Pagina:Amleto (Rusconi).djvu/92: differenze tra le versioni

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;AMLETO.: Ah! la vaga Ofelia!
;AMLETO.: Ah! la vaga Ofelia!


;REGINA. (''spargendo fiori''). Le dolci cose alla dolce beltà.<ref>''Sicrets to the sweet.''</ref> Addio! Speravo che saresti stata sposa del mio Amleto, e avrei voluto cospargere di fiorì il tuo talamo, cara fanciulla, e non la tua tomba!
;REGINA.: (''spargendo fiori''). Le dolci cose alla dolce beltà.<ref>''Sicrets to the sweet.''</ref> Addio! Speravo che saresti stata sposa del mio Amleto, e avrei voluto cospargere di fiorì il tuo talamo, cara fanciulla, e non la tua tomba!


;LAERTE. Oh una triplice e dieci volte triplice maledizione cada sulla testa dello scellerato, pel cui delitto perdesti la ragione! — Aspettate a chiudere la tomba ch’io l’abbia abbracciata anche una volta: (''Salta nella fossa.'') ora gettate la terra sul vivo e sull’estinta, e innalzate su di noi un monte che vinca in altezza l’antico Pelio, o l’azzurro Olimpo che cela la fronte nei cieli.
;LAERTE.: Oh una triplice e dieci volte triplice maledizione cada sulla testa dello scellerato, pel cui delitto perdesti la ragione! — Aspettate a chiudere la tomba ch’io l’abbia abbracciata anche una volta: (''Salta nella fossa.'') ora gettate la terra sul vivo e sull’estinta, e innalzate su di noi un monte che vinca in altezza l’antico Pelio, o l’azzurro Olimpo che cela la fronte nei cieli.


;AMLETO. (''avanzandosi''). Chi è colui che adopera tanta enfasi a significare il proprio dolore, e le cui grida lamentevoli interrompono il corso degli astri che ammirati soffermansi ad udirle? Sono io, Amleto il Danese. (''Salta nella fossa.'')
;AMLETO.: (''avanzandosi''). Chi è colui che adopera tanta enfasi a significare il proprio dolore, e le cui grida lamentevoli interrompono il corso degli astri che ammirati soffermansi ad udirle? Sono io, Amleto il Danese. (''Salta nella fossa.'')


;LAERTE. L’inferno abbia la tua anima! (''Afferrandolo.'')
;LAERTE.: L’inferno abbia la tua anima! (''Afferrandolo.'')


;AMLETO. Tu non preghi onesto, ma, te ne supplico, toglimi quei diti dalla gola. Amico, sebbene io non sia iracondo ne avventato, é pure in me qualche cosa di pericoloso che la tua saviezza deve temere. Via la tua mano.
;AMLETO.: Tu non preghi onesto, ma, te ne supplico, toglimi quei diti dalla gola. Amico, sebbene io non sia iracondo ne avventato, é pure in me qualche cosa di pericoloso che la tua saviezza deve temere. Via la tua mano.


;RE. Separateli.
;RE.: Separateli.


;REGINA. Amleto! Amleto!
;REGINA.: Amleto! Amleto!


;GENTILUOMINI. Buon principe, calmatevi. (''I gentiluomini
;GENTILUOMINI.: Buon principe, calmatevi. (''I gentiluomini
del seguilo vanno a separarli, e tutti escono dalla fossa.'')
del seguilo vanno a separarli, e tutti escono dalla fossa.'')


;AMLETO.: Oh combatterò con lui per un tal tema finché gli occhi mi si muoveranno nella testa.
;AMLETO.: Oh combatterò con lui per un tal tema finché gli occhi mi si muoveranno nella testa.


;REGINA. Oh mio figlio! e per qual tema?
;REGINA.: Oh mio figlio! e per qual tema?


;AMLETO. Amavo Ofelia; l’amore di un milione<ref>Quarantamila.</ref> di fratelli assommato non avrebbe potuto pareggiare il mio. — Che farai tu per lei?
;AMLETO.: Amavo Ofelia; l’amore di un milione<ref>Quarantamila.</ref> di fratelli assommato non avrebbe potuto pareggiare il mio. — Che farai tu per lei?