Pagina:Catullo e Lesbia.djvu/134: differenze tra le versioni

 
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dell'{{AutoreIgnoto|Uschner}},<ref>''Cat. C. V. edidit.'' Car., Uschner: Berlino, 1867.</ref> del {{AutoreIgnoto|Berk}}<ref>''Emend. carmin. Catull.:'' Hal, 1863.</ref> del {{AutoreIgnoto|Klotz}},<ref>Emendat. Catull.: Leipzig, 1859.</ref> e dello stesso {{AutoreIgnoto|Weise}},<ref>''Cat. Tib. et Prop. carm. ad prest. libr. lect. acc. recensuit,'' C. H. Weise: Leipzig, 1868.</ref> del {{AutoreIgnoto|Pohl}}<ref>''Lec. Catull. specim.:'' Sigmaringen, 1866.</ref> del {{AutoreIgnoto|Rosbach}}<ref>''Lec. codd. Catull.:'' Breslan, 1860.</ref> e d’altri parecchi, che su per giù non si occupano d’altro che delle varianti, disposte sovente in maniera da far perdere gli occhi e la pazienza di chi legge; saltando a piè pari sul libro del {{AutoreIgnoto|Lehmann}}<ref>''Regimonti Pr.,'' 1867.</ref> ''sugli aggettivi composti, che occorrono in Catullo e in altri poeti,'' non che su quello del {{AutoreIgnoto|Ranke}} intorno all'artificiosa composizione dei carmi del nostro poeta,<ref>Berlino, 1866.</ref> tutta robetta da scuola; io non posso non intrattenermi con ogni riguardo dell’opera dello {{Ac|Gustav Benjamin Schwab|Schwab}},<ref>''Quæst. Catull. lib.:'' Giessen, 1862.</ref> la quale, non foss’altro, ha il merito di raccogliere e discutere con molto acume e moltissima dottrina le quistioni tutte, che riguardano la vita e i carmi di Catullo. Accettando in massima parte i risultati delle sue pazienti disamine intorno al nome, alla patria, agli amori e agli amici del poeta, io credo non si possa far molto a fidanza con la sua cronologia, edificio innalzato a forza di stenti sopra la poco solida base d’una data, e che serve a provare la sottigliezza del critico più presto che la certezza dei fatti. A parer mio, il difetto della critica dello Schwab sta principalmente in questo, che studiando troppo gli accessorii più minuti e
dell'{{AutoreIgnoto|Uschner}},<ref>''Cat. C. V. edidit.'' Car., Uschner: Berlino, 1867.</ref> del {{AutoreIgnoto|Berk}}<ref>''Emend. carmin. Catull.:'' Hal, 1863.</ref> del {{Ac|Reinholdus Klotz|Klotz}},<ref>Emendat. Catull.: Leipzig, 1859.</ref> e dello stesso {{Ac|August Weise|Weise}},<ref>''Cat. Tib. et Prop. carm. ad prest. libr. lect. acc. recensuit,'' C. H. Weise: Leipzig, 1868.</ref> del {{Ac|Iosephus Pohl|Pohl}}<ref>''Lec. Catull. specim.:'' Sigmaringen, 1866.</ref> del {{Ac|Augustus Rossbach|Rossbach}}<ref>''Lec. codd. Catull.:'' Breslan, 1860.</ref> e d’altri parecchi, che su per giù non si occupano d’altro che delle varianti, disposte sovente in maniera da far perdere gli occhi e la pazienza di chi legge; saltando a piè pari sul libro del {{AutoreIgnoto|Lehmann}}<ref>''Regimonti Pr.,'' 1867.</ref> ''sugli aggettivi composti, che occorrono in Catullo e in altri poeti,'' non che su quello del {{AutoreIgnoto|Ranke}} intorno all'artificiosa composizione dei carmi del nostro poeta,<ref>Berlino, 1866.</ref> tutta robetta da scuola; io non posso non intrattenermi con ogni riguardo dell’opera dello {{Ac|Gustav Benjamin Schwab|Schwab}},<ref>''Quæst. Catull. lib.:'' Giessen, 1862.</ref> la quale, non foss’altro, ha il merito di raccogliere e discutere con molto acume e moltissima dottrina le quistioni tutte, che riguardano la vita e i carmi di Catullo. Accettando in massima parte i risultati delle sue pazienti disamine intorno al nome, alla patria, agli amori e agli amici del poeta, io credo non si possa far molto a fidanza con la sua cronologia, edificio innalzato a forza di stenti sopra la poco solida base d’una data, e che serve a provare la sottigliezza del critico più presto che la certezza dei fatti. A parer mio, il difetto della critica dello Schwab sta principalmente in questo, che studiando troppo gli accessorii più minuti e