Pagina:Ecce Homo (1922).djvu/98: differenze tra le versioni
Xavier121: split |
|||
Stato della pagina | Stato della pagina | ||
- | + | Pagine SAL 75% | |
Intestazione (non inclusa): | Intestazione (non inclusa): | ||
Riga 1: | Riga 1: | ||
{{RigaIntestazione||{{Sc|perchè scrivo così buoni libri}}|103}} |
|||
Corpo della pagina (da includere): | Corpo della pagina (da includere): | ||
Riga 1: | Riga 1: | ||
visione della realtà, che ha il «pensiero più profondo» non trovi tuttavia in ciò alcuna obbiezione contro l’esistenza e nemmeno contro l’eterno ritorno di questa, ma vi trovi anzi una ragione per ''essere egli stesso'' l’eterna affermazione di tutte le cose, «il dire ''sì'' e ''amen'', all’infinito...». «In tutti gli abissi io porto ancora la mia affermazione benedicente....». ''Ma quest’è, ancora una volta, il concetto di «Dioniso»''. |
|||
PERCHÈ SCRIVO COSÌ BUONI LIBRI |
|||
103 |
|||
visione della realtà, che ha il « pensiero più profondo •> non trovi |
|||
{{Centrato|7.}} |
|||
tuttavia in ciò alcuna obbiezione contro l’esistenza e nemmeno |
|||
contro l'eterno ritorno di questa, ma vi trovi anzi una ragione per |
|||
essere egli stesso l’eterna affermazione di tutte le cose, « il dire sì e |
|||
Che lingua parlerà un tale spirito quando parlerà con sè solo? Il linguaggio del ''ditirambo''. Io sono l’inventore del ditirambo. Si ascolti come Zarathustra parla con sè stesso ''Avanti il levar del sole'' (III, 18), una tale smeraldina felicità, una divina tenerezza simile a questa, non l’ha avuta nessuno prima di me. Anche la più profonda malinconia d’un tale Dioniso diventa un ditirambo; per provarlo, voglio citare il ''Canto notturno'', l’immortale lamento di colui che per eccesso di luce e di potenza, per la sua propria natura di sole, è condannato a non amare. |
|||
amen, all’infinito... . « In tutti gli abissi io porto ancora la mia |
|||
affermazione benedicente.... ». Ma quest’è, ancora una volta, il |
|||
⚫ | |||
concetto di « Dioniso >». |
|||
7. |
|||
⚫ | |||
Che lingua parlerà un tale spirito quando parlerà con sè solo? |
|||
Il linguaggio del ditirambo. Io sono l’inventore del ditirambo. |
|||
«C’è in me qualche cosa di non appagato e di non appagabile, che vuol farsi sentire. C’è in me un desiderio d’amore che parla, esso stesso, il linguaggio dell’amore. |
|||
Si ascolti come Zarathustra parla con sè stesso Avanti il levar |
|||
del sole (III, 18), una tale smeraldina felicità, una divina tenerezza |
|||
⚫ | |||
simile a questa, non l’ha avuta nessuno prima di me. Anche la più |
|||
profonda malinconia d’un tale Dioniso diventa un ditirambo; per |
|||
⚫ | |||
provarlo, voglio citare il Canto notturno, l’immortale lamento di |
|||
colui che per eccesso di luce e di potenza, per la sua propria natura |
|||
⚫ | |||
di sole, è condannato a non amare. |
|||
⚫ | |||
Ed anche la mia anima è una fontana zampillante. |
|||
⚫ | |||
Ed anche la mia anima è la canzone d’un amante. |
|||
C'è in me qualche cosa di non appagato e di non appagabile, |
|||
che vuol farsi sentire. C’è in me un desiderio d’amore che parla, |
|||
esso stesso, il linguaggio dell’amore. |
|||
⚫ | |||
ch’io sono cinto di luce. |
|||
⚫ | |||
dalle mammelle della luce! |
|||
⚫ | |||
del cielo ; e sarei beato del dono della vostra luce. |