Giuseppe Aurelio Costanzo: differenze tra le versioni

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Un giorno, verso il 1869, in Napoli, mentre il buon {{Ac|Luigi Settembrini|Settembrini}}, uscito fuori di casa, si avviava, grave e meditabondo, verso l’Università, si vide d’un tratto, ad uno sbocco di via, fermato da un giovane sconosciuto, che, tutto umile e dimesso, gli offriva un volume. Gli succedeva tutti i giorni di assistere a questo spettacolo!
« Dopo altre poche parole — raccontava poco tempo appresso il grande critico — egli mi saluta e va via; ed io rimango col volume che mi pesa in sacca e con gli occhi suoi innanzi ai miei e per tutta la mattina vedevo sempre quegli occhi lucenti e mesti. Torno a casa. e con un po’ di stizza apro il libro, comincio a leggere il primo sonetto, che mi afferra come un uncino; continuo a leggere, mi pare di ringiovanire e non chiudo il libro, se non la sera, quando lo ebbi letto tutto, e sono 350 pagine.
Quel giovane dagli occhi lucenti e mesti era G. Aurelio Costanzo e quel volume il primo volume de’ suoi versi.
Di fronte ai poeti tutti della nuova Italia G. Aurelio Costanzo rappresenta qualcosa di singolare e di staccato. Egli ha una fisonomia originale e spiccata, tutta propria. Nessun legame di sorta lo avvince anche lievemente, anche lontanamente, a loro e a’mezzi da essi usati per salire. Ha camminato modesto e solo, per la sua via, senza fretta e senza posa. Mentre, di triennio in triennio, il pubblico italiano si è esaurito battendo fragorosamente le mani a tanti pretesi innovamenti poetici e ad altrettanti poeti innovatori, egli, il Costanzo, s’è stretto nelle spalle, e, senza invidia e senza.rimpianti, ha proceduto sempre per la sua via, sicuro di sè stesso, contento dell’opera sua, pago de’ non gonfiati, ma sicuri successi. Egli non ha preconizzato nulla; egli non ha rinnovato nulla; egli non ha bandito vangeli nuovi. Poteva, dunque, diveritar mai capo di una scuola ? Poteva capitanare una pattuglia, pronta a inneggiare incondizionatamente al proprio nume e non meno incondizionatamente a dir corna degli altri Iddii?
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Roma, Marzo 1886.
 
 
 
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