Pagina:Notizie del bello, dell'antico, e del curioso della città di Napoli.djvu/32: differenze tra le versioni
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credere ciò. Dapoichè è certamente assai strano, che il Faro fosse |
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posto non già sulla estrema punta del Molo, come sarebbe natarale, ma nell’interno del Porto, e secondo la stessa circoscrizione stabilita dal Celano, proprio a piedi delle mura della città. Nè in fine gli anelli da tener legate le navi trovati nello scorso secolo sotto S. Marcellino possono provare alcun che, ove si rifletta, che i medesimi erano osservati in un sito, forse all’attuale livello del mare, certamente alle reliquie de’romani edificii, superiore. Quindi è che noi troviamo, se non altro, assai dubbia l’opinione surriferita de’ nostri scrittori circa il sito di quest’opera al tempo de’romani.<br /> |
posto non già sulla estrema punta del Molo, come sarebbe natarale, ma nell’interno del Porto, e secondo la stessa circoscrizione stabilita dal Celano, proprio a piedi delle mura della città. Nè in fine gli anelli da tener legate le navi trovati nello scorso secolo sotto S. Marcellino possono provare alcun che, ove si rifletta, che i medesimi erano osservati in un sito, forse all’attuale livello del mare, certamente alle reliquie de’romani edificii, superiore. Quindi è che noi troviamo, se non altro, assai dubbia l’opinione surriferita de’ nostri scrittori circa il sito di quest’opera al tempo de’romani.<br /> |
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⚫ | {{spazi|3}}Nei tempi poscia che decorrono dalla caduta dell’impero romano fino al secolo XII, noi abbiam memoria di varii porti della nostra città, senza però alcuna precisa indicazione del loro sito. Così {{AutoreCitato|Procopio di Cesarea|Procopio}}, facendo parola dell’assedio posto a Napoli da Belisario, rammenta un Porto posto fuori il tiro delle frecce degli assediati, e lontano dalla città; ed altrove raccontando la presa della medesima nostra città fatta qualche anno dopo da Totila, ne accenna un altro contiguo, come pare, alle mura di essa. Così {{AutoreCitato| Erchemperto |Erchemperto}} nell’VIII secolo indica un Porto equoreo, e dice che tra quello e le mura della città furono collocati i Saraceni dal duca Attanasio. Cosi pure nella Cronaca Vulturnense troviamo rammentato un fondo donato al monastero di S, Vincenzo del Volturno,</ref> |
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{{spazi|3}}Nei tempi poscia che decorrono dalla caduta dell’impero romano fino al secolo XII, noi abbiam memoria di varii porti della |
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nostra città, senza però alcuna precisa indicazione del loro sito. Così Procopio, facendo parola dell’assedio posto a Napoli da Belisario, |
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⚫ | rammenta un Porto posto fuori il tiro delle frecce degli assediati, e lontano dalla città; ed altrove raccontando la presa della medesima nostra città fatta qualche anno dopo da Totila, ne accenna un altro contiguo, come pare, alle mura di essa. Così Erchemperto nell’VIII secolo indica un Porto equoreo, e dice che tra quello e le mura della città furono collocati i Saraceni dal duca Attanasio. Cosi pure nella Cronaca Vulturnense troviamo rammentato un fondo donato al monastero di S, Vincenzo del Volturno,</ref> |