Pagina:Della geografia di Strabone libri XVII volume 2.djvu/99: differenze tra le versioni
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doni ospitali, e colla forza e col ladroneccio arricchirsi, principalmente sopra coloro che avevano guerreggiato a pro dei Troiani; mentrechè i barbari del mare esterno e lontani non gli lasciavano concepire così fatta speranza. |
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questa una figura da Omero usitata; come: ''Accostò alle navi i Troiani ed Ettore''; o: ''Perocchè già più non erano i figliuoli del magnanimo Oeneo, nè egli medesimo il padre; ed era morto il biondo Menelao''; o: ''Ascesero l’Ida ed il Gargaro''; o: ''Quelli che abitano l’Eubea, Calcide ed Eretria''. Ed anche Saffo: ''Sia che ti trattenga Cipro o la portuosa''<ref>La congettura del Casaubono di sostituire alla lezione ἢ Πάνορμος l’altra ἢ πάνορμος, sicchè invece di un nome proprio si avesse un aggiuntivo di Paffo venne adottata dagli editori francesi e dal Coray.</ref> ''Paffo''. |
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Quando pertanto si dice che Menelao andò nell’Etiopia s’intende ch’egli arrivò sino ai confini di quel paese verso l’Egitto; perocchè forse quei confini erano allora più presso a Tebe, di quel che non sono a’ dì nostri, non oltrepassando, ove più s’avanzano Siene e File<ref>''Siene'' dicesi ora Assuan od As-Suan. ''File'' era fabbricata sopra una piccola isola del Nilo che ora dicesi Hessa, o più esattamente ''El-Heïf''. (G.)</ref>; delle quali città la prima appartiene all’Egitto, l’altra è stanza comune degli Etiopi e degli Egiziani. Ch’egli poi, pervenuto a Tebe, siasi inoltrato sin ai confini od anche fin nell’interno dell’Etiopia, giovandolo l’ospitale soccorso del re, non è cosa strana. Così anche Ulisse dice di essere stato nel paese dei Ciclopi, perchè dal mare n’andò fino all’antro, sebbene poi dica egli stesso che cotest’antro è situato sul primo ingresso di quel paese: e così dice di essere stato in Eolia e nel paese de’ Lestrigoni, e in quanti sono insomma que’ luoghi ai quali per caso approdò. Di questo modo adunque anche Menelao venne nell’Etiopia e nella Libia, perchè approdò in qualche parte di quelle regioni: d’onde anche il porto ch’è presso Ardania al di sopra di Paretonio chiamasi Menelao. Che poi dopo avere nominati i Fenicii nomini anche i Sidonii dalla loro metropoli, è |
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Ma v’ebbe poi anche qualche altro motivo che lo indusse a questa speciale menzione de’ Sidonii dopo aver già nominata la Fenicia; ciò che alcuni andarono investigando. Perocchè ad enumerare per ordine i luoghi era sufficiente il dire: ''Navigando vidi Cipro e la Fenicia e l’Egitto e l’Etiopia'': ma volendo farci conoscere che Menelao erasi trattenuto a lungo presso i Sidonii, il significa lodando la loro prosperità e l’industria ch’egli ottimamente conobbe o sentì raccontare; e l’ospitalità che trovarono presso di loro Elena ed Alessandro. E per questo poi dice che Alessandro possedeva molte delle costoro produzioni: |
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. . . . . . . . ''Ed ella (Ecuba)'' |
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''Nell’odorato talamo discende,'' |
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''Ove di pepli istoriati un serbo'' |
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''Tenea lavor delle fenicie donne,'' |
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''Che Paride solcando il vasto mare'' |
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''Da Sidon conducea, quando la figlia'' |
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''Di Tindaro rapio''<ref>Il., lib. {{Sc|vi}}, 289.</ref>.</poem>E |