Pagina:Notizie del bello, dell'antico, e del curioso della città di Napoli.djvu/52: differenze tra le versioni

Utoutouto (discussione | contributi)
→‎Pagine SAL 25%: Creata nuova pagina: — Sidi Lavoro, che anche chiamata viene Campagna Felice. questo uome; oggi nominato Croce di S. Agostino. Vicus Fistula per una fontana in...
 
Utoutouto (discussione | contributi)
Stato della paginaStato della pagina
-
Pagine SAL 25%
+
Pagine SAL 75%
Corpo della pagina (da includere):Corpo della pagina (da includere):
Riga 1: Riga 1:
di Lavoro, che anche chiamata viene Campagna Felice.
— Sidi
<ref follow="pag50">questo {{Ec|uome|nome}}; oggi nominato ''Croce di S. Agostino. Vicus Fistula'' per una fontana in cui scorga l’acqua dalla bocca di una Medusa luogo che oggidì si appella ''Fontana dei serpi''. ''Vicus Pistorius'', ora detto de’ ''Pistasi'', occupato a mezzodì dalle fabbriche del monistero del ''Divino Amore'', nel quale agli antichi tempi erano i molini ed i forni da cuocer pane.<br />
Lavoro, che anche chiamata viene Campagna Felice.
{{spazi|3}}Breve a quella età fu il numero delle porte. Agli sbocchi delle vie maggiori presso le mura era schiuso il sentiero alla campagna
questo uome; oggi nominato Croce di S. Agostino. Vicus Fistula
Verso la chiesa di ''S. Giorgio'' era ''Porta Nolana'', e al capo estremo,
per una fontana in cui scorga l’acqua dalla bocca di una Medusa
dove è ora l’obelisco di ''S. Domenico'', aprivasi ''Porta Cumana''.
luogo che oggidì si appella Fontana dei serpi. Vicus Pistorius^ ora
Prossimo agli odierni gradini minori del ''Duomo'' voltavasi l’arco
detto de’ Pistasi^ occupato a mezzodì dalle fabbriche del monistero
di ''Porta Campana'', e di rincontro presso ''S. Pietro a Maiella'' trovar
del Divino Amore, nel quale agli antichi tempi erano i molini ed
doveasi un’altra porta, che se forse non è la ''Pavezia'' fu per certo quella che in altri tempi si addomandò di ''Donnorso''. Fra il ''Duomo'' e la chiesa di ''Donna Regina'' vuolsi porre un’altra porta, che dopo l’età costantiniane trovasi detta ''S. Sofia;'' e in alto di rincontro ad essa, è da allogare Porta Montana. Dalla via di mare si ricorda ''Porta Licinia'', presso la chiesa una volta di ''S. Geronimo'', ora mutata in officina di macchinista, e da ultimo notasi la porta di lato alla rocca che vuolsi di Faterò, la quale stimiamo che fosse ''Porta Baiana''. Oltre di queste non trovansi notizie di altre porte nel lato meridionale della città ne’tempi più remoti di essa, comechè sìa da credere, perciò che appresso diremo, che ancora di altre parecchie ne doveva numerare, spezialmente in verso di tramontana, delle quali a noi non è giunto il primo nome.<br />
i forni da cuocer pane.
{{spazi|3}}Il muro antico di Napoli era altissimo, e di tratto in tratto confortato da torri robuste: la faccia esterna verso il pomerio componevasi di grandi quadroni di tufo, a cui si addossava una parete
Breve a quella età fu il numero delle porte. Agli sbocchi delle
di dieci a dodici palmi di calce e pietre confusamente. Ve ne fu un nobile avanzo fino in sul declinare del secolo XVI. sotto l’ultimo chiostro di ''S. Severino'', aggettando alcun poco in fuori della parete settentrionale, quando per alcune stanzucce di breve casipola ivi presso costrutta, andò parte diroccato, e parte coperto d’intonachi. Non così alla via di terra, dove ne puoi veder qualche indizio più certo alla salita del vico Loffredo, e all’angolo settentrionale del palazzo della Vicaria ''vecchia''. Cotesto muro se</ref>
vie maggiori presso le mura era schiuso il sentiero alla campagna
Verso la chiesa di S. Giorgio era Porta Nolana, e al capo estremo,
dove è ora Tobelisco di S. Domenico^ aprivasi Porta Cumana,
Prossimo agli odierni gradini minori del Duomo voltavasi V arco
di Porta Campana, e di rincontro presso S. Pietro a Maiella trovar
doveasi un’altra porla, che se forse non è la Pavezia fu per
certo quella che in altri tempi si addomandò di Djnnorso. Fra il
Duomo e la chiesa di Donna Regina vuoisi porre un’altra porta,
che dopo Tela cosianiiniane trovasi delia 5. Sj/ia; e in alto di rinconiro
ad essa, è da allogare Porta Montana. Dalia via di mare
si ricorda Porta ticinia, presso la chiesa una volta di S. Geronimo, ora mutata in ofllcina di macchinista*, e da ultimo notasi la
porta di lato alla rocca che vuoisi di Faterò, la quale stimiamo
che fosse Porta- Baiana. Olire di queste non trovansi notizie di
altre porte net lato meridionale della città ne* tempi più remoti di
essa, comechè sìa da credere, perciò che appresso diremo, che
ancora di altre parecchie ne doveva numerare, spezialmente in verso
di tramontana, delle quali a noi non è giunto il primo nome.
Il muro antico di Napoli era altissimo, e di tratto in tratto confortato
da torri robuste i la faccia esterna verso il pomerio componevasi
di grandi quadroni di tufo, a cui si addossava una parete
di dieci a dodici palmi di calce e pietre confusamente. Ve
XìQ fu un nobile avanzo fino in sul declinare del secolo XVI. sotto
l’ultimo chiostro di 5, Severino, aggettando alcun poco in fuori
della parete settentrionale, quando per alcune stanzucce di breve
casipola ivi presso costrutta, andò parie diroccato, e parte coperto
d’intonachi. Non così alla via di terra, dove ne puoi veder qualche
indizio più certo alla salita del vico Loffredo, e all’angolo
settentrionale del palazzo della Vicaria vecchia, Cotesto muro se