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<ref follow="pag50">alto trecento cubiti, come dice il Raimo citato dal Summonte, ed abbattuto ne’tempi Aragonesi per ampliare la via. A lei dobbiamo ancora un altro porto; perocchè inutile era una specie di sbarcatoio o seno che s’incurvava presso l’odierna ''Calata del Gigante'', ove trafficando con ispezialità que’ di Provenza, che ivi presso dimoravano, si diceva il ''Porto Provenzale;'' e quasi fuor di pratica era messo il molo de’suoi antecessori, già conformato quasi tutto a spiaggia, ed a cui dette l’ultima rovina la spaventevole tempesta
è però tutta comodamente carrozzabile; ed è spettacolo dealto
del 1343 nel giorno di S. Caterina della ruota, ''quando lo mare feo montagne de aqqua, e lo vento de le Vacche de Capre'' (punta della Campanella) ''le portao en terra; e l’aqqua arrivao a la midietà de Monterone'' (Ss. Salvatore sino a S. Marcellino, così che la gente che abitava la marina si prosternò ''de factia en terra, credendo che fusse juncto lo dio de lo judizio''. Fu in quell’orribile giorno che ''ipsa Regina plangendo si portao scalza ne la ecclesia di Santo Lirenzo;'' e nel porto ''non ci restao barca'', o ''nave che non fusse restata submersa''. Nè il disastro cessò che ''doppo de hore hotto'' quando lo mare latrone inrnao a lo luoco suo, e se portao un trisoro de robba'', ''che passaro piue di duieciento mille scuti, e lassao en terra piue de dieci vractia de arena, taliter che illi che si trovavo in qualche casa, usciro per le fenestre''.<br />
trecento cubili, come dice il Raimo citato dal Summonte, ed
{{spazi|3}}l limiti del Molo-piccolo, fin d’allora così detto, non vogliasi credere essere i brevi ripari che oggidì tu vedi, ma debbonsi considerar sopra la mappa della ''Dogana vecchia sino alla Porta della
abbattuto ne* tempi Aragonesi per ampliare la via. A lei dobbiamo
marina del vino''; e lungo questa linea furono rifatte parecchie porte, che, lasciato il primo lor nome, ne presero un nuovo. Così la città fu ampliata nuovamente a mezzodì, appunto in quel sito che da ''S. Maria di Porto-Salvo'' in su è solcato e dìsvolto da traghetti e viottoli affondati e fangosi ed oscuri, che oggidì mercè coloro che reggono le cose nostre, vannosi ampliando ed abbellendo.<br />
ancora un altro porlo -, perocché inutile era una specie di sbarcatoio
{{spazi|3}}Se Alfonso il Magnanimo non è additato come ampliatore della città, debbasi nondimeno a lui esser grati per le opere che fece
seno che s’incurvava presso T odierna Calata del Gigante,
ove trafficando con ispezialità que’ di Provenza, che ivi presso dimoravano, si diceva il Porto Provenzale; e quasi fuor di pratica
era messo il molo de’ suoi antecessori, già conformato quasi tutto
a spiaggia, ed a cui dette l’ultima rovina la spaventevole tempesta
del 1543 nel giorno di S. Caterina della ruois, quando lo mare
feo montagne de aqqua, e lo vento de le Vacche de Capre (punta
della Campanella) le portao en terra; e V aqqua arrwao a lamidieta
de Monterone ( Ss. Salvatore sino a S. Marcellino, così che
la gente che abitava la marina si prosternò de factia en terra y
credendo che fusse juncto lo dio de lo Judizio. Fu in quell’orribile
giorno che ipsa Regina piangendo si portao scalza ne la ecclesia
di Santo Lirenzo; e nel porto non ci restao barca, o nave che non
fusse restata submersa. Né il disastro cessò che doppo de hore hottOy
quando lo mare latrone tnrnao a lo luoco suo, e se portao un trisoro
de robba, che passaro pine di duieciento mille senti, e lassao
en terra piue de dieci vractia de arena, taliter che UH che si trovavo
in qualche casa, uscirò per le feneslre,
l limiti del Molo-pìccolo, fin d’allora così detto, non vogliasi
credere essere i brevi ripari che oggidì tu vedi, ma debbonsi considerar
sopra la mappa della Dogana vecchia sino alla Porta della
marina del vino -, e lungo questa linea furono rifatte parecchie
porte, che, lasciato il primo lor nome, ne presero un nuovo.
Così la città fu ampliata nuovamente a mezzodì, appunto in quel
sito che da S, Maria di Porto-Salvo in su è solcato e dìsvolto da
traghetti e viottoli affondati e fangosi ed oscuri, che oggidì mercè
coloro che reggono le cose nostre, vannosi ampliando ed abbellendo.
Se Alfonso il Magnanimo non è additato come ampliatore della
città, debbasi nondimeno a lui esser grati per le opere che fece
alla marina. Innanzi di muover guerra a’ Fiorentini nell’anno 1447
alla marina. Innanzi di muover guerra a’ Fiorentini nell’anno 1447
riusciio il Molo più piccolo di poca commodiià e sicurezza abbisogni
riuscito il Molo più piccolo di poca commodità e sicurezza a’bisogni
del mare, prese a disteudere le cosiruzioai angioine a sci
del mare, prese a distendere le costruzioni angioine a {{Pt|sci-|}}</ref>