Trenta uomini pigliar fece sentiero
diversoDiverso da la porta ov’era atteso,
cheChe dopo occulto ed assai lungo giro,
dietroDietro alle spalle al paladino usciro.
 
{{gap|8em}}[65]
<span style="font-size:80%">65</span> Il traditore intanto dar parole
Il traditore intanto dar parole
fatto gli avea, sin che i cavalli e i fanti
vedeFatto essergli giuntiavea, alsin locoche ovei glicavalli e i vuole;fanti
daVede laesser portagiunti esceal poiloco conove altretanti.gli vuole;
Da la porta esce poi con altretanti.
Come le fere e il bosco cinger suole
peritoPerito cacciator da tutti i canti;
comeCome appresso a Volana i pesci e l’onda
conCon lunga rete il pescator circonda:
 
{{gap|8em}}[66]
<span style="font-size:80%">66</span> così per ogni via dal re di Frisa,
Così per ogni via dal re di Frisa,
che quel guerrier non fugga, si provede.
Che quel guerrier non fugga, si provede.
Vivo lo vuole, e non in altra guisa:
eE questo far sì facilmente crede,
cheChe ’l fulmine terrestre, con che uccisa
haHa tanta e tanta gente, ora non chiede;
cheChe quivi non gli par che si convegna,
doveDove pigliar, non far morir, disegna.
 
{{gap|8em}}[67]
<span style="font-size:80%">67</span> Qual cauto ucellator che serba vivi,
Qual cauto ucellator che serba vivi,
intento a maggior preda, i primi augelli,
Intento a maggior preda, i primi augelli,
acciò in più quantitade altri captivi
Acciò in più quantitade altri captivi
faccia col giuoco e col zimbel di quelli:
talFaccia essercol volsegiuoco ile recol Cimoscozimbel quividi quelli:
maTal già nonesser volse Orlandoil esserre diCimosco quelliquivi:
cheMa sigià lascinnon pigliarvolse alOrlando primoesser tratto;di quelli
Che si lascin pigliar al primo tratto;
e tosto roppe il cerchio ch’avean fatto.
E tosto roppe il cerchio ch’avean fatto.
 
<span style="font-size:80%">68</span> Il cavallier d’Anglante, ove più spesse
{{gap|8em}}[68]
vide le genti e l’arme, abbassò l’asta;
Il cavallier d’Anglante, ove più spesse
ed uno in quella e poscia un altro messe,
eVide unle altrogenti e un altrol’arme, che sembrar diabbassò pastal’asta;
eEd finuno ain seiquella vee n’infilzò,poscia eun lialtro ressemesse,
E un altro e un altro, che sembrar di pasta;
tutti una lancia: e perch’ella non basta
E fin a piùsei capir,ve lasciòn’infilzò, ile settimoli fuoreresse
feritoTutti sì,una chelancia: die quelperch’ella colponon muore.basta
A più capir, lasciò il settimo fuore
 
Ferito sì, che di quel colpo muore.
<span style="font-size:80%">69</span> Non altrimente ne l’estrema arena
veggiàn le rane de canali e fosse
{{gap|8em}}[69]
dal cauto arcier nei fianchi e ne la schiena,
Non altrimente ne l’estrema arena
l’una vicina all’altra, esser percosse;
Veggiàn dale larane freccia,de fincanali chee tutta pienafosse
Dal cauto arcier nei fianchi e ne la schiena,
non sia da un capo all’altro, esser rimosse.
L’una vicina all’altra, esser percosse;
Né da la freccia, fin che tutta piena
Non sia da un capo all’altro, esser rimosse.
La grave lancia Orlando da sé scaglia,
eE con la spada entrò ne la battaglia.
 
{{gap|8em}}[70]
<span style="font-size:80%">70</span> Rotta la lancia, quella spada strinse,
Rotta la lancia, quella spada strinse,
quella che mai non fu menata in fallo;
eQuella adche ognimai colpo,non ofu tagliomenata oin punta, estinsefallo;
quandoE uomoad aogni piedicolpo, eo quandotaglio uomoo apunta, cavallo:estinse
Quando uomo a piedi, e quando uomo a cavallo:
dove toccò, sempre in vermiglio tinse
Dove toccò, sempre in vermiglio tinse
l’azzurro, il verde, il bianco, il nero, il giallo.
L’azzurro, il verde, il bianco, il nero, il giallo.
Duolsi Cimosco che la canna e il fuoco
secoSeco or non ha, quando v’avrian più loco.
 
