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Versione delle 01:57, 28 gen 2016


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crudele comando. Se non che Ismaele, figlio di Sedecia re di Gerusalemme, consigliato dall’amore che porta a Fenena, la salva dai pericolo, e la rende a Nabucodonosor, il quale scioglie allora ogni freno alla brutale sua vendetta. In questo mezzo, Abigaille. schiava, ma creduta figlia primogenita di Nabucodonosor, mossa da gelosia verso Fenena, da odio contro gli Ebrei, e da smisurata ambizione; fatta correr voce in Babilonia della morte del re, si prepara a salire sul trono. Ma giunge inaspettato Nabucodònosor, il quale, invaso da folle orgoglio, come re non pure, ma come Dio vuol farsi adorare. Cade allora un fulmine, che gli getta a terra la corona, e lo istupidisce. Abigaille, ripreso animo, raccoglie la corona, e se la pone sul capo. Nabucodonosor, uscito quasi di mente, non governa il regno se non per mezzo di Abigaille, la quale lo induce a segnare sentenza di morte contro tutti gli Ebrei; ma saputo che fra questi è Fenena, vorrebbe revocarla. Invano egli prega Abigaille, e poi minaccia di svelare lo stato di lei; chè costei dura alle sue preci rimane; ed alle minacce di Nabucodonosor risponde lacerando quel foglio, che la dichiara schiava. L’infelice padre, in quel frangente, si volge a chi può tutto; chiede perdono all’offeso Dio, e recupera così ad un tempo la ragione, ia figlia ed il regno.

Non mancano, per verità, in questo melodramma veementi, nobili, grandi affetti, e scene pietose, quali la nuova indole drammatica della musica più specialmente richiede. Ed il Verdi trovò materia acconcia molto alla natura del suo ingegno, portata a dipingere forti pas-