Pagina:Svevo - La coscienza di Zeno, Milano 1930.djvu/514: differenze tra le versioni
Xavier121: split |
m Alcune correzioni via BrolloBot |
||
Stato della pagina | Stato della pagina | ||
- | + | Pagine SAL 25% | |
Intestazione (non inclusa): | Intestazione (non inclusa): | ||
Riga 1: | Riga 1: | ||
{{RigaIntestazione|||511}} |
|||
Corpo della pagina (da includere): | Corpo della pagina (da includere): | ||
Riga 1: | Riga 1: | ||
della mia dolce malattia, vi scopersi come un programma di vita (non di morte!) nei varii suoi stadii. Addio propositi: finalmente ne ero libero. Tutto avrebbe seguilo la sua via senz’alcun mio intervento. |
|||
511 |
|||
della mia dolce malattia, vi scopersi come un program¬ |
|||
Scopersi anche che la mia malattia era sempre o quasi semprè molto dolce. Il malato mangia e beve molto e di grandi sofferenze non ci sono se si bada di evitare i bubboni. Poi si muore in un dolcissimo coma. |
|||
ma di vita (non di morte!) nei varii suoi stadii. Addio |
|||
propositi: finalmente ne ero libero. Tutto avrebbe se¬ |
|||
Poco dopo il Paoli mi chiamò al telefono. Mi comunicò che non v’era traccia di zucchero. Andai da lui il giorno appresso c mi prescrisse una dieta che non seguii che per pochi giorni e un intruglio che descrisse in una ricetta illeggibile e che mi fece bene per un mese intero. |
|||
guilo la sua via senz’alcun mio intervento. |
|||
Scopersi anche che la mia malattia era sempre o |
|||
⚫ | |||
quasi semprè molto dolce. Il malato mangia e beve mol¬ |
|||
to e di grandi sofferenze non ci sono se si bada di evi¬ |
|||
⚫ | |||
tare i bubboni. Poi si muore in un dolcissimo coma. |
|||
Poco dopo il Paoli mi chiamò al telefono. Mi co¬ |
|||
In quel torno di tempo mi capitò in mano la celebre opera del dottor Beard sulla nevrastenia. Seguii il suo consiglio e cambiai di medicina ogni otto giorni con le sue ricette che copiai con scrittura chiara. Per alcuni mesi la cura mi parve buona. Neppure il Copler aveva avuto in vita sua tale abbondante consolazione di medicinali come io allora. Poi passò anche quella fede, ma intanto io avevo rimandato di giorno in giorno il mio ritorno alla psico-analisi. |
|||
municò che non v’era traccia di zucchero. Andai da |
|||
lui il giorno appresso c mi prescrisse una dieta che non |
|||
M’imbattei poi nel dotlor S. Mi domandò se avevo deciso di lasciare la cura. Fu però molto cortese, molto più che non quando mi teneva in mano sua. Eviden¬ |
|||
seguii che per pochi giorni e un intruglio che descrisse |
|||
in una ricetta illeggibile e che mi fece bene per un |
|||
mese intero. |
|||
⚫ | |||
mandò sorridendo. |
|||
⚫ | |||
m’aveva abbandonato mi sentivo molto solo. Non m’a¬ |
|||
vrebbe creduto. |
|||
In quel torno di tempo mi capitò in mano la cele¬ |
|||
bre opera del dottor Beard sulla nevrastenia. Seguii il |
|||
suo consiglio e cambiai di medicina ogni otto giorni con |
|||
le sue ricette che copiai con scrittura chiara. Per alcuni |
|||
mesi la cura mi parve buona. Neppure il Copler aveva |
|||
avuto in vita sua tale abbondante consolazione di me¬ |
|||
dicinali come io allora. Poi passò anche quella fede, ma |
|||
intanto io avevo rimandato di giorno in giorno il mio |
|||
ritorno alla psico-analisi. |
|||
M’imbattei poi nel dotlor S. Mi domandò se avevo |
|||
deciso di lasciare la cura. Fu però molto cortese, molto |
|||
più che non quando mi teneva in mano sua. Eviden¬ |
|||
Piè di pagina (non incluso) | Piè di pagina (non incluso) | ||
Riga 1: | Riga 1: | ||
<references/> |