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— Ò5 — Dalla parte di mezzogiorno ha in aspetto il nostro Tirreno, tornasse saldissimo agli impeli delle mecchine guerresche di quei remoli dì, non è mestieri che si comenti. Narra Livio, che lo stesso Annibale, la prima volta che cinse d’assedio la ciità nostra, si spaventò all’aspetto di quello •, ed alla pronla difesa dei citladinì dovette ritirare le armi. Tal era Napoli neWOpicia^ nella Campania, in Terra di La^ voro, nomi onde in diverse età fu addomandaio il territorio che oggidì si appella Provincia di Napoli» La sicurezza, come accennammo, e la commodiià del sito, la vaghezza della vista, la clemenza dell’aere dettero gran voce dai suoi primissimi dì a questa bella contrada, a eui raddoppiò grido e la solerzia, e il valore, e la sapienza de’ maestrali e del popolo; sicché fu soprannominala Napoli la greca, la nobile, la gentile, la dotta. Ailesta Cicerone che divenne 1* amore de’ capitani, de’pairizii, de’nobili giovinetti, e perfino de’ senatori di Roma, i quali non negli orti, né nelle ville suburbane della superba trionfatrice del mondo, si recavano per cagion di salute o di sludii, ma qui nelle mura di Napoli, come in celeberrimo Oppido. E Slrabone non seppe più soave stanza consigliare a chiunque ponevasì ad operar le lettere, che quesla ciilà, per serena quiete e beati ozii dolcissima. Le notizie che qui dianzi ponevamo insieme sono la somma dei fatti più certi o men dubbii che potemmo sceverare dalle ipolesi e dalle favole dei più caldi ed immaginosi ricercatori di patrie antichità: ancora vogliam notare che, indicale le cose come vedute da cima, abbiam voluto schivare d’impelagarci nel marame delle erudizioni, onde tolsero tanto grido gli archeologi del secolo XVII, e dottissimi uomini del passalo. Di cerio non ignoriamo anche noi, che molle particolarità di luoghi e di edifizi qui furono omesse ma pure abbiam voluto a bella posta trasandarle, perchè bastava il darne una complessa e generale idea per ridurci ad un punto, d’onde più concisamente avessimo potuto additare le successive arapliazioni della città. Opere de’ bassi tempi — Le guerre che ebbe Napoli a sostenere contro i Romani, i barbari, i Greci bizantini, i Saracini, i Normanni nelle successive sue condizioni di repubblica, di città confederata, di colonia, di ducea, ed ancora i mulamenii dinastici