L'Opera di Mario Rapisardi: differenze tra le versioni
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| Nome e cognome dell'autore =Vincenzo Picardi
| Titolo =L'
| Iniziale del titolo =L
| Anno di pubblicazione =1913
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E' dunque salpato invano da Quarto il naviglio dei Mille
I nipoti, pur nell'
Quando la polemica aspra si impegnò fra i due poeti, accompagnati ciascuno da una turba osannante di procaccianti arruffoni, il Carducci, il più forte fra i due, continuò la sua strada, l'
Di una intervista avuta con Mario Rapisardi, Riccardo Artuffo riportava nella ''Tribuna'' il suo giudizio con queste parole: «
E anche questo era vero: poichè al Rapisardi poeta e all'
I poemi sovraccarichi di retorica giacobina, alcune poesie congestionate da un anticlericalismo da comizio, l'
Questo merito dovremo riconoscergli anzitutto: mentre altri d'
Lasciò che l'
Il poeta di Lucifero! ancor oggi Mario Rapisardi è chiamato così, e molti, per varie ragioni esaltano o denigrano il poema scritto nel 1877, il {{testoCitato|Lucifero}}, che è ancora una volta l'
La battaglia di due principi degenera spesso nelle forme di un pettegolezzo da letterati, Dio e Lucifero non lottano ma sembrano in polemica fra loro: l'antireligiosità assume spesso forme volgari, l'
Pure, nel momento in cui ne siamo più stanchi, qualche cosa ci trattiene: qua e là, tra la fiumana irrompente dei versi, scorgemmo della poesia pura e compiuta; spesso di tra le invettive senza gusto abbiamo udito un accento robusto; tra i molti fantocci qualche uomo ci è apparso, tra i molti avvenimenti ve n'
E questi lampi di poesia ci trattengono dal condannare in blocco il Lucifero.
Dimentichiamo per un attimo breve le nostre teorie, le nostre personali ideologie che non valgono più di quelle avverse: dimentichiamo per un istante naturalismo, positivismo, cattolicismo, religiosità, sgombriamo il campo dall'
Se lo spazio me lo concedesse potrei citare molti passi del Lucifero, del Giobbe, dell'
E' doveroso compito per il critico indicate severamente i difetti dell'
In caso diverso l'
''Mario Rapisardi non ha trovato quasi mai nei suoi critici dei giudici
Ho indicato, rapidamente, come pur nei difettosissimi poemi del poeta siciliano, una serena ricerca possa trovare non comuni pregi: mi resta ora a parlare del Rapisardi lirico, infinitamente superiore al Rapisardi del {{testoCitato|Lucifero}} e del {{testoCitato|Giobbe}}.
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La preoccupazione filosofica non sovrasta queste rime.
Il poeta canta se stesso, il suo dolore, il suo desiderio, e il canto è poesia.
Essa ha ancora tutti i difetti della giovinezza, contiene il germe di tutti i futuri enormi difetti dell'
Di varie epoche sono le poesie raccolte sotto il titolo di {{testoCitato|Giustizia}}.
Versi politici e sociali, inspirati da avvenimenti attuali e quindi caldi d'
Offrono queste liriche accentuatissimo il fenomeno che ho già notato altrove: non ve n'
Quelle che appaiono migliori, hanno qua e là versi tirati via e imagini barocche: le più condannabili hanno strofe ed espressioni di non comune bellezza.
La vendetta sociale, l'
I mietitori che falciano le messi per l'
Tutto questo ci lascia assai freddi, e ci consente di pesare ogni aggettivo che non piaccia, di sentire ogni verso che suoni male, di sorridere a ogni imagine mal costruita.
Tutto questo ci lascia freddi, ma non è freddo.
Oggi che il socialismo ci ha avvezzi alla sua mansuetudine, oggi il Canto dei mietitori
Ma, malgrado ciò, esse hanno molta forza di espressione, son calde e roventi di un odio grande quanto un amore,
Alla «
L'
E il convulso poeta di Lucifero scrive la soave ''Felicitas'':
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Non l'orrida notte solenne,
Per astro novello si frange:
Nell'
La voce dell' Essere piange.
E il mare con fremito alterno
Di scherno ripete all'
Scogliera: Io mi nutro in eterno
Di sangue e di lacrime umane.
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E tutto che palpita ed ama
Nel ciel, nella terra, sull'
In suon lamentevole esclama,
Perduto nell'
Ahi; sempre sul monte starai
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Se vuoto fantasma di sogno
Perchè più del ver tu mi bèi?
Perchè più di tutto io ti agogno
O Sfinge indomabile, o idea
Che tacita splendi lassù,
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E' la pura e grande arte delle [[Poesie Religiose]] è anche nei {{testoCitato|Poemetti}}.
Sono componimenti, nella più parte scritti in endecasillabi sciolti, ove il verso, l'imagine, il pensiero, si adagiano in una compiuta armonia di ritmo o d'espressione: Empedocle, Antinoo, Circe, Calcidonio... l'ispirazione è classica ma anche questo poeta ha sentito, come tanti altri, gl'influssi del romanticismo, e la fredda forma si anima d'un contenuto umano.
Dalla prima all'
L'eccesso della lotta che gli si faceva lo condusse all'eccesso della stabilità artistica, e, non svolgendosi, non potè liberarsi dai difetti che opprimevano la sua arte.
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L'opera di Mario Rapisardi, sgombra da tutto quel che di contingente ed eccessivo l'opprime tuttavia, apparirà nella piena luce come poesia personale, come poesia di tendenza.
Personale, perchè il poeta ebbe un'attitudine sua, perchè la sua produzione non può essere confusa con quella di nessun altro poeta e di nessun'altra scuola: di tendenza, perchè fu l'
Se l'ideale socialista è tramontato fra le nebbie del passato, non tutta l'arte ch'esso suggerì deve egualmente tramontare:la grave crisi sociale del mondo chiedeva i suoi poeti: li ebbe: e Mario Rapisardi è fra questi.
L'anticlericalismo degenerate in antireligiosità è tale da urtare i nervi a molti: ma in nome di quale verità obbiettiva deve valere maggiormente la sottomissione di {{AutoreCitato|Antonio Fogazzaro|Antonio Fogazzaro}} dell'
Al poeta non chiediamo sistemi filosofici e costruzioni ideali: non gli chiediamo, per carità, il passaporto spiritualista o quello del naturalismo: chiediamogli arte, poesie, bellezza, null'altro, e le idee che esprime non varranno che a rendercelo più o meno caro, a farcelo più o meno sentire.
Ciascuno fra quelli che giudichino serenamente l'
Non odio stupido, nè idolatria insensata : le due cose egli non merita.
Merita la giustizia che non ebbe, la fama che gli si volle togliere ad ogni costo.
Nel nome di questa giustizia, che la posterità s' ebbe sempre, avverrà che un giorno l'
''Vincenzo Picardi
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