{{gap|8em}}[71]
<span style="font-size:80%">71</span> E con gran voce e con minacce chiede
E con gran voce e con minacce chiede
che portati gli sian, ma poco è udito;
cheChe chiportati hagli ritrattosian, ama salvamentopoco ilè piedeudito;
neChe lachi città,ha nonritratto èa d’uscirsalvamento piùil ardito.piede
Ne la città, non è d’uscir più ardito.
Il re frison, che fuggir gli altri vede,
d’esserD’esser salvo egli ancor piglia partito:
correCorre alla porta, e vuole alzare il ponte,
maMa troppo è presto ad arrivare il conte.
 
{{gap|8em}}[72]
<span style="font-size:80%">72</span> Il re volta le spalle, e signor lassa
Il re volta le spalle, e signor lassa
del ponte Orlando e d’amendue le porte;
Del ponte Orlando e d’amendue le porte;
e fugge, e inanzi a tutti gli altri passa,
E fugge, e inanzi a tutti gli altri passa,
mercé che ’l suo destrier corre più forte.
Mercé che ’l suo destrier corre più forte.
Non mira Orlando a quella plebe bassa:
vuoleVuole il fellon, non gli altri, porre a morte;
maMa il suo destrier sì al corso poco vale,
cheChe restio sembra, e chi fugge, abbia l’ale.
 
{{gap|8em}}[73]
<span style="font-size:80%">73</span> D’una in un’altra via si leva ratto
D’una in un’altra via si leva ratto
di vista al paladin; ma indugia poco,
cheDi tornavista conal nuove armipaladin; chema s’haindugia fattopoco,
portareChe intantotorna ilcon cavonuove ferroarmi; eche ils’ha fuoco:fatto
ePortare dietrointanto unil cantocavo postosiferro e diil piatto,fuoco:
E dietro un canto postosi di piatto,
l’attende, come il cacciatore al loco,
L’attende, come il cacciatore al loco,
coi cani armati e con lo spiedo, attende
Coi cani armati e con lo spiedo, attende
il fier cingial che ruinoso scende;
Il fier cingial che ruinoso scende;
 
<span style="font-size:80%">74</span> che spezza i rami e fa cadere i sassi,
{{gap|8em}}[74]
e ovunque drizzi l’orgogliosa fronte,
Che spezza i rami e fa cadere i sassi,
sembra a tanto rumor che si fracassi
E ovunque drizzi l’orgogliosa fronte,
la selva intorno, e che si svella il monte.
Sembra a tanto rumor che si fracassi
La selva intorno, e che si svella il monte.
Sta Cimosco alla posta, acciò non passi
senzaSenza pagargli il fio l’audace conte:
tostoTosto ch’appare, allo spiraglio tocca
colCol fuoco il ferro, e quel subito scocca.
 
{{gap|8em}}[75]
<span style="font-size:80%">75</span> Dietro lampeggia a guisa di baleno,
Dietro lampeggia a guisa di baleno,
dinanzi scoppia, e manda in aria il tuono.
Dinanzi scoppia, e manda in aria il tuono.
Trieman le mura, e sotto i piè il terreno;
ilIl ciel ribomba al paventoso suono.
L’ardente stral, che spezza e venir meno
faFa ciò ch’incontra, e dà a nessun perdono,
sibilaSibila e stride; ma, come è il desire
diDi quel brutto assassin, non va a ferire.
 
