Pagina:Verga - Eva, Treves, 1873.djvu/37: differenze tra le versioni

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parve una scena incantata, riboccante di suoni, di luce, di veli, e di larve seducenti che turbinavano nelle ridde più voluttuose, come una fantasmagoria di sorrisi affascinanti, di forme leggiadre, di occhi lucenti e di capelli disciolti. Poi quando quella musica fu più delirante, quando tutti gli occhi erano più intenti, e tutti gli occhialetti si affissavano bramosi sulla scena, corse un nuovo susurrìo: Eva! Eva! — e in mezzo ad un nembo di fiori, di luce elettrica e di applausi apparve una donna splendida di bellezza e di nudità, corruscante febbrili desiderii dal sorriso impudico, dagli occhi arditi, dai veli che gettavano ombre irritanti sulle forme seminude, dai procaci pudori, dagli omeri sparsi dei biondi capelli, dai brillanti falsi, dalle pagliuzze dorate, dai fiori artificiali. — Diffondeva un profumo di acri voluttà e di bramosie penose. Guardavo stupefatto, colla testa in fiamme e vertiginosa; provavo mostruosi desiderii, e invidie, e scoramenti, e alterezze per la mia arte che sentivo abbassarsi sino ai miei desiderii, e pel mio ingegno che mi pareva si elevasse sino a guardarla faccia a faccia, e in fondo

parve una scena incantata, riboccante di suoni,
di luce, di veli e di larve seducenti che turbina¬
vano nellé ridde più voluttuose, come una fanta¬
smagoria di sorrisi affascinanti, di forme leggiadre,
di occhi lucenti e di capelli disciolti. Poi, quando
quella musica fu più delirante, quando tutti gli
occhi erano più intenti, e tutti gli occhialetti si
affissavano bramosi sulla scena, corse un nuovo
susurrio : Èva ! Èva ! — e in mezzo ad un nembo
di fiori, di luce elettrica, e di applausi apparve
una donna splendida di bellezza e di nudità, cor¬
ruscante febbrili desiderii dal sorriso impudico,
dagli occhi arditi, dai veli che gettavano ombre
irritanti sulle forme seminude, dai procaci pudori,
. dagli omeri sparsi dei biondi capelli, dai brillanti
falsi, dalle pagliuzze dorate, dai fiori artificiali.
— Diffondeva un profumo di acri voluttà e di
bramosie penose. Guardavo stupefatto, colla testa
in fiamme e vertiginosa ; provavo mostruosi desi¬
derii, e invidie, e scoramenti, e alterezze per la
mia arte che sentivo abbassarsi sino ai miei de¬
siderii, e pel mio ingegno che mi pareva si ele¬
vasse sino a guardarla faccia a faccia, e in fondo
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