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Le sirade poi nuove sono bellissime, perchè spaziose ed
Le strade poi nuove sono bellissime, perchè spaziose ed allegre.
allegre.
<ref follow="pag50">{{spazi|3}}Fu in quell’epoca fondata eziandio una casa di educazione nell’edifizio detto de’ Miracoli. Nel 1810 fu istiuita in ogni provincia una Società d’Agricoltura e scuole Agrarie; si rese più ampio l’Orto Botanico, con ventiquattro moggia di terra; e si pose in ordine l’Artiglieria, il Genio e la scuola Politecnica. Nel 1812, per memorie venerate del sito, fu prolungata la strada di Mergellina, che mena a Pozzuoli ed a Cuma aperta, come abbiam detto da Carlo, per evitarsi il periglioso transito della Grotta; scelto a Campo di Marte
Fu in quell’epoca fondata eziandio una casa di educazione nelr
edìfìzìo dello de’ Miracoli. Nel 4810 fu isiiluila in ogni provincia
una Socielà d’AgricoUura e scuole Agrarie-, si rese più ampio l’Orio
Botanico, con venlic^uailro moggia di terra ^ e si pose io ©rdine l’Arliglieria, il Genio e la scuola Politecnica. Nel 4812, per memorie
venerale del’silo, fu prolungata la strada di Mergeilina, che mena
a Pozzuoli ed a Cuma aperta, come abbiam detto da Carlo, per evìtarsi
il perfglioso transito della Grotta -, scelto a Campo di Marte
il vasto terreno sul colle di Capodichino, facendosi abbattere i vigneti,
il vasto terreno sul colle di Capodichino, facendosi abbattere i vigneti,
ed allargando la strada che da quello mena in città. Fu innalzata in Aversa nuova casa pei dementi, sollevandosi le sorti di que’ miseri con provvedimenti operosi e fraterni. Fu innalzato sul colle di Miradois l’Osservatorio Astronomico terminato nel regno posteriore; ed in fine si arricchirono le province di altre pubbliche opere, come edifici, teatri, strade, ponti, prosciugamenti di paludi ed acquedotti. Il colosso Feudale che irruppe con la invasione de’ barbari, che crebbe nel quinto secolo, insuperbì ne’ tempi dei principi Aragonesi, che già in parte era stato abbattuto da Ferdinando I Borbone, ricevette l’ultimo coiaio nel 1810.<br />
ed allargando la strada che da quello mena in citlà. Fu innalzala
{{spazi|3}}Francesco I, salito sul trono in età matura, afflitto da infermità, e colpito da immatura morte, non potè raccogliere intero il
in Aversa nuova casa pei dementi, sollevandosi le sorti di
frutto di sue paterne sollecitudini; sicchè molti de’ suoi meditati
que’ miseri con provvedimenti operosi e fraterni,. Fu innalzalo sul
colle di Miradois l’Osservatorio Astronomico terminalo nel regno
posteriore -^ ed in fine si arricchirono le province di altre pubbliche
opere, come edifìci, teatri, strade, ponti, prosciugamenti di paludi
ed acquedotti. 11 colosso Feudale che irruppe con la invasione
de’ barbari, che crebbe nel quinto secolo, insuperbì ne’ tempi dei
principi Aragonesi, che già in parte era stato abbattuto da Ferdinando
I Borbone, ricevette l’ultimo coiaio nel 4810.
Francesco I, salito sul trono in età matura, afflitto da infermità, e colpito da immatura morte, non potè raccogliere intero il
frutto di sue paterne sollecitudini v sicché molti de’ suoi meditati
disegni di pubblica utilità non poterono a compimento portarsi. Non
disegni di pubblica utilità non poterono a compimento portarsi. Non
pertanto, nel breve periodo di circa cinque anni alacremente si addisse a proteggere l’industria, ad alimentare le arti ed a ravvivare il commercio. Nel breve suo regno fu voltato un ponte presso i Granili che dissero de’''Gigli'', per travalicare un torrente in tempo di verno. L’ampiezza del concetto, l’altezza dell’arco ed il piccol volume dell’acqua che tra i piloni correr doveva al mare, ne fanno argomentare che l’ingegnere Colella avesse ignorato la sentenza di quel general Moscovita, che, giunto sul grandissimo ''ponte della Maddalena'', e maravigliando dello scarso tributo che il fiumicello sotto corrente recava al lido, gridò: ''Napolitani'', ''o più acqua'', ''o meno ponte'', Riceveile l’ultimo abbellimcnio ''Foria''</ref>
pertanto, nel breve periodo di circa cinque anni alacremente si ad-»
disse a proteggere V industria, ad alimentare le arti ed a ravvivare
il commercio. Nel breve suo regno fu voltato un ponte presso
i Granili che dissero de’Gigli^ per travalicare uU torrente in tempo
di verno. L’ampiezza del concetto, l’altezza dell’arco ed il
piccol volume dell’acqua che tra i piloni correr doveva al mare,
ne fanno argomentare che l’ingegnere Colella avesse ignoralo la
sentenza di quel general Moscovita, che, giunto sul grandissimo
ponte della Maddalena, e maravigliando deUo scarso tributo che
il fiumicello sotto corrente recava al lido, gridò: Napolitani, o
più acqua ^ meno ponte, Riceveile l’uHimo abbcllìmcnio Foria^