{{gap|8em}}[76]
<span style="font-size:80%">76</span> O sia la fretta, o sia la troppa voglia
O sia la fretta, o sia la troppa voglia
d’uccider quel baron, ch’errar lo faccia;
D’uccider quel baron, ch’errar lo faccia;
o sia che il cor, tremando come foglia,
O sia che il cor, tremando come foglia,
faccia insieme tremare e mani e braccia;
oFaccia lainsieme bontàtremare divinae chemani none vogliabraccia;
cheO ’lla suobontà fedeldivina campion sìche tostonon giaccia:voglia
quelChe colpo’l alsuo ventrefedel delcampion destrier sitosto torse;giaccia:
loQuel cacciòcolpo inal terra,ventre ondedel maidestrier piùsi non sorse.torse;
Lo cacciò in terra, onde mai più non sorse.
 
<span style="font-size:80%">77</span> Cade a terra il cavallo e il cavalliero:
{{gap|8em}}[77]
la preme l’un, la tocca l’altro a pena;
Cade a terra il cavallo e il cavalliero:
che si leva sì destro e sì leggiero,
La preme l’un, la tocca l’altro a pena;
come cresciuto gli sia possa e lena.
Che si leva sì destro e sì leggiero,
Come cresciuto gli sia possa e lena.
Quale il libico Anteo sempre più fiero
surgerSurger solea da la percossa arena,
talTal surger parve, e che la forza, quando
toccòToccò il terren, si radoppiasse a Orlando.
 
{{gap|8em}}[78]
<span style="font-size:80%">78</span> Chi vide mai dal ciel cadere il foco
Chi vide mai dal ciel cadere il foco
che con sì orrendo suon Giove disserra,
Che con sì orrendo suon Giove disserra,
e penetrare ove un richiuso loco
E penetrare ove un richiuso loco
carbon con zolfo e con salnitro serra;
ch’aCarbon penacon arriva,zolfo ae penacon toccasalnitro un poco,serra;
Ch’a pena arriva, a pena tocca un poco,
che par ch’avampi il ciel, non che la terra;
spezzaChe lepar mura,ch’avampi eil iciel, gravinon marmiche svelle,la terra;
eSpezza fale imura, sassie volari singravi allemarmi stelle;svelle,
E fa i sassi volar sin alle stelle;
 
<span style="font-size:80%">79</span> s’imagini che tal, poi che cadendo
{{gap|8em}}[79]
toccò la terra, il paladino fosse:
S’imagini che tal, poi che cadendo
con sì fiero sembiante aspro ed orrendo,
Toccò la terra, il paladino fosse:
da far tremar nel ciel Marte, si mosse.
Con sì fiero sembiante aspro ed orrendo,
Da far tremar nel ciel Marte, si mosse.
Di che smarrito il re frison, torcendo
laLa briglia indietro, per fuggir voltosse;
maMa gli fu dietro Orlando con più fretta,
cheChe non esce da l’arco una saetta:
 
{{gap|8em}}[80]
<span style="font-size:80%">80</span> e quel che non avea potuto prima
E quel che non avea potuto prima
fare a cavallo, or farà essendo a piede.
Fare a cavallo, or farà essendo a piede.
Lo seguita sì ratto, ch’ogni stima
diDi chi nol vide, ogni credenza eccede.
Lo giunse in poca strada; ed alla cima
deDe l’elmo alza la spada, e sì lo fiede,
cheChe gli parte la testa fin al collo,
eE in terra il manda a dar l’ultimo crollo.
 
{{gap|8em}}[81]
<span style="font-size:80%">81</span> Ecco levar ne la città si sente
Ecco levar ne la città si sente
nuovo rumor, nuovo menar di spade;
cheNuovo ’lrumor, cuginnuovo menar di Bireno con la gentespade;
Che ’l cugin di Bireno con la gente
ch’avea condutta da le sue contrade,
poiCh’avea checondutta lada portale ritrovòsue patentecontrade,
eraPoi venutoche dentrola allaporta cittaderitrovò patente,
dalEra paladinovenuto indentro talalla timor riduttacittade,
Dal paladino in tal timor ridutta,
che senza intoppo la può scorrer tutta.
Che senza intoppo la può scorrer tutta.
 
