Pagina:Storia delle arti del disegno III.djvu/63: differenze tra le versioni

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§. 38. Bensì ci restano modelli di colonne dell’ordine dorico dal tempo della loro prima origine alli tre antichi edifizj di Pesto, de’ quali abbiamo parlato avanti<ref>''pag. 4''. ove ''not.'' {{Sc|d}}. si è notato, che
§. 38. Bensì ci restano modelli di colonne dell’ordine dorico dal tempo della loro prima origine alli tre antichi edifizj di Pesto, de’ quali abbiamo parlato avanti<ref>''pag. 4''. ove ''not.'' {{Sc|d}}. si è notato, che
si credono antiche etrusche.</ref>, a un tempio di Girgenti<ref>{{AutoreCitato|Giuseppe Maria Pancrazi|Pancrazi}} ''Antich. sicil. Tom. {{Sc|iI}}. par. 2. Tav. 11. 12. 13.'' [ {{AutoreCitato|Giovanni Battista Piranesi|Piranesi}} ''Della magnif. de’ Rom. Tav. 22. fig. 3''.</ref>, e ad un altro tempio di Corinto<ref>{{AutoreCitato|Julien-David Le Roy|Le Roy}} ''Ruin. des plus beaux mon. de la Grece, Tom. {{Sc|iI}}. par. 2. pl. 17. pag. 44''.</ref>, Possono considerai quasi come un semplice fuso di altre colonne. Sono scanalate, e d’una forma conica, cioè che va diminuendo verso la cima; e quelle di Pesto sono ciascuna composte di quattro pezzi. I capitelli hanno semplicemente una rotondità piana, e in quel luogo medesimo, ove nei tempi posteriori le colonne doriche hanno i così
si credono antiche etrusche.</ref>, a un tempio di Girgenti<ref>{{AutoreCitato|Giuseppe Maria Pancrazi|Pancrazi}} ''Antich. sicil. Tom. {{Sc|iI}}. par. 2. Tav. 11. 12. 13.'' [ {{AutoreCitato|Giovanni Battista Piranesi|Piranesi}} ''Della magnif. de’ Rom. Tav. 22. fig. 3''.</ref>, e ad un altro tempio di Corinto<ref>{{AutoreCitato|Julien-David Le Roy|Le Roy}} ''Ruin. des plus beaux mon. de la Grece, Tom. {{Sc|iI}}. par. 2. pl. 17. pag. 44''.</ref>, Possono considerai quasi come un semplice fuso di altre colonne. Sono scanalate, e d’una forma conica, cioè che va diminuendo verso la cima; e quelle di Pesto sono ciascuna composte di quattro pezzi. I capitelli hanno semplicemente una rotondità piana, e in quel luogo medesimo, ove nei tempi posteriori le colonne doriche hanno i così
<ref follow="pagina62">stesso {{AutoreCitato|Antipapa Anastasio III|Anastasio}}, che lo erano veramente. {{AutoreCitato|Flaminio Vacca|Flaminio Vacca}} ''Memorie, n. 78''., dice essersi trovato a suo tempo presso il frontispizio di Nerone un colonnato di marmi salini, il maggior de’ membri, ch’egli avesse veduto (eppure scriveva dopo di {{AutoreCitato|Pirro Ligorio|Pirro Ligorio}}), composto di colonne grosse nove palmi di diametro, di una baie delle quali fu fatta la tazza della fonte del Popolo, e di un’altra quella di piazza Giulia. <br/>
<ref follow="pagina62">stesso {{AutoreCitato|Antipapa Anastasio III|Anastasio}}, che lo erano veramente. {{AutoreCitato|Flaminio Vacca|Flaminio Vacca}} ''{{TestoCitato|Memorie di varie antichità trovate in diversi luoghi della città di Roma|Memorie}}, n. 78''., dice essersi trovato a suo tempo presso il frontispizio di Nerone un colonnato di marmi salini, il maggior de’ membri, ch’egli avesse veduto (eppure scriveva dopo di {{AutoreCitato|Pirro Ligorio|Pirro Ligorio}}), composto di colonne grosse nove palmi di diametro, di una baie delle quali fu fatta la tazza della fonte del Popolo, e di un’altra quella di piazza Giulia. <br/>


Le colonne più grandi, che veggansi ancora fuor di Roma, possono crederli, una d’antico ordine dorico senza base, o forse d’antico etrusco, in Taranto nella chiesa della Trinità de’ pellegrini, la quale, per rapporto del lodato {{AutoreCitato|Johann Hermann von Riedesel|Riedesel}} ''Voyage en Sicile, ec. lec. 2. pag. 203''., ha trenta due palmi e mezzo di circonferenza; e le colonne del tempio di Giove a Girgenti, che superano quante altre mai esistano; come si rileverà nelle note alle {{TestoCitato|Osservazioni sull'architettura dell'antico tempio di Girgenti|Osservazioni}} del {{AutoreCitato|Johann Joachim Winckelmann|nostro Autore}} su quel tempio inserite in fine di quelle sull’Architettura. Grandissime erano anche le colonne del tempio di Cizico, di cui parleremo al ''§. 50''.</ref>
Le colonne più grandi, che veggansi ancora fuor di Roma, possono crederli, una d’antico ordine dorico senza base, o forse d’antico etrusco, in Taranto nella chiesa della Trinità de’ pellegrini, la quale, per rapporto del lodato {{AutoreCitato|Johann Hermann von Riedesel|Riedesel}} ''Voyage en Sicile, ec. lec. 2. pag. 203''., ha trenta due palmi e mezzo di circonferenza; e le colonne del tempio di Giove a Girgenti, che superano quante altre mai esistano; come si rileverà nelle note alle {{TestoCitato|Osservazioni sull'architettura dell'antico tempio di Girgenti|Osservazioni}} del {{AutoreCitato|Johann Joachim Winckelmann|nostro Autore}} su quel tempio inserite in fine di quelle sull’Architettura. Grandissime erano anche le colonne del tempio di Cizico, di cui parleremo al ''§. 50''.</ref>