Pagina:Opere di Procopio di Cesarea, Tomo I.djvu/248: differenze tra le versioni

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2.° Del rimanente la Storia prova ad esuberanza la empietà di ''Teodora'' in violare gli asili sacri. ''Anastasio'' nella vita di papa ''Vigilio'' riferisce le parole, con cui essa ordinò ad ''Antemio'' di arrestare quel pontefice: esse sono queste: ''Alla sola Basilica di s. Pietro abbi riguardo: ché se troverai Vigilio o in Laterano, o in Palazzo, o in qualunque chiesa, mettilo sopra una nave, e menalo a noi. Diversamente io ti farò scorticar vivo''. Vigilio fu tratto dal tempio di s. ''Cecilia'' in Roma, e da quello di s. Eufemia in Calcedonia.
2.° Del rimanente la Storia prova ad esuberanza la empietà di ''Teodora'' in violare gli asili sacri. ''{{AutoreCitato|Antipapa Anastasio III|Anastasio}}'' nella vita di papa ''Vigilio'' riferisce le parole, con cui essa ordinò ad ''Antemio'' di arrestare quel pontefice: esse sono queste: ''Alla sola Basilica di s. Pietro abbi riguardo: chè se troverai Vigilio o in Laterano, o in Palazzo, o in qualunque chiesa, mettilo sopra una nave, e menalo a noi. Diversamente io ti farò scorticar vivo''. ''Vigilio'' fu tratto dal tempio di s. ''Cecilia'' in Roma, e da quello di s. ''Eufemia'' in Calcedonia.


3.° La morte di ''Teodosio'', e la riconciliazione di ''Belisario'' con ''Antonina'', furono forse le cagioni, per le quali ''Teodora'' non pensò più a ''Fozio'', che abbiamo veduto fatto monaco in Gerusalemme. E qui é da dire perché ''Teofane'' lo chiami ''Fotino'', essendo questo il nuovo nome che assunse allora, secondo l’uso antico, che pur continua anche tra noi, quando uno dal secolo passa a qualche istituto religioso. Questo ''Fotino'' col tempo diventò abbate del monastero; e sotto il regno di ''Giustino II'' fu mandato commissario imperiale per pacificare le Chiese dell’Egitto, e di Alessandria.
3.° La morte di ''Teodosio'', e la riconciliazione di ''Belisario'' con ''Antonina'', furono forse le cagioni, per le quali ''Teodora'' non pensò più a ''Fozio'', che abbiamo veduto fatto monaco in Gerusalemme. E qui é da dire perché ''{{AutoreCitato|Teofane Confessore|Teofane}}'' lo chiami ''Fotino'', essendo questo il nuovo nome che assunse allora, secondo l’uso antico, che pur continua anche tra noi, quando uno dal secolo passa a qualche istituto religioso. Questo ''Fotino'' col tempo diventò abbate del monastero; e sotto il regno di ''Giustino II'' fu mandato commissario imperiale per pacificare le Chiese dell’Egitto, e di Alessandria.


4.° La malattia, onde allora trovossi ''Giustiniano'' in pericolo, fu un’ulcere alla vescica. Si credette guarito per miracolo attribuito a certo ''Sansone'', patrizio romano, uomo, nel libro ''degli Edifizii'' dal N. A. chiamato ''pio'', e che il ''Metafraste'' ha riguardato come ''santo'' nella vita che ne ha scritta. Si parlerà in appresso di altra malattia di ''Giustiniano''.
4.° La malattia, onde allora trovossi ''Giustiniano'' in pericolo, fu un’ulcere alla vescica. Si credette guarito per miracolo attribuito a certo ''Sansone'', patrizio romano, uomo, nel libro ''{{TestoCitato|Degli edifizii|degli Edifizii}}'' dal N. A. chiamato ''pio'', e che il ''{{AutoreCitato|Simeone Metafrasta|Metafraste}}'' ha riguardato come ''santo'' nella vita che ne ha scritta. Si parlerà in appresso di altra malattia di ''Giustiniano''.


5.° E perché la diceria nel campo sparsa a proposito della supposta morte di ''Giustiniano'' interessò tanto ''Teodora'', che ne prese sì crudele vendetta? ''Procopio'' non lo spiega: ma s’intende facilmente. Non avendo essa figli, che potessero succedere al trono, presumevasi che quella donna, finissima d’ingegno, e d’altronde avidissima di dominare, avrebbe cercato di far inalzare all’Imperio uno, il quale sposandola le conservasse l’influenza avuta fino allora. Onde ogni pensiero, che a quel suo segreto si opponesse, era per esso lei un affare gravissimo. Guai dunque a chi avesse in alcun modo messa lingua in tal cosa! ''Teodora''
5.° E perché la diceria nel campo sparsa a proposito della supposta morte di ''Giustiniano'' interessò tanto ''Teodora'', che ne prese sì crudele vendetta? ''{{AutoreCitato|Procopio di Cesarea|Procopio}}'' non lo spiega: ma s’intende facilmente. Non avendo essa figli, che potessero succedere al trono, presumevasi che quella donna, finissima d’ingegno, e d’altronde avidissima di dominare, avrebbe cercato di far inalzare all’Imperio uno, il quale sposandola le conservasse l’influenza avuta fino allora. Onde ogni pensiero, che a quel suo segreto si opponesse, era per esso lei un affare gravissimo. Guai dunque a chi avesse in alcun modo messa lingua in tal cosa! ''Teodora''