Lettera a Melitta (16 marzo 1909): differenze tra le versioni
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{{A destra|16 marzo 1909}}
Io vengo su dalla bassa forza, cara signora
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''Alto e illustre io non vanto ordine d'avi''.
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I miei nonni erano sarti,
Mio padre era un semplice
Mio padre aveva ingegno e cultura,
Le prime ispirazioni poetiche mi vennero dall'amor della patria e dalla religione.
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Cominciai la mia carriera con un'ode a ''S. Agata'', alla quale, io quattordicenne, sotto il paterno regime del Borbone, osavo raccomandare la libertà della patria.
La lettura dei romanzi del ''Guerrazzi'', dell'
Le mie poetiche ascandescenze, gli urli, i pianti, che accompagnavano la lettura dei ''libri proibiti'', la mia indomabile irrequietezza, la mancanza assoluta di adattamento alle condizioni della mia famiglia, la resistenza e la ribellione alla patria potestà, che voleva farmi avvocato ad ogni costo, facevano temere ai miei genitori che io divenissi come lo ''ziu Puddu''.
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Questo ''ziu Puddu'', fratello di mio nonno paterno, era tessitore.
Avendo ucciso un macellaio che malmenava una povera vecchia,
Mia madre, che lo conobbe nei primi anni dal suo matrimonio, lo rammentava con raccapriccio: alto, magro, rugoso
Io non crebbi molto simile a codesto tipo
Certo io sentiva in me un impulse irresistibile all'
Divenni contemplativo, e scrissi la ''Palingenesi''
Dall'
Ebbi più volte il desiderio di «
Il ''{{AutoreCitato|Giovanni Prati|Prati}}''
Il ''Prati'', a cui la « Palingenesi » era sembrata troppo seria per un giovine imberbe, presentandomi ad un ''comm. Franceschi'':
Ascensione o decadenza della poesia italiana?
Decadenza
Il verso libero
Dal ''Kahn'', che ne è l'
Il Futurismo
Ah, non me ne parli!
Io deploro sinceramente che tanti giovani d'
La libidine del nuovo ha fatto perder la testa alla gioventù.
Ma è aberrazione che durerà poco, e lascerà, come la nebbia, il tempo che trova. Abolire i musei, le accademie, le scuole, fare un falò delle biblioteche
Non cade un cencio
Un rinnovamento della critica?
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La critica letteraria, storica ed estetica al tempo istesso, come deve essere, fu in Italia fondata da {{AutoreCitato|Ugo Foscolo|Ugo Foscolo}}.
Il ''{{AutoreCitato|Francesco De Sanctis|De Sanctis}}'', il ''{{AutoreCitato|Gaetano Trezza|Trezza}}'', lo ''Zumbini'' ne svilupparono alcune parti genialmente
Il ''{{AutoreCitato|Arturo Graf|Graf}}'' la va ora lumeggiando con profonda e varia dottrina letteraria e scientifica, con sentimento storico ed artistico ammirevole.
Razzolatori di materia fecale hegeliana, eruditonzoli fegatosi, che si atteggiano a riformatori della critica, non ne mancano, la Dio mercè
''Futurismo'', ''rinnovamento'', ''modernismo''
Parlano di modernismo... si, purchè non lo si scambi col ''figurino di Parigi''!
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Nessuno più di me ha rappresentato con amore e con maggior rispetto dell'arte, e con maggior fede nel perfezionamento umano, le forme, le lotte, i problemi della moderna civiltà.
Idealista intransigente ed impaziente, io, se di molte cose e di molti uomini contemporanei mi rammarico, e ne dico male con la veemenza propria dell'indole mia, spero che ne sarò perdonato in grazia degli intenti ideali a cui ho sempre mirato con passione sincera e con entusiasmo ardente, non intiepidito
Ho fede incrollabile nel trionfo della pace e della fratellanza dei popoli
E a tal fine io credo che possa e debba concorrere l'arte, e specialmente la letteratura. Le arti tutte, a parer mio, hanno un ufficio sociale, una santa missione da compiere a beneficio dell'
E veda, cara signora, non solo ho fede nel trionfo della giustizia e della pace, ma credo che la razza umana sia in una perpetua ascensione, da carne a spirito.
Come è mai possibile pensare che le infinite forze della natura si siano esaurite nella creazione dell'
Mi sembra invece logico che la razza umana ascenda sempre a più alte e complesse forme di vita intellettuale e morale, e come dal piteco e dall'antropoide siamo giunti all'homo sapiens, così all'uomo succederà il superuomo, una razza cioè superiore alla nostra, a cui la conoscenza di molte novità a noi sconosciute e la soluzione di molti problemi che ora ci sembrano insolubili, daranno la forza necessaria di penetrare sempre meglio negli abissi della vita e di indagare e di comprendere il come e il perchè delle cose, e le origini e il fine dell'universo.
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Verrà
Mole perpetuamente urge e
Sacra all'Idea che i novi animi
Veduta dal pensier, dal cor sentita,
Una specie verrà, che dalla torma
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A più alti destini, a miglior forma
Divinamente inalzerà la Vita.
A te, stirpe sovrana, i
Sciorran gli Enimmi, onde sì fiera in noi
Lasciò la Sfinge i freddi artigli infissi;
Sveleran le Cagioni
Sguardi il semplice ordito, e in nuovi modi
Regnerai con amor cieli ed abissi.
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Delle mie opere non rifiuto nessuna, perchè tutte ispirate da una brama ardente di giustizia e di libertà.
Per l'
A un amico che mi consigliava di fare una scelta, perchè ''avec un gros bagage on ne va pas a la postèritè'', risposi col sonetto che Le trascrivo, orgoglioso ma sincero
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Precipita la notte, infuria il mare,
Lontano è il
Di merci no, ma di chimere
Molte odiose altrui, tutte a me
Orsù, gridan le ciurme, il legno scarca
Scegli fra tante forme or le più chiare
Con sottile giudicio
Gitta l'
Tacito sulla
Diritto io solco, e forse a nuova aurora
Afferrerò dell'
E forse tu,
Sorriderai benignamente allora,
Navigator dell'infinito, o
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