Fu il fuoco o l'acqua che sotterrò Pompei ed Ercolano?/Lettera seconda: differenze tra le versioni

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il Giuseppe Vairo linkato risulta essere un calciatore...
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«Ecco che per cura Regia, e maestrevolmente connessi insieme i molti membri, ne' quali a guisa di [[:w:Apsirto|Assirto]], il Vesuvio mi ruppe, son io soltanto l'avanzo della splendidissima quadriga di bronzo, infranta e sparpagliata con i suoi cavalli che vi erano una volta legati»<ref>{{Centrato|{{Sc|ex quadriga aenea splendidissima<br/>cum suis jugalibus<br/>comminuta ac dissipata<br/>superstes ecce ego unus resto<br/>nonnisi regia cura<br/>repositis apte sexcentis<br/>in quae vesuvius me [[:w:Apsirto|absyrti]] instar<br/>discerpserat membris}}}}</ref>.
 
Il [[:w:{{Ac|Giovanni Maria Della Torre|P. della Torre]]}} (''Storia e fenomeni del Vesuvio pag, 29'') parla così: «Restò questa città infelice d'Ercolano sepolta sotto l'arena, cenere, e pietre gittate dal Vesuvio nel primo incendio
 
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{{Indent|0|è quella della riempitura e del sotterramento delle tre città [...] La copritura delle medesime, non è accaduta, siccome generalmente si crede, per opera d'un torrente di [[:w:Lava|lava]], ma da ceneri e pietre pomici, le quali in gran quantità caddero dall'aria a guisa di neve»}}
 
Ciò mi sorprende, poiché il {{Ac|Johann Jacob Ferber|signor Ferber}} mineralogista tedesco scrive da Napoli. Non sembra potersi dire, che tra tante migliaia di naturalisti e forestieri, che han visitato Pompei ed Ercolano, non vi sia stato un solo, avvezzo alle osservazioni geologiche? Infatti se qualcheduno di costoro avesse sospettato la distruzione ed il sotterramento di queste due città ''per opera delle alluvioni, lo avrebbe scritto, e non avrebbe tacciuto sicuramente''. Soprattutto mi sorprende il silenzio de' signori {{w|Déodat de Dolomieu|Dolomieu}}, {{w|Giuseppe Gioeni|Gioeni}}, {{w|Alberto Fortis (scienziato)|Fortis}}, {{AutoreIgnoto|Vairo}}, {{wAc|Giovanni Maria Della Torre|della Torre}}, {{AutoreCitato|Scipione Breislak|Breislak}}, Vargas, [[:w:G. Thomson|Thomson]], [[:w:Filippo Cavolini|Cavolini]], e particolarmente de' nostri mineralogisti [[:w:Giuseppe Melograni|Melograni]], Savarese, e [[:w:Giuseppe Raimondini|Ramondini]], i quali han viaggiato tanto per le miniere della [[:w:Germania|Germania]] e dell'[[:w:Inghilterra|Inghilterra]]. Devo, poi, a questo proposito, osservare, che dopo alcuni sguardi gittati sul terreno di Pompei nella prima volta che vi fui, conobbi esser questo un [[:w:Pianura alluvionale|terreno d'alluvione]], e mi avvidi della falsità del tanto rinomato punto istorico; che prima di andare in Ercolano, feci, dall'analogia, deduzione, essere stata questa città seppellita dalle acque e non già dal fuoco, ciò che ritrovai vero nel luogo; e che, finalmente, le mie osservazioni ne' sotterranei d'Ercolano, mi fecero, ritrovandomi sotterra, tirare la conseguenza, dover essere un terreno d'alluvione tutto il circondario esteriore di
 
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