Pagina:Della geografia di Strabone libri XVII volume 2.djvu/146: differenze tra le versioni

Phe-bot (discussione | contributi)
m Alex_brollo: split
Nessun oggetto della modifica
Corpo della pagina (da includere):Corpo della pagina (da includere):
Riga 1: Riga 1:
da Alessandria all’Ellesponto circa ottomila e cento: di quivi poi fino al Boristene cinquemila: poscia fino al parallelo di Tule (che Pitea fa distante dalla Britannia quanto si naviga in sei giorni verso il nord, e vicino al mare agghiacciato) altri undicimila e cinquecento. Qualora dunque si aggiungano tre mila e quattrocento altri stadj al di là di Meroe per arrivare all’isola degli Egizii, al Cinnamoforo<ref>Cioè: Al paese in cui cresce la cannella.</ref> ed a Taprobana, si avranno trentotto mila stadj.
Nel secondo libro Eratostene tenta di rettificare la geografia, e manifesta le opinioni sue proprie; intorno alle quali noi pure dobbiamo fare sperienza di recar in mezzo una qualche rettificazione, se ve n’ha mestieri. In quanto dunque al porre per fondamento principj matematici e fisici, Eratostene ragiona dirittamente; così parimenti ove dice che se la terra è sferica come il mondo (cioè come l’Universo), debb’essere tutta ugualmente abitabile nella sua circonferenza; ed altre cose consimili. Ma che la terra poi sia così grande com’egli afferma nol consentono quelli che vennero dopo di lui, nè approvano la misura ch’egli ne dà. Nondimeno Ipparco si valse di quelle distanze a indicare i fenomeni de’ varii luoghi, dicendo che qualora si piglino sul meridiano di Meroe, d’Alessandria e del Boristene esse allontanansi poco dal vero.

Più a lungo poi parla Eratostene della figura della terra; ma nel dimostrare che la terra insieme colle acque è sferica, e così anche il cielo, pare cha vada alcun poco vagando; mentre in ciò bastavano poche parole.

Appresso determinando la larghezza della terra abitata, dice che misurandola sul meridiano di Meroe, da questa città ad Alessandria v’hanno dieci mila stadj; da Alessandria all’Ellesponto circa ottomila e cento: di quivi poi fino al Boristene cinquemila: poscia fino al parallelo di Tule (che Pitea fa distante dalla Britannia quanto si naviga in sei giorni verso il nord, e vicino al mare agghiacciato) altri undicimila e cinquecento. Qualora dunque si aggiungano tre mila e quattrocento altri stadj al di là di Meroe per arrivare all’isola degli Egizii, al Cinnamoforo<ref>Cioè: Al paese in cui cresce la cannella.</ref> ed a Taprobana, si avranno trentotto mila stadj.


Ora gli siano concedute le altre distanze, intorno alle quali tutti vanno abbastanza d’accordo; ma chi mai che abbia senno gli consentirà rispetto a quella dal Boristene al parallelo di Tule? Perocchè Pitea il quale ne parla è tenuto in conto d’uom mendacissimo; e coloro che videro la Britannia e l’Ierna<ref>L’''Ierna'' è l’''Irlanda'' - La ''Celtica'' nominata subito dopo è la ''Gallia'' o ''Francia''.</ref> non dicono cosa alcuna di Tule, comunque parlino di altre piccole isole di colà intorno. La Britannia poi nella lunghezza è presso a poco uguale alla Celtica rimpetto a cui si distende, ma non ha più di cinquemila stadj, ed è commisurata al paese che le sta di fronte: perocchè si corrispondono entrambe nelle estremità; le orientali colle orientali; e quelle all’occidente fra loro: e le orientali sono vicine quanto si stende la vista, e sono Canzio da un lato e le bocche del Reno dall’altro. Ma Pitea afferma la lunghezza dell’isola essere più che ventimila stadj, e dice che Canzio è distante dalla Celtica
Ora gli siano concedute le altre distanze, intorno alle quali tutti vanno abbastanza d’accordo; ma chi mai che abbia senno gli consentirà rispetto a quella dal Boristene al parallelo di Tule? Perocchè Pitea il quale ne parla è tenuto in conto d’uom mendacissimo; e coloro che videro la Britannia e l’Ierna<ref>L’''Ierna'' è l’''Irlanda'' - La ''Celtica'' nominata subito dopo è la ''Gallia'' o ''Francia''.</ref> non dicono cosa alcuna di Tule, comunque parlino di altre piccole isole di colà intorno. La Britannia poi nella lunghezza è presso a poco uguale alla Celtica rimpetto a cui si distende, ma non ha più di cinquemila stadj, ed è commisurata al paese che le sta di fronte: perocchè si corrispondono entrambe nelle estremità; le orientali colle orientali; e quelle all’occidente fra loro: e le orientali sono vicine quanto si stende la vista, e sono Canzio da un lato e le bocche del Reno dall’altro. Ma Pitea afferma la lunghezza dell’isola essere più che ventimila stadj, e dice che Canzio è distante dalla Celtica