Pagina:Della geografia di Strabone libri XVII volume 2.djvu/110: differenze tra le versioni

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Alceste bellissima fra tutte, e del figliuolo di lei Eumelo,
L’opinione che l’Istro o Danubio avesse una delle sue foci nel golfo Adriatico è antichissima. Aristotele la riferisce come cosa conosciuta da tutti; e l’adottarono Teopompo, Ipparco, Apollonio rodio ed altri molti. Strabone la rigetta in questo libro medesimo, e poi anche nel settimo. Diodoro Siculo e Plinio l’annoverano tra le favole; e nel vero il Danubio è disgiunto dall’Istria lo spazio di oltre cinquanta leghe intersecate dalla catena delle Alpi e da molti grandi fiumi. È probabile che il nome d’Istria dato alla penisola situata in fondo al golfo Adriatico abbia originata l’opinione che quivi scorresse un ramo dell’Istro. O forse gli abitanti dell’Istria vennero dai paesi circonvicini all’Istro e diedero questo nome al nuovo territorio nel quale presero stanza. (G.)</ref>, il quale uscendo dal gran fiume di questo nome va a gettarsi nell’Adria. Le quali cose non sono nè assurde nè incredibili.
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''Germe caro d’Admeto, e la divina''
''Infra le donne Alcesti il partorio,''
''Delle figlie di Pelia la più bella''<ref>Il., lib. {{Sc|ii}}, 714.</ref>:</poem>ma dei casi poi di Giasone e di Argo e degli Argonauti, intorno ai quali tutti sono d’accordo, non seppe cosa veruna? E finse la navigazione sull’oceano all’uscir del paese d’Eeta, senza pigliarne dalla storia verun fondamento?


Ma primamente, al dire di tutti, la navigazione al Fasi per comando di Pelia è credibile; e così anche il ritorno degli Argonauti, ed il possesso ch’e’ presero di molte isole alle quali approdarono. Poi i loro errori, non altrimenti che quelli di Ulisse e di Menelao, sono comprovati da monumenti che si mostrano e si credono ancora, e dalla voce di Omero. Perocchè presso al Fasi mostrano una città detta Ea<ref>Disparve già da gran tempo. (G.)</ref>; e si crede che un Eeta regnasse già in Colchide, e questo nome è usitato agli abitanti di quel paese. Avvi in que’ luoghi la tradizione della maga Medea: e la ricchezza del sito proveniente dalle miniere d’oro, d’argento e di ferro suggerisce un probabil motivo di quella spedizione, pel quale motivo anche Frisso<ref>Frisso, figliuolo di Atamante re di Beozia, fuggendo l’odio d’Ino sua matrigna ricoverò nella Colchide presso Eeta suo zio con una parte dei tesori di suo padre. Dicesi che la spedizione degli Argonauti
Valendosi adunque di siffatti elementi Omero descrive alcune cose conformemente alla storia, ed altre ve ne aggiunge di sua finzione, seguitando il costume comune dei poeti ed il suo in particolare. Si conforma alla storia quando nomina Eeta e Giasone ed Argo, quando da Ea finge un’altra città nominata Eea, e colloca Euneo in Lenno, e suppone che quell’isola sia amica ad Achille, e sull’esempio di Medea immagina la maga Circe ''sorella germana del prudentissimo Eeta''. V’aggiunge poi sue proprie invenzioni quando immagina che gli Argonauti ritornando da quella spedizione uscissero all’oceano esteriore.

Qualora pertanto queste cose siano ammesse, il poeta disse a ragione ''Argo da tutti vantata''; essendochè la