Pagina:Verga - Eva, Treves, 1873.djvu/67: differenze tra le versioni

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Non so. Avevo bisogno di farmi perdonare
— Sì.
l’altra sera.

E si sforzava di non tremare, e di non far scric¬
— Perche?
chiolare i suoi dentini, come se avesse temuto di

rimproverarmi il freddo glaciale che regnava nella
Non so. Avevo bisogno di farmi perdonare l’altra sera.
mia cameretta. Sebbene cotesta delicatezza mi com¬

movesse, io ero tutto vergognoso pel mio camino
E si sforzava di non tremare, e di non far scricchiolare i suoi dentini, come se avesse temuto di rimproverarmi il freddo glaciale che regnava nella mia cameretta. Sebbene cotesta delicatezza mi commovesse, io ero tutto vergognoso pel mio camino spento, pei miei mobili più che modesti, e pel mio vecchio mantello che avevo gettato su di una seggiola.
spento, pei miei mobili più che modesti, e pel mio vec¬

chio mantello che avevo gettato su di una seggiola.
Ruppi il cavalletto e accesi il fuoco nel camino.
Ruppi il cavalletto, e accesi il fuoco nel camino.

Ella sorrise ; aveva le labbra violette, e stese
le sue manine tremanti sulla fiamma che le ren¬
Ella sorrise; aveva le labbra violette, e stese le sue manine tremanti sulla fiamma che le rendeva quasi trasparenti.

deva quasi trasparenti.
Oh! che bel fuoco! esclamava.
Oh! che bel fuoco! esclamava.

Io m’inginocchiai ai suoi piedi ; asciugai i suoi
Io m’inginocchiai ai suoi piedi; asciugai i suoi stivalini con un lembo del mio mantello, e poscia glielo stesi sotto i piedi a guisa di tappeto. Ella mi lasciava fare ridendo come una bambina; guardava all’intorno con curiosità, e mi sembrava che in cotesta curiosità così espressa, non ci fosse più nulla di mortificante pel mio amor proprio.
stivalini con un lembo del mio mantello, e poscia
glielo stesi sotto i piedi a guisa di tappeto. Ella mi
lasciava fare, ridendo come una bambina; guar¬
dava aU’intorno con curiosità, e mi sembrava che
in cotesta curiosità, così espressa, non ci fosse
più nulla di mortificante pel mio amor proprio.
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