<span style="font-size:80%">82</span> Fugge il populo in rotta, che non scorge
{{gap|8em}}[82]
chi questa gente sia, né che domandi;
Fugge il populo in rotta, che non scorge
ma poi ch’uno ed un altro pur s’accorge
all’abitoChi equesta algente parlarsia, che son Selandi,domandi;
chiedeMa lorpoi pace,ch’uno eed ilun foglioaltro biancopur porge;s’accorge
eAll’abito dicee al capitanparlar, che glison comandiSelandi,
eChiede darlor glipace, vuole controil ifoglio Frisonibianco aiuto,porge;
cheE ’ldice suoal ducacapitan in prigionche gli han ritenuto.comandi,
E dar gli vuol contro i Frisoni aiuto,
 
Che ’l suo duca in prigion gli han ritenuto.
<span style="font-size:80%">83</span> Quel popul sempre stato era nimico
del re di Frisa e d’ogni suo seguace,
{{gap|8em}}[83]
perché morto gli avea il signore antico,
Quel popul sempre stato era nimico
ma più perch’era ingiusto, empio e rapace.
Del re di Frisa e d’ogni suo seguace,
Perché morto gli avea il signore antico,
Ma più perch’era ingiusto, empio e rapace.
Orlando s’interpose come amico
d’ambeD’ambe le parti, e fece lor far pace;
leLe quali unite, non lasciar Frisone
cheChe non morisse o non fosse prigione.
 
{{gap|8em}}[84]
<span style="font-size:80%">84</span> Le porte de le carceri gittate
Le porte de le carceri gittate
a terra sono, e non si cerca chiave.
A terra sono, e non si cerca chiave.
Bireno al conte con parole grate
mostraMostra conoscer l’obligo che gli have.
Indi insieme e con molte altre brigate
seSe ne vanno ove attende Olimpia in nave:
cosìCosì la donna, a cui di ragion spetta
ilIl dominio de l’isola, era detta;
 
{{gap|8em}}[85]
<span style="font-size:80%">85</span> quella che quivi Orlando avea condutto
Quella che quivi Orlando avea condutto
non con pensier che far dovesse tanto;
che laNon pareacon bastar,pensier che postafar indovesse luttotanto;
solChe lei,la loparea sposo avessebastar, ache trarposta diin pianto.lutto
Sol lei, lo sposo avesse a trar di pianto.
Lei riverisce e onora il popul tutto.
Lungo sarebbe a ricontarvi quanto
leiLei Bireno accarezzi, ed ella lui;
quaiQuai grazie al conte rendano ambidui.
 
{{gap|8em}}[86]
<span style="font-size:80%">86</span> Il popul la donzella nel paterno
Il popul la donzella nel paterno
seggio rimette, e fedeltà le giura.
Seggio rimette, e fedeltà le giura.
Ella a Bireno, a cui con nodo eterno
laLa legò Amor d’una catena dura,
deDe lo stato e di sé dona il governo.
Ed egli tratto poi da un’altra cura,
deDe le fortezze e di tutto il domìno
deDe l’isola guardian lascia il cugino;
 
{{gap|8em}}[87]
<span style="font-size:80%">87</span> che tornare in Selandia avea disegno,
Che tornare in Selandia avea disegno,
e menar seco la fedel consorte:
eE diceamenar volerseco farela indifedel nel regnoconsorte:
diE Frisadicea esperienzavoler difare suaindi sorte;nel regno
Di Frisa esperienza di sua sorte;
perché di ciò l’assicurava un pegno
Perché di ciò l’assicurava un pegno
ch’egli aveva in mano, e lo stimava forte:
laCh’egli figliuolaaveva delin remano, chee fralo istimava captivi,forte:
cheLa vifigliuola furdel moltire, aveache trovatafra quivi.i captivi,
Che vi fur molti, avea trovata quivi.
 
<span style="font-size:80%">88</span> E dice ch’egli vuol ch’un suo germano,
{{gap|8em}}[88]
ch’era minor d’età, l’abbia per moglie.
E dice ch’egli vuol ch’un suo germano,
Ch’era minor d’età, l’abbia per moglie.
Quindi si parte il senator romano
ilIl dì medesmo che Bireno scioglie.
Non volse porre ad altra cosa mano,
fraFra tante e tante guadagnate spoglie,
seSe non a quel tormento ch’abbiàn detto
ch’alCh’al fulmine assimiglia in ogni effetto.
 
