Pagina:Svevo - La coscienza di Zeno, Milano 1930.djvu/403: differenze tra le versioni

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una ruota mobile o ad una immobile. Staccarsene è sempre difficile.
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una ruota mobile o ad una immobile. Staccarsene è
Per vari giorni, dopo chiuso il bilancio, continuai ad andare all’ufficio pur avendo deciso di non andarci affatto. Uscivo di casa incerto; incerto prendevo una direzione ch’era quasi sempre quella dell’ufficio e, come procedevo, tale direzione si precisava finche non mi trovavo seduto sulla solita sedia in faccia a Guido. Per fortuna a un dato momento fui pregato di non lasciare il mio posto ed io subilo vi accondiscesi visto che nel frattempo m’ero accorto d’esservi inchiodato.
sempre difficile.

Per vari giorni, dopo chiuso il bilancio, continuai
ad andare all’ufficio pur avendo deciso di non andarci
affatto. Uscivo di casa incerto; incerto prendevo una di¬
rezione ch’era quasi sempre quella dell’ufficio e, come
procedevo, tale direzione si precisava finche non mi tro¬
vavo seduto sulla solita sedia in faccia a Guido. Per
fortuna a un dato momento fui pregato di non lasciare
il mio posto ed io subilo vi accondiscesi visto che nel
frattempo m’ero accorto d’esservi inchiodato.
Per il quindici di Gennaio il mio bilancio era chiuso.
Per il quindici di Gennaio il mio bilancio era chiuso.

Un vero disastro! Chiudevamo con la perdita di metà del
Un vero disastro! Chiudevamo con la perdita di metà del capitale. Guido non avrebbe voluto farlo vedere al giovane Olivi temendone qualche indiscrezione, ma io insistetti nella speranza che costui, con la sua grande pratica, vi avesse trovato qualche errore lale da mutare tutta la posizione. Poteva esserci qualche importo spostato dal dare, ove apparteneva, all’avere, e con una rettifica si sarebbe arrivali ad un differenza importante.
capitale. Guido non avrebbe voluto farlo vedere al gio¬

vane Olivi temendone qualche indiscrezione, ma io in¬
Sorridendo, l’Olivi promise a Guido la massima discrezione e lavorò poi con me per una giornata intera. Disgraziatamente non trovò alcun errore. Devo dire che io da quella revisione fatta in due, appresi molto e che oramai saprei affrontare e chiudere dei bilanci anche più importanti di quello.
sistetti nella speranza che costui, con la sua grande pra¬

tica, vi avesse trovato qualche errore lale da mutare
— E che cosa farete ora? — domandò l’occhialuto giovinotto prima di andarsene. Io sapevo già quello ch’egli avrebbe suggerito. Mio padre, che spesso mi aveva parlato di commercio nella mia infanzia, me l’aveva già insegnata. Secondo le leggi vigenti, data la perdila
tutta la posizione. Poteva esserci qualche importo spo¬
stato dal dare, ove apparteneva, all’avere, e con una ret¬
tifica si sarebbe arrivali ad un differenza importante.
Sorridendo, l’Olivi promise a Guido la massima discre¬
zione e lavorò poi con me per una giornata intera. Di¬
sgraziatamente non trovò alcun errore. Devo dire che io
da quella revisione fatta in due, appresi molto e che
oramai saprei affrontare e chiudere dei bilanci anche
più importanti di quello.
— E che cosa farete ora? — domandò l’occhialuto
giovinotto prima di andarsene. Io sapevo già quello
ch’egli avrebbe suggerito. Mio padre, che spesso mi ave¬
va parlato di commercio nella mia infanzia, me l’aveva
già insegnata. Secondo le leggi vigenti, data la perdila
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