Pagina:Catullo e Lesbia.djvu/256: differenze tra le versioni

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Parve al {{Ac|Marc-Antoine Muret|Mureto}}, e dietro lui, al {{Ac|Gerardo Giovanni Vossio|Vossio}}, al {{Ac|Giusto Lipsio|Lipsio}}, all’{{AutoreIgnoto|Hauptio}} e allo {{Ac|Gustav Benjamin Schwab|Schwabio}}, che sotto il nome di Volusio nascondesse il poeta quel Tanusio Gemino, di cui parla {{AutoreCitato|Svetonio}}, ''in Iul. Cæsar.'', 9; {{AutoreCitato|Plutarco}}, ''in Cæsare'', XXII, e più chiaramente {{AutoreCitato|Seneca}}, ''Epist.'', XCIII; ed io tanto più mi confermo nella loro opinione, quanto più considero, che ingiusto ed invidioso sarebbe stato veramente Catullo, se avesse voluto parlare di quel Volusio, di cui par che senta rispetto Vatinio, nell’epistola a Cicerone, o di quell’altro che meritò il titolo di uomo insigne da {{Ac|Publio Cornelio Tacito|C. Tacito}}, lib. III, ed occupò tante cariche importanti nella repubblica.<section end="va17" />
Parve al {{Ac|Marc-Antoine Muret|Mureto}}, e dietro lui, al {{Ac|Gerardo Giovanni Vossio|Vossio}}, al {{Ac|Giusto Lipsio|Lipsio}}, all’{{Ac|Moriz Haupt|Hauptio}} e allo {{Ac|Gustav Benjamin Schwab|Schwabio}}, che sotto il nome di Volusio nascondesse il poeta quel Tanusio Gemino, di cui parla {{AutoreCitato|Svetonio}}, ''in Iul. Cæsar.'', 9; {{AutoreCitato|Plutarco}}, ''in Cæsare'', XXII, e più chiaramente {{AutoreCitato|Seneca}}, ''Epist.'', XCIII; ed io tanto più mi confermo nella loro opinione, quanto più considero, che ingiusto ed invidioso sarebbe stato veramente Catullo, se avesse voluto parlare di quel Volusio, di cui par che senta rispetto Vatinio, nell’epistola a Cicerone, o di quell’altro che meritò il titolo di uomo insigne da {{Ac|Publio Cornelio Tacito|C. Tacito}}, lib. III, ed occupò tante cariche importanti nella repubblica.<section end="va17" />