{{gap|8em}}[89]
<span style="font-size:80%">89</span> L’intenzion non già, perché lo tolle,
L’intenzion non già, perché lo tolle,
fu per voglia d’usarlo in sua difesa;
Fu per voglia d’usarlo in sua difesa;
che sempre atto stimò d’animo molle
Che sempre atto stimò d’animo molle
gir con vantaggio in qualsivoglia impresa:
maGir percon gittarlovantaggio in parte,qualsivoglia onde non volleimpresa:
cheMa maiper potessegittarlo adin uomoparte, piùonde farenon offesa:volle
eChe lamai polvepotesse ead leuomo pallepiù efare tutto il restooffesa:
E la polve e le palle e tutto il resto
seco portò, ch’apparteneva a questo.
Seco portò, ch’apparteneva a questo.
 
<span style="font-size:80%">90</span> E così, poi che fuor de la marea
{{gap|8em}}[90]
nel più profondo mar si vide uscito,
E così, poi che segno lontanfuor nonde sila vedeamarea
del destroNel più profondo mar delsi sinistrovide lito;uscito,
lo tolse,che esegno disse:lontan -non Acciò più nonsi isteavedea
Del destro più né del sinistro lito;
mai cavallier per te d’esser ardito,
Lo quantotolse, ile buonodisse: val, maiAcciò più sinon vantiistea
ilMai riocavallier per te valerd’esser ardito, qui giù rimanti.
Né quanto il buono val, mai più si vanti
 
Il rio per te valer, qui giù rimanti.
<span style="font-size:80%">91</span> O maladetto, o abominoso ordigno,
che fabricato nel tartareo fondo
{{gap|8em}}[91]
fosti per man di Belzebù maligno
O maladetto, o abominoso ordigno,
che ruinar per te disegnò il mondo,
Che fabricato nel tartareo fondo
all’inferno, onde uscisti, ti rasigno. -
Fosti per man di Belzebù maligno
Che ruinar per te disegnò il mondo,
All’inferno, onde uscisti, ti rasigno. —
Così dicendo, lo gittò in profondo.
Il vento intanto le gonfiate vele
spingeSpinge alla via de l’isola crudele.
 
{{gap|8em}}[92]
<span style="font-size:80%">92</span> Tanto desire il paladino preme
Tanto desire il paladino preme
di saper se la donna ivi si truova,
ch’amaDi assaisaper piùse chela tuttodonna ilivi mondosi insiemetruova,
Ch’ama assai più che tutto il mondo insieme,
né un’ora senza lei viver gli giova;
che s’inun’ora Iberniasenza mettelei ilviver piede,gli temegiova;
diChe nons’in darIbernia tempomette ail qualchepiede, cosa nuova,teme
Di ch’abbianon poidar datempo dira invano:qualche -cosa Ahi lasso!nuova,
Sì ch’abbia poi da dir invano: — Ahi lasso!
ch’al venir mio non affrettai più il passo. -
Ch’al venir mio non affrettai più il passo. —
 
<span style="font-size:80%">93</span> Né scala in Inghelterra né in Irlanda
{{gap|8em}}[93]
mai lasciò far, né sul contrario lito.
Né scala in Inghelterra né in Irlanda
Mai lasciò far, né sul contrario lito.
Ma lasciamolo andar dove lo manda
ilIl nudo arcier che l’ha nel cor ferito.
Prima che più io ne parli, io vo’ in Olanda
tornareTornare, e voi meco a tornarvi invito;
cheChe, come a me, so spiacerebbe a voi,
cheChe quelle nozze fosson senza noi.
 
{{gap|8em}}[94]
<span style="font-size:80%">94</span> Le nozze belle e sontuose fanno;
Le nozze belle ma non sìe sontuose né sì belle,fanno;
comeMa innon Selandia diconsontuose che faranno.sì belle,
Come in Selandia dicon che faranno.
Pur non disegno che vegnate a quelle;
perchéPerché nuovi accidenti a nascere hanno
perPer disturbarle, de’ quai le novelle
all’altroAll’altro canto vi farò sentire,
s’all’altroS’all’altro canto mi verrete a udire.
</poem>