Pagina:Notizie del bello, dell'antico, e del curioso della città di Napoli.djvu/32: differenze tra le versioni

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La sesia fu in questo modo. Avendo nell’anno 12.^2 il
barbaro Re Corrado presa questa città, fa smantellar tutte
La sesta fu in questo modo. Avendo nell’anno 1252 il barbaro Re Corrado presa questa città, smantellar tutte
<ref follow="pag20">ragioni che abbiamo addotte di sopra parlando del livello del mare al tempo de’ romani, è puranco da osservare che, tranne ciò che rilevasi da Dione Crisostomo (Oration p. 288), il quale nel secondo secolo dell’era ci descrìve il nostro Porto come sottoposto alla città, non altro troviamo dagli antichi rammentato, se non che la tranquillità e sicurezza che il medesimo aveva a quei tempi. D’altronde la denominazione dì Porto che usavasi ed usasi tuttora ad indicare un’intera regione della nostra città, non ci sembra un
ragioni che abbiamo addotte dì sopra parlando del livello del mare
sufficiente argomento a fissare con precisione l’antico suo sito,
al tempo de’ romani, è puranco da osservare che, tranne ciò che
i ruderi dì quell’edificio laterico osservati dal Celano sotto l’antico
rilevasi da Dione Crisostomo {Oration p. 288), il quale nel secondo
refettorio de’PP. Gesuiti, cioè quasi dirimpetto la fontana di ''Mezzo
secolo dell’era ci descrìve il nostro Porto come sottoposto alla
cannone'' e da lui creduti avanzi di un fanale sono bastanti a farci
ciuà, non altro troviamo dagli antichi rammentato, se non che!a tranquillila e sicurezza che il medesimo ^ aveva ^a quei lempi.
D’altronde la denominazione dì Porto che usavasi ed usasi tuttora
ad indicare un’intera regione della nostra città, non ci sembra un
sufficiente argomento a fissare con precìsioue P antico suo sito,
i ruderi dì queir edificio laterico osservati dal Celano soUo l’antico
refettorio de’PP. Gesuiti, cioè quasi dirimpetto la fontana di Mezzo
cannone^ e da lui creduti avanzi di un fanale sono bastanti a farci
credere ciò. Dapoichè è certamente assai strano, che il Faro fosse
credere ciò. Dapoichè è certamente assai strano, che il Faro fosse
posto non già sulla estrema punta del Molo, come sarebbe natarale, ma nell’interno del Porto, e secondo la stessa circoscrizione stabilita dal Celano, proprio a piedi delle mura della città. Nè in fine gli anelli da tener legate le navi trovati nello scorso secolo sotto S. Marcellino possono provare alcun che, ove si rifletta, che i medesimi erano osservati in un sito, forse all’attuale livello del mare, certamente alle reliquie de’romani edificii, superiore. Quindi è che noi troviamo, se non altro, assai dubbia l’opinione surriferita de’ nostri scrittori circa il sito di quest’opera al tempo de’romani.<br />
posto non già sulla estrema punta del Molo,. come sarebbe natarale^
{{spazi|3}}Nei tempi poscia che decorrono dalla caduta dell’impero romano fino al secolo XII, noi abbiam memoria di varii porti della
ma neirinternp del Porto, e secondo la stessa circoscrizione
nostra città, senza però alcuna precisa indicazione del loro sito. Così Procopio, facendo parola dell’assedio posto a Napoli da Belisario,
stabilita dal Celano, proprio a piedi delle mura della città. Nò in
rammenta un Porto posto fuori il tiro delle frecce degli assediati, e lontano dalla città; ed altrove raccontando la presa della medesima nostra città fatta qualche anno dopo da Totila, ne accenna un altro contiguo, come pare, alle mura di essa. Così Erchemperto nell’VIII secolo indica un Porto equoreo, e dice che tra quello e le mura della città furono collocati i Saraceni dal duca Attanasio. Cosi pure nella Cronaca Vulturnense troviamo rammentato un fondo donato al monastero di S, Vincenzo del Volturno,</ref>
fine gli anelli da tener legate le navi trovati nello scorso secolo
sotto S. Marcellino possono provare alcun che, ove si rifletta, che
i medesimi erano osservati in un sito, forse all’attuale livello del
mare, certamente alle reliquie de’romani edificii, superiore. Quindi
è che noi troviamo, se non altro, assai dubbia l’opinione surrifelita
de’ iK)stri scrittori circa il silo di quest’opera al tempo de’romani..
Nei tempi poscia che decorrono dalla caduta delP impero romano
fino al secolo Xll, noi abbiam memoria di varii porti della
nostra città, senza però alcuna precisa indicazione del loro sito.
Così Procopio, facendo parola dell’assedio posto a Napoli da Belisario,
rammenta un Porlo posto fuori il tiro delle frecce degli assediati, e lontano dalla città-, ed altrove raccontando la presa della
medesima nostra città falla qualche anno dopo da Totila, ne accenna
un altro contiguo, come pare, alle mura di essa. Così Erchemperto
nch’Vili secolo indica un Porto equoreo, e dice che
tra quello e le mura della città furono collocali i Saraceni dal duca
Attanasio. Cosi pure nella Cronaca Vulturnense troviamo rammentalo
un fondo donato al monastero di S, Vincenzo dei Volturno,