Pagina:Catullo e Lesbia.djvu/277: differenze tra le versioni

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{{Centrato|{{Sc|[[Catullo e Lesbia/Traduzione/Parte prima. Amore ed illusione/3. Quinzia e Lesbia - LXXXVI In Quintiam et Lesbiam|In Quintiam et Lesbiam]].}}}}



<poem>{{smaller|Pag. 160.}}{{spazi|10}}''Quintia formosa est multis; mihi candida, longa,''
<poem>{{smaller|Pag. 160.}}{{spazi|10}}{{§|formosa|[[Catullo e Lesbia/Traduzione/Parte prima. Amore ed illusione/3. Quinzia e Lesbia - LXXXVI In Quintiam et Lesbiam#formosa|''Quintia formosa est multis; mihi candida, longa,'']]}}
{{Spazi|28}}''Recta est''</poem>
{{Spazi|28}}''Recta est''</poem>



O che dunque le manca per esser bella? L’attrattiva, la grazia, la ''mica salis''', come dice il poeta, quel non so che volgarmente chiamiamo il fascino della bellezza; ch’è come l’anima che si rivela nelle membra, in ogni atto,<section end="an3" />
O che dunque le manca per esser bella? L’attrattiva, la grazia, la ''mica salis''', come dice il poeta, quel non so che volgarmente chiamiamo il fascino della bellezza; ch’è come l’anima che si rivela nelle membra, in ogni atto,<section end="